Originariamente Scritto da
Zak345ces
Ah. Non avevo letto bene il primo post.
Allora faccio un altro PG.
Nome: Michail Gorodeckij
Età: 25
Background: Michail nacque in Russia, a Stalingrado, quattro anni prima di quel fatidico 21 dicembre del 1991.
La sua famiglia era media. Una fra le tante, all'apparenza. Un padre militare, una madre disoccupata.
Ma non era così. Il padre, in segreto, usava le armi contro i suoi stessi padroni. La madre non era disoccupata, faceva parte del KGB.
Solo che nessuno dei due sapeva che lavoro facesse l'altro. Era una relazione perfetta, la loro, con una sola bugia: il lavoro.
Poi Michail lo scoprì. Aveva tre anni a quel tempo, e non capiva ancora cosa si poteva dire e cosa no, nell'URSS.
Una frase, scherzosa, da bambino.
La sua famiglia si sfasciò pochi anni dopo, quando i genitori persero il lavoro. Michail restò traumatizzato da quell'evento. Crebbe in un orfanotrofio, dove riuscì a farsene una ragione. Diventò un anarco-comunista.
A 17 anni, la sua vita cambiò di nuovo. Era diventato un ragazzo di strada, e sulla strada vide suo padre.
Non c'erano dubbi, era lui.
Ma era sdraiato a terra, a faccia in giù, in una pozza di sangue. Era morto, ma i nuovi russi passavano senza nemmeno guardare quello spettacolo.
Michail volle andarsene dalla Russia. I brutti ricordi erano troppi. Era senza un soldo, ma non si mise a rubare. Tre anni di duro lavoro e risparmio, e potè partire. Augusta era la sua destinazione, e Augusta raggiunse, e ad Augusta ora vive.
Ma lo sa che qualcosa sta per cambiare. Le sue idee, le sue origini, la sua storia...non sono apprezzate. Non ha amici, il suo datore di lavoro cerca ogni falla nel suo comportamento per licenziarlo...ma non la trova. Michail è il lavoratore perfetto...
O forse no?
Sono stanco morto, perdonate se ho scritto male e/o mancato qualcosa.