Ma dico, poi la gente ci crede davvero? Sono allibito. Pure quel faccione di m.... di Frizzi e i coglioni pari suoi che si sono fatti belli con "concerto per l'Emilia". Poi magari la gente ci crede davvero.
Di sicuro la parte emiliana della pianura padana è stata quella che ha avuto i danni peggiori (e io un giro a Mirandola me lo sono fatto), che la suddivisione dei fondi sia 95-5 è roba da rivolta armata.
Ho sempre lavorato nel privato e sono abituato all'indifferenza/inefficienza delle istituzioni, ma pensavo che in casi come questi la presenza dello "Shdado" fosse senza discussioni. Un conto è quando vai in comune o presso l'ente sarcazzo e incontri il dipendente di Caserta che non sa un cazzo di ciò che dovrebbe sapere e ti tratta pure male... Un altro paio di maniche sono migliaia di attività che si avviano a chiudere e decine di migliaia di persone rimaste senza casa.
Noi abbiamo un'azienda di lamiere. Non abbiamo avuto molti danni, ma alcuni capannoni e alcuni macchinari hanno riportato dei danni. L'ingegnere ci ha consigliato, forse peccando di dabbenaggine, di far fare lo stesso un sopralluogo ai tecnici del comune per mettere le mani avanti... Sicuramente ci avrebbero dato l'inagibilità sulle strutture danneggiate, il che significa non poterne usufruire ma al contempo sperare che un domani - se arrivano soldi da Roma - noi siamo coperti (per quel poco). Meglio di niente, e nel frattempo continui a lavorare.
Si tratta di capannoni costruiti tempo fa, la nostra non è mai stata zona sismica di conseguenza le leggi non ti obbligavano a prendere accorgimenti di un certo tipo. Del resto nessuno lo faceva e nemmeno ti veniva proposto. Perché spendere il 50% in più per una struttura che è già perfettamente a norma e, stando alla classificazione sismica, non costituisce nessun tipo di rischio?
Bene, questi si presentano il giorno dopo. Controllino di un quarto d'ora seguendo le nostre indicazioni. "sì, sì tranquilli... Va bene, va bene continuate pure basta che non usufruiate delle strutture danneggiate". Il giorno dopo arriva l'inagibilità per tutta l'azienda. Proviamo a chiamare in comune ma è un muro di gomma.
Cosa fare per mettersi a norma non è chiaro, visto che gli stessi decreti parlano di "antisismicità delle strutture" almeno al 60%. Cosa significhi lo stanno cercando di capire un po' tutti... O forse non lo sapeva neanche chi ha fatto la legge. Anche l'entità delle spesa non è chiara, ma in tempi come questi non penso siano molte le aziende che possono permettersi di tasca propria di rinnovare da cima a fondo le strutture. Chiedi un prestito in banca? Sì, certo... Mi viene da ridere solo a pensarci. Puoi avere il bilancio sano finché vuoi, ma di questi tempi i rubinetti sono chiusi. Se ci metti la casa a garanzia puoi scucire un fido o qualcosa, ma a quel punto uno ci pensa anche due volte. Nel frattempo dovresti stare fermo, non puoi spostare un chiodo né accedere a nessuna struttura. Nemmeno agli uffici. Il che significa chiudere. Di questi tempi non puoi permetterti di attendere le lungaggini della burocrazia.
"Se sto fermo, chiudo di sicuro. Se lavoro lo stesso probabilmente mi fanno chiudere comunque, ma magari una possibilità di andare avanti c'è". E' il ragionamento che qui in zona hanno fatto tutti. Per lo meno tutti quelli a cui non è crollata l'azienda. Normalmente in accordo con i dipendenti, che piuttosto che essere lasciati a casa sono disposti a prendersi qualche rischio. E quando sento parlare della CGIL che parla di "imprenditori criminali che fanno firmare le liberatorie ai dipendenti e li mandano a lavorare lo stesso sotto minaccia". Leggende, una cosa del genere non la puoi fare e se anche fosse non avrebbe alcun valore giuridico. Chi si rifiuta per paura o perché imbeccato dai sindacati per adesso viene mandato in ferie anticipate. Abbiamo iniziato anche noi a lavorare lo stesso, senza usare le strutture e le macchine che hanno effettivamente riportato danni. E nel frattempo stiamo facendo alcuni lavori per sistemarle secondo le indicazioni di uno strutturista. Che si basa sulla sua competenza decennale (ha lavorato anche in USA e Giappone), non certo sulla burocrazia. Perché nei decreti non capisce nulla nemmeno lui. Dovessimo buttare giù tutto e rifare tutto secondo criteri antisismici moderni, chiuderemmo. Siamo fuori norma, se succede qualcosa ci fanno chiudere per forza. Ma almeno hai la speranza di poterne venire fuori.
Nel frattempo ti arrivano le lettere a casa. I miei cugini hanno una cascina in campagna in cui non abitano da tempo. Il comune invita il privato ad apporre appositi sigilli e ad effettuare appositi lavori di ristrutturazione, all'affissione di avviso di pericolo all'ingresso della proprietà e ti intima di non accedere all'immobile. Quando abbiano fatto il sopralluogo, non lo so. Noi non ne sapevamo nulla. So io che io un giro me lo sono fatto lo stesso. Danni visibili non ce ne sono. L'impressione è che le amministrazioni mandino le stesse comunicazioni a tutti per "mettere le mani avanti", perché tanto di soldi non ne arriveranno o ne arriveranno molto pochi. Il problema è che non possono pretendere di fermare tutto a tempo indefinito finché le cose non saranno a posto. Significa creare una nuova enorme zona depressa, destinata a rimanerlo per decenni. Ma dico la vecchina che è in cascina da sola e riceve cotale lettera, che cazzo fa?
E chi è in tenda? Boh. Mi considero già fortunatissimo. Aloha.