Imho no, non finisce per essere un nazista anzi proprio il contrario.
Forse dobbiamo confrontarci su quale significato attribuiamo al finale.
Spoiler:
lui riceve la prova della sua innocenza, Sparrow gli scrive che è disposto a scagionarlo e si suicida.
Spoiler:
Perché ?
Ha la prova che dimostra la sua innocenza, ha la prova che dimostra il suo non essere nazista e che gli salverebbe la vita ma allo stesso tempo è la prova che dimostra che la sua vita è stata una finzione ma preferisce uccidersi.
Bodosky viene ucciso quando smette di fingere di essere uno scrittore e prova ad esserlo davvero.
Resi North si uccide quando non potrà più fingere di essere la moglie di Campbell.
Questi personaggi muoiono quando viene meno la finzione.
E Campbell ? Perché si uccide ? Campbell diventa un nazista perché finge di essere un nazista ?
Imho no.
Vonnegut lo dice all’inizio, Campbell è un commediografo, un attore, Campbell non si suicida perché gli altri lo percepiscono come nazista o per continuare a proporre agli altri la visione del nazista pentito che si impicca, Campbell si uccide perché dovrebbe trovare una nuova parte da recitare.
Ora qui parte la mia sega mentale, allacciate le cinture
La tematica principale del libro è “Siamo quello che fingiamo di essere” i personaggi quando smettono di fingere smettono di esistere. E’ un’interpretazione corretta ? Vale per tutti i personaggi ?
Per Bodosky e Resi North sì ma vale anche per Campbell ?
Campbell è un attore, la sua stessa vita è finzione ed alterazione della realtà, ce lo dice subito Vonnegut e lo ricorda più volta quando gli altri personaggi gli invidiano le sue capacità creative di scrittore.
Imho con il protagonista la tematica principale paradossalmente va in tilt perché lui non ha mai finto, è sempre stato sé stesso, un attore, e mentre gli altri muoiono quando non possono più fingere di essere quello che non sono Campbell muore quando non può più essere quello che è.
Vonnegut era così ansioso di parlarci di finzioni, di spie e di bugie che a furia di ripetere lo stesso concetto va fuori giri e inserisce un protagonista sempre fedele a sé stesso che muore quando non può più esserlo.
Troppo contorto ?
Non c’è beffa e la tragedia è un protagonista in antitesi alla tematica principale del libro
niente mi escono due spoiler invece che uno
bho, magari è tutto quel [font] .. cmq mi piace la tua interpretazione.
Campbell è nazista o no?
Per me è apolitico. Recita la parte che del nazista solo perchè obbligato, potendo lui continuerebbe a fare l'amore con la moglie e scrivere romanzi opere teatrali.
Quindi la risposta alla tua domanda è: BHO. Alla fine è certo che lui è il "pensiero" del nazismo. Suo suocero gli dice: "Io penso che tu sia una spia, ma ne frego perchè hai fatto piu' tu per il nazismo che tutti gli altri" [.semicitallacazzo].. quindi sto pensiero dove lo mettiamo? Arieccoci al BHO.
...chiudo dicendo che per me lui si suicida perchè non ha piu' ragione di esistere: la moglie è morta ( 2 volte ) non puo' piu' scrivere, non puo' tornare in America, non puo' fare veramente altro. Se il significato del gesto sia nascosto nei "piani di lettura" non lo so' .. io l'ho letta cosi', come una cosa inevitabile. Salvarsi a quale scopo? Non aveva piu' la forza di vivere, è stato l'ultimo gesto di un apatico.
non tenete conto del fatto che campbell è l'unico di cui conosciamo il punto di vista, nessuno ci dice che gli altri non siano come lui.
Boh.
Leggo che ci si è approcciati al libro aspettandosi una concatenazione di colpi di scena e intrighi, poi leggo che il libro dovrebbe sviluppare una certa tematica ma non lo fa.
Io credo che l'approccio di Camus (che prendo come punto di riferimento "antagonistico" solo perché è funzionale) sia intelligente, a tratti acuto ed estremamente razionale, come tutti i suoi post.
E nei post di Camus in questo thread ci ho visto un sacco di domande, punti di domanda a profusione.
Sarà che è quello che penso di Vonnegut da sempre, non lo so, ma siamo sicuri che il libro sia inconcludente, apatico, fuori centro, irrisolto, debole? E perché poi?
Perché getta spunti non banali di riflessione?
Perché genera dubbi, fa arrovellare?
Perché descrive un uomo banale, con delle qualità ma solo quelle, non tutte?
Campbell non è coraggioso, non è un eroe, non ha nemmeno delle idee veramente proprie riguardo al mondo e alla gente. Lui scrive.
Scrive e ama.
La vita gli toglie l'amore e la capacità di scrivere, e lo obbliga a prendere parte, anzi no, due parti di una tragedia corale di cui non capisce nulla e di cui non gli importa nulla.
Lui tenta di sopravvivere, tira a sera come può perché è un animale come tutti gli altri (leggi: noi).
Quanti hanno preso in mano la propria vita in una situazione di scelta forzata, quanti hanno combattuto fieramente, quanti sono andati controcorrente? Vogliamo fare percentuali?
Questo libro parla degli altri, di quelli normali. Di quelli che avevano l'uniforme, un'uniforme qualsiasi, e che poi se la sono tolta. In grande e in piccolo.
E' una cosa comunissima, è un atteggiamento schizofrenico in cui nel nostro personale livello viviamo più o meno tutti.
Lo sdoppiamento, il gioco del doppio e della maschera (ancora una volta l'hai visto, Camus) è parte del personaggio Campbell ma non è tutto qui: è uno stato mentale che viene abbracciato e sopportato da Campbell quasi senza sforzo finché sta in piedi il suo stato a due. Lui farebbe qualsiasi cosa per difendere la sua piccola vita con la moglie, anche mentire a tutti due volte.
Io trovo che la bellezza di questo libro sia nascosta nella validità quasi universale di alcuni tratti. Quanto di Campbell, del russo, di tutti questi uomini che sono una cosa ma fingono di essere anche un'altra c'è in noi?
Quanta gente in realtà farebbe qualsiasi cosa pur di avere ciò che ritiene davvero importante? A quanti non frega un cazzo di quasi niente se non di quelle due o tre cose, in fondo in fondo?
Trovo interessantissima e coraggiosa la restrizione della portata della morale, dell'etica, soprattutto ambientata in un periodo storico come il nazismo.
Poi il libro non è perfetto, lungi, però non aspettiamo risposte da Vonnegut, non analisi razionali, equilibrate e giuste, non facciamogli questo torto.
Ultima modifica di Ken Shabby; 14-06-12 alle 16:54:17
Quoto pure l'avatar
allora io quoto nick, numero di messaggi e data di registrazione