mah, non ne sarei così sicuro.
Quando sono andato l'anno scorso a Londra perchè la mi ragazza passava 1 mese laggiù c'era in casa sua un ragazzo italiano che prendeva più di 1000 sterline come stipendio ma pagava una cosa come 150 pound la settimana per META' LETTO a Bow Road, al limite della zona 2.
Dopo ti posto le cifre più precise
Io tra qualche settimana vado a Londra, ho il letto gratis a casa di un amica vedrò di mio, quello che intendo frikky è: la lavoro lo trovi e per quanto sia ti pagano, qua non lo trovi.mah, non ne sarei così sicuro.
Quando sono andato l'anno scorso a Londra perchè la mi ragazza passava 1 mese laggiù c'era in casa sua un ragazzo italiano che prendeva più di 1000 sterline come stipendio ma pagava una cosa come 150 pound la settimana per META' LETTO a Bow Road, al limite della zona 2.
Dopo ti posto le cifre più precise
boh anche su quello io ho i miei dubbi ma non mi pare la sede giusta per parlarne
simpatica la società ChievoVerona, per comprare un biglietto, oltre a perdere mezza giornata per capire le migliaia di regole e limitazioni, uno deve prendere 2 giorni di ferie: il primo per andare in banca, il secondo per ritirare il biglietto il giorno dopo. Se voglio portare la mia ragazza non posso perchè non ha la tessera.
eh ma vuoi mettere con la tessera ci sono meno incidenti
mi ero dimenticato l'avesse istituita il Chievo la tessera del tifoso
per il resto non so, mai presi biglietti per una trasferta a Verona
icchè ci vai a fà a Verona
non resisto lontano da lei
Fonte Avv. Lorenzo Contucci "Quanto successo ieri ad Udine è allucinante. Tifosi del Pescara che hanno percorso 1400 KM per recarsi a vedere la Partita sono stati trattati come Criminali della peggiore specie, spiegherò le cose con chiarezza per chi non era presente. Si è giunti all'interno del parcheggio settore Ospiti all'incirca alle 13.30 abbiamo consumato il pranzo al sacco eè atteso l'arrivo degli altri, verso le 14.00 iniziamo a fare la fila per entrare e gli steward chiedono di presentare TDT - DOCUMENTO D'IDENTITA' - BIGLIETTO man mano che ci avvicinavamo all'ingresso iniziano a bloccare tutti coloro che sono in possesso della TDT in formato Cartaceo per motivi a tutti noi sconosciuti ci dicono di rivolgerci alle forze dell'ordine, ci avviciniamo ad un signore distinto in giacca e cravatta indicatoci ( Funzionario Della Questura ) e chiediamo spiegazioni di tutto punto ci risponde che non possono entrare perchè lui ha deciso cosi su ordini superiori. A questo punto contattiamo i dirigenti del Pescara Calcio ( Danilo Iannascoli e Francesco Troiano ) che si recano al settore ospiti, spiegano agli addetti alla sicurezza che quelle in possesso dei tifosi sono TDT provvisorie e che sono tutte Regolari ma non c'è nulla da fare. I dirigenti del Pescara molto risentiti per la sgradevole situazione contattano il Questore di Pescara, nel frattempo chi è entrato con la TDT plastica decide di uscire dallo stadio per fare ritorno a Pescara visto che altri tifosi erano fuori. Gli agenti del Reparto Mobile lo vietano dicendo che si poteva uscire solo al termine della Partita ( Cosa Assurda e Vergognosa ), al club Quill Di Na Vot viene vietato l'ingresso dello Striscione nonostante i rappresentanti del club erano in posseso di tutta la documentazione idonea ( Documento di autorizzazione del Gos - iscrizione albo degli striscioni - comunicazione all'Udinese Calcio ) addirittura i Celerini hanno chiesto di togliersi pure le sciarpe ( Follia Pura ), dopo piu di 25 minuti dall'inizio della partita arriva l'ordine di identificare tutte le persone in possesso della TDT cartacea facendole passare davanti lla telecamera della DIGOS con tessera bigletto e documento d'identità in mano e farsi riprendere dal funzionario.
