... io che le barche vanno controvento ancora non lo capisco. ci credo solo perche' l'ho visto. ma capire, va al di la' delle mie capacita'... :dumb:
... io che le barche vanno controvento ancora non lo capisco. ci credo solo perche' l'ho visto. ma capire, va al di la' delle mie capacita'... :dumb:
Da quel che ho capito si tratta di sfruttare la portanza.
Però non ho mai capito come
Devo provare a chiedere a mio padre che teoricamente è diplomato al liceo nautico
io punteri sull'effetto venturi
infatti...
è lo stesso principio dei profili alari che generano portanza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Bolina
se non fosse un forum serio e non avessero gia' criticato la mia moderazione, ti lullerei.
oppure potrei rispondere ma... l'hanno gia' fatto mentre ero a mangiare!
... mah... ora mi avete messo il dubbio pure sugli aerei... :-D
ho un'erezione.
(intendo al solo pensiero di un progetto del genere che sia funzionante, inventato, sviluppato e VENDUTO da italiani)
non prendevo x il **** nessuno. ok x gli aerei si'. ma nessuno mi aveva mai presentato la vela di bolina come la portanza di un profilo alare verticale invece che orizzontale. sentiti e sinceri ringraziament...
il bello di questo forum e' che chiunque impara qualcosa... non solo i niubbi...
Non riesco a capire come si possa arrivare a produzioni di 5 GW. Non mi figuro proprio
Sembra il solito meccanismo inventato da un fisico teorico e che è semplicemente irrealizzabile su larga scala.
"prendiamo un cavo dall'orbita geostazionaria fino a terra..."
Mi chiedo come sia possibile che un sistema del genere, oltretutto, possa resistere al maltempo e come si pensa di ripararlo se si rompe. E quella roba lì per aria, non rischia di cascare in testa a qualcuno?
Ultima modifica di Automatic Jack; 25-10-06 alle 09:54:19
Non riesco a capire come si possa arrivare a produzioni di 5 GW. Non mi figuro proprio
Sembra il solito meccanismo inventato da un fisico teorico e che è semplicemente irrealizzabile su larga scala.
"prendiamo un cavo dall'orbita geostazionaria fino a terra..."
Mi chiedo come sia possibile che un sistema del genere, oltretutto, possa resistere al maltempo e come si pensa di ripararlo se si rompe. E quella roba lì per aria, non rischia di cascare in testa a qualcuno?
sul sito ci sono le FAQ e sono esattamente quello che chiedi tu.
comunque, se fai girare una turbina di 1 km di diametro 5GW li tiri fuori.
Riletto tutto il topico con calma certosina: I dati sono fin troppo ottimistici per essere realmente accettabili.
Preso da: Lega Navale Italiana: http://www.leganavale.it/portale/arc...anav_lez22.asp...Ancora ottanta anni e, con la battaglia di Lepanto del 1571, l'ultima combattuta da flotte costituite da navi a remi, ebbe luogo il definitivo passaggio dalla marina remiera alla marina velica.
Ma cosa era successo?
Era successo che i marinai avevano imparato a navigare "controvento".
Ciò rendeva la navigazione non diciamo insensibile alla direzione di provenienza del vento, ma non del tutto da essa condizionata.
Non insensibile, certo, perché una cosa è navigare con il vento a favore, cioè proveniente dai settori poppieri; tutt'altra cosa è navigare con i venti provenienti dai settori prodieri.
Ma neppure del tutto condizionata, perché si era imparato a navigare di bolina.
Certo, stringere il vento, tenere cioè una rotta inclinata di un angolo inferiore a novanta gradi rispetto alla direzione di provenienza del vento, con le navi armate a vele quadre non era tanto semplice.
Molto più agevole era tenere queste andature con navi armate a vele latine, come le feluche protagoniste delle incursioni barbaresche contro le coste mediterranee dell'Europa, di cui sono testimonianza le numerose torri di vigilanza tuttora esistenti lungo le coste italiane, o armate a vele auriche, come le golette protagoniste dell'epopea dei cacciatori di balene e dei pescatori del merluzzo sui Banchi di Terranova.
Comunque, feluche, golette, galeoni, grandi vascelli, sono tutti debitori di Isacco NEWTON e del principio da lui enunciato: ad ogni AZIONE corrisponde una REAZIONE uguale e contraria.
In concreto, infatti, presentando al vento le vele inclinate di un certo angolo rispetto alla sua direzione di provenienza, il vento viene obbligato a modificare la propria direzione di marcia.
In altre parole, le vele esercitano sul vento una AZIONE: quella necessaria per modificarne la direzione di marcia.
A tale azione corrisponde la REAZIONE del vento sulle vele.
La reazione, tramite le vele stesse, i pennoni e gli alberi, viene in finale trasferita allo scafo.
Senza tediare il lettore con questioni di meccanica applicata, diciamo che la forza generata dalla suddetta reazione, può essere scomposta in due componenti: una diretta secondo la direzione della rotta della nave ed una ad essa perpendicolare
La prima componente è quella utile perché consente alla nave di avanzare.
La seconda componente è quella che ci crea problemi, perché provoca due fenomeni dei quali faremmo volentieri a meno:
• l'inclinazione dello scafo dal lato opposto a quello da cui proviene il vento;
• lo scarroccio della nave, sempre dal lato sottovento.
AJ, graz.
si fa quel che si può, per spamm... ehm, per essere inutili e inopportuni
comunque. Quello che non mi torna: ma quanta inerzia avrà mai un rotore di un km di diametro? voglio dire, sono mille metri, mille! e deve resistere a una quantità abnorme e svariata di sollecitazioni, con sti cosi che tirano da tutte le parti
bah. Speriamo bene, ma io resto legato alle mie sbriluccicose fonti energetiche autonome indipendenti dai capricci meteo
Riuppo il topic perchè sembra che funzioni, almeno a livello sperimentale, dal video di ilsole24.it
http://video.ilsole24ore.com/SoleOnL...po-kitegen.php
però il sito in prima pagina non è più raggiungibile
http://kitegen.com/kiteblog/
è il blog, interessante da guardare, il sito è kitegen.com
si ma AJ dov'e' finito?