Strapazza mi sembra un po' esagerato...
Un onestissimo -16
E ora orza Sassari!!
RokStipcevic mentre fa il giro di campo al termine della partita contro Siena, torna indietro di qualche passo perché non ha dato il cinque a un bambino sul bordo del parquet. La Cimberio ha appena perso gara 4 dei playoff di 16 punti e c’è un pubblico in delirio per la sua squadra. La pallacanestro a Varese è anche questa cosa qui. Una riconoscenza incondizionata che fa onore allo sport.
I playoff sono andati, Charlie Recalcati, coach della Cimberio, sapeva benissimo che il miracolo di lunedì era difficilmente replicabile, eppure ha chiesto ali suoi uomini di provarci lo stesso contro quelli che lui stesso definisce «i migliori».
COSA S’IMPARA DA UNA SCONFITTA - «Abbiamo sbattuto contro un muro e lo sapevamo. Io credo che da questa serie playoff, ogni singolo giocatore puo’ trovare un insegnamento: ci siamo confrontati con i migliori. Abbiamo verificato qual è la differenza tra chi gioca una volta alla settimana e chi gioca l’Eurolega e abitualmente una partita a distanza di 48 ore dall’altra. Siena ha una durezza non solo fisica ma anche mentale. Diawara era sfinito, aveva i crampi, quindi sa cosa vuol dire. Parlo di lui perché insieme a Goss sono stati i migliori. Phil ha verificato cosa vuol dire essere marcato da uno che pesa dieci chili più di lui. Una vittoria ai playoff tutti la volevamo e noi l’abbiamo avuta, poi starà alla società fare le valutazioni su questa serie. Le grandi percentuali da due e da tre di Siena hanno fatto la differenza. Ne prendiamo atto ma tutto ciò non scalfisce la soddisfazione di aver giocato questa stagione e sono orgoglioso di aver lavorato con questo gruppo. Da domani ci riposeremo, dopo qualche giorno so già che mancherà».
DUE STAGIONI VINCENTI - «Quando sono arrivato a Varese non c’era la società, c’era solo il consorzio. Se ho accettato l sfida era per restituire ciò che Varese mi ha dato. Non mi sono dimenticato quando Bulgheroni e Chiapparo mi chiamarono dalla serie b per venire ad allenare qui. Quindi sono riconoscente perché abbiamo fatto due stagioni vincenti perché i playoff non sono scontati. In questo momento è una delle società più sane, in grado di programmare il futuro senza fardelli senza nessun tipo. Sono state edue stagioni vincenti, perché si puo’ vincere in tanti modi, non solo mettendosi una stella sul petto».
Il FUTURO - «Domattina avevo prenotato la revisione della macchina e da stupido l’ho rinviata perché speravo di vincere e partire per Siena. Cercherò di dormire a lungo, mi alzerò tardi e dopo si ricomincia, ho la denuncia dei redditi che mi aspetta e l’Imu. Ci si rituffa nella quotidianità. Sono state spese tante parole sul mio futuro e molte le ho alimentate io in modo strumentale per far sì che la squadra venisse isolata. E’ successo dopo gara 1, dove abbiamo perso di 35, sono andato oltre le righe perché volevo che tutta la pressione fosse su di me, non sui miei giocatori, proprio per giocare come poi in abbiamo giocato gara 3. La mia situazione è chiara: io non sono un ragazzino e mi piace il mio lavoro, mi piace la pallacanestro, ma non al punto di rimetterci la salute. Solo allora accetterò una scrivania e smetterò di allenare. A MicheleLonero l’ho detto con franchezza: continuerò ad allenare perché sono in salute, dopodiché la società prenderà le sue decisioni. Io posso decidere di non restare e sul non restare vale solo la mia volontà, ma per restare occorre la volontà di entrambe. Ma sulla pallacanestro Varese non decido io. Da anni quando arrivo alla fine della stagione faccio la valutazione sul mio lavoro, cercando di essere molto critico. Se la società è altrettanto contenta, allora io sono ancora più felice».
Grazie Charlie
(mi sa che ci saluta)