TUTTO QUESTO E UNA VERGOGNA PER L'ITALIA E PER LO SPORT!
A CASA MIA TUTTO CIO' SI CHIAMA STATO DI POLIZIA!"
mi fa sempre ridere la barzelletta che dice che non ci sono più incidenti con la tdt
Uefa: multa e ultimatum al Napoli
San Paolo a rischio e 150mila euro
Decisa la chiusura di 12 settori per la gara di Europa League contro il Dnipro, l'8 novembre
Non è una buona giornata per il Napoli. Dopo il deferimento del club (e di Paolo Cannavaro e Grava) per illecito sportivo, ecco un'altra stangata in arrivo da Nyon, dove la commissione disciplinare dell'Uefa ha inflitto 150 mila euro di multa al club di De Laurentiis, per inadempienze che riguardano lo stadio San Paolo, decidendone la chiusura di alcuni settori nel caso non vengano effettuati lavori tempestivi.
i settori chiusi col dnipro — Il controllo Uefa ha portato alla proibizione di vendita dei biglietti per la prossima partita di Europa League contro il Dnipro, in programma l'8 novembre, dei settori: 3, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 17, 18, 23 e 24, e il settore riservata ai disabili.
dove si ride?
Federcalcio, arriva la spending review: tagli a poltrone, spese e diritti di veto
A fatica va in porto il nuovo statuto (modellato dal commissario ad acta Giulio Napolitano), ma le divisioni restano tra la serie B che vorrebbe scendere a 20 squadre, la A che bloccherebbe la retrocessione, la Lega Pro che vorrebbe eliminare la vecchia "C2". Macalli: "Ma questi cambiamenti non basteranno"
di Lorenzo Vendemiale | 31 ottobre 2012Commenti (2)
Più informazioni su: Andrea Agnelli, Aurelio De Laurentiis, Calcio, FIGC, Gianni Petrucci, Mario Macalli.
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Il calcio italiano e le riforme: due linee parallele che nonostante dichiarazioni e buoni propositi sembrano non incontrarsi mai. L’ultimo capitolo di questa rincorsa è il nuovo statuto della Figc, approvato (ma che fatica!) la settimana scorsa grazie a Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica nominato per l’occasione commissario ad acta. Prevede una sforbiciata al numero dei dirigenti (dai consiglieri ai vicepresidenti) per snellire l’organigramma e le spese federali. Ma soprattutto l’abolizione del diritto di veto delle singole componenti del Consiglio.
E “adesso non ci sono più alibi, il calcio italiano deve fare le riforme”, ha affermato il presidente del Coni, Gianni Petrucci. Quelle stesse riforme che giusto qualche giorno fa ha reclamato anche il presidente della Juventus, Andrea Agnelli.
Eppure forse ancora non ci siamo: fra le pieghe del nuovo statuto si annida il rischio che cambi tutto per non cambiare nulla. “Giusto togliere il diritto di veto, ma non vedo grande differenza rispetto al passato: la maggioranza richiesta è del 75% e in Consiglio ci sono delle categorie che col loro 30% di voti potranno continuare a bloccare tutto”, ammonisce Mario Macalli, presidente della Lega Pro, commentando il provvedimento a ilfattoquotidiano.it.
Fino a ieri ipotizzare un cambiamento era semplicemente impossibile: bastava il no di una categoria per far naufragare qualsiasi progetto. E sui grandi temi – che son sempre quelli, delicatissimi – trovare accordo unanime è pura utopia. Si parla di riforma dei campionati: c’è la Serie B che vuole scendere da 22 a 20 squadre e la Lega Pro che intende eliminare la Seconda Divisione. Alla Serie A, invece, importa poco: la riduzione delle squadre è ventilata da molti, ma la Lega ha già venduto i diritti tv per il format a 20 squadre fino al 2015. Nella massima serie, semmai, ci sarebbe qualcuno interessato a bloccare le retrocessioni: un’ipotesi avanzata qualche mese fa da Rinaldo Sagramola, direttore generale della Sampdoria, e di cui anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, aveva parlato in precedenza. Inaccettabile, però, per la Serie B. Mentre il recente passato insegna come i rapporti si facciano tesi con l’Assocalciatori ogni qualvolta si torni a parlare di contratti. Insomma, anche senza diritto di veto le cose potrebbero restare terribilmente complicate in Consiglio.
