Ciao a tutti, volevo segnalare agli amanti del genere questa serie di recente uscita, una rivisitazione - o per meglio dire, un seguito "apocrifo" - dell'opera di Mary Shelley.
L'autore immagina un Frankenstein scienziato pazzo giunto fino ai giorni nostri grazie al proprio genio ed alle proprie capacità di clonazione, creazione della vita dal nulla e perfezionamento della stessa, al punto da raggiungere l'immortalità e vantare preziose collaborazioni perfino con Hitler e Stalin. Un Frankenstein che ha dunque abbandonato una volta per tutte le tecniche "grezze e volgari" di riassemblaggio di pezzi di cadaveri.
Il suo intento è infatti quello di creare un esercito di individui perfetti in ogni aspetto, la Nuova Razza, con cui soppiantare violentemente e drasticamente la vecchia e conquistare il dominio del mondo.
A contrastarlo, manco a dirlo, c'è il suo Primo Figlio, il mostro, incredibilmente sopravvissuto ai ghiacci e che nel frattempo ha acquisito magicamente alcuni "superpoteri" donatigli, a suo dire, dal fulmine che gli ha dato la vita........
Per certi aspetti il plot è anche abbastanza interessante, e la narrazione avvincente al punto giusto, ma DK è un paraculo come ce ne sono pochi. La storia è stata smembrata in 3 romanzi di 300 pagine circa l'uno, nulla a che vedere con uno Stephen King che è capace di scrivere mille pagine di getto senza mai stancare il lettore con cali di ritmo.
I capitoli sono brevi e hanno continui cambi di scena e di punto di vista, come ogni bravo scrittore-sceneggiatore americano che si rispetti, ma qui la tecnica diventa quasi snervante. Al punto che certi capitoli di due pagine e mezzo risultano del tutto inutili e inspiegabili, nonché infarciti di dialoghi che nemmeno il peggior action movie di serie B saprebbe immaginare.
I personaggi principali sono fortemente stereotipati, di veramente buone e convincenti ci sono le descrizioni dei mostri, dei nuovi esseri creati da Frankenstein, delle loro sensazioni e della loro visione del mondo, non a caso i dialoghi più divertenti e per certi versi introspettivi sono proprio quelli tra le creature.
In definitiva, i romanzi si lasciano leggere abbastanza bene e velocemente, a parte qualche passaggio davvero penoso: un po' come un horror movie che non dice niente di nuovo ma si lascia guardare per il make up apprezzabile. Uno di quei film che con tutte le sue pecche ti fa venire voglia di rimanere al tuo posto e scoprire come va a finire.
Ultima modifica di jackcarver; 12-06-12 alle 11:22:09
nel senso che nel romanzo viktor è tutto sommato una brava persona, che si è lasciata trascinare dalla sua abilità, mentre la creatura, una volta rifiutato dall'umanità, fa qualsiasi malvagità (infanticidio compreso) senza più nessuno scrupolo... in questi libri c'è un qualcosa per giustificare il fatto che i loro ruoli si sono invertiti, o semplicemente, si prende i personaggi come più o meno tutti li conoscono in base a film e parodie, e li si butta nell'azione senza giustificare la loro situazione?
Ciao King, scusami del ritardo. Per quel che può ancora servire, ti rispondo ora: nella nuova serie si tentano dei flashback sui personaggi principali (del tipo che Viktor si è completamente rincretinito una volta presa coscienza delle proprie potenzialità, scegliendo il "lato oscuro della forza", mentre il mostro ha cercato nei secoli la propria calma interiore rifugiandosi in un monastero tibetano), ma onestamente zoppicano un po', sono sbrigativi e trattati con un po' troppa superficialità. Quando parlavo di personaggi stereotipati includevo anche loro due nel giudizio: il cattivo è bello, atletico, famoso filantropo stimato da tutti; il buono incute paura e orrore al primo sguardo, vive nell'ombra e si muove come un fantasma. Per non parlare dei personaggi di contorno...