La buona notizia, comunque, è che dopo mesi di discussioni e polemiche la riforma dello statuto è cosa fatta. Non è stato facile: la Figc ha dovuto ricorrere all’opera di Giulio Napolitano, che il Coni ha indicato a tutte le Federazioni come commissario straordinario per la riforma statutaria. La Figc pagherà la sua consulenza circa 3mila euro lordi, a fronte di un netto risparmio di energie (e anche di soldi: convocare il Consiglio sarebbe costato certamente di più).
Napolitano è riuscito a ricomporre le divergenze corporative scatenate dalla riduzione dei consiglieri (da 27 a 20) imposta dal Coni: un provvedimento che rientra nell’ambito di un più ampio piano di “spending review”, per cui il calcio ha anche dovuto rinunciare a 16 milioni di fondi statali nel 2012. Con le Leghe professionistiche spaccate sulla ripartizione interna dei seggi, e coalizzate contro l’Associazione Italiana Arbitri (che speravano di escludere, per liberare un posto in più in Consiglio), l’intervento di Napolitano è stato provvidenziale. Il Commissario ha trovato il cavillo giusto per superare l’impasse: partendo dal Regolamento Fifa, ha concluso che il presidente del Comitato degli Arbitri è membro di diritto e non va conteggiato ai fini del numero di consiglieri. E questo da una parte ha sancito la permanenza degli arbitri in Consiglio (scongiurando lo sciopero che i fischietti stavano minacciando), dall’altra ha liberato un posto in più per le Leghe professionistiche, che mantengono 7 consiglieri (tre per la Serie A, uno per la Serie B e tre per la Lega Pro) e il loro equilibrio interno.
Considerando quindi il presidente federale e quello dell’Aia, il nuovo Consiglio federale sarà composto da 21 membri in totale. E nessuna componente avrà più diritto di veto, è questa la grande novità. Una clausola che Napolitano ha bollato come “distorsiva del principio di democrazia interna e pregiudizievole della capacità di innovazione istituzionale della Federazione”. Giudizio pesante, che spiega almeno in parte i gravi ritardi decisionali del nostro calcio. Basterà la sua abolizione per cambiare le cose? Il Coni adesso si aspetta le riforme. Ma rischia di rimanere deluso, secondo Macalli. Uno che in Federazione ci sta da più di trent’anni. E sa come vanno le cose.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/12/torino-larea-della-continassa-ceduta-alla-juve-m5s-comune-lha-svenduta/210654/
l consiglio comunale di Torino ha approvato la cessione, alla Juventus, della Continassa, una vasta area degradata alla periferia nord della città. Lo scorso inverno alla cascina della Continassa è stato dato alle fiamme un campo nomadi. Qui la Juventus costruirà il nuovo centro direzionale e i campi di allenamento, ma anche un grande centro commerciale, un cinema da 10 sale e otre 12mila mq di alloggi. Proprio su questi ultimi si è concentrata l’attenzione di alcuni consiglieri, infatti da luglio, quando si raggiunse l’accordo tra Comune e Juventus, i mq sono raddoppiati, ma il prezzo di vendita è rimasto lo stesso. Secondo Vittorio Bertola, capogruppo del M5S in Sala Rossa, questo è solo l’ultimo caso di trattamento preferenziale riservato agli Agnelli riguardo l’urbanizzazione: “Molte aree di proprietà Fiat sul territorio comunale sono al centro di speculazione edilizia”. Lo schema tracciato da Bertola è chiaro: “Fiat e Exor cedono a una società vicina al gruppo un terreno in disuso, magari una ex fabbrica, con la garanzia che il Comune cambierà la destinazione d’uso lasciando libertà di costruire” di Cosimo Caridi
Ma chissene, quella zona di Torino è la peggiore di tutte, ben venga chi ha voglia di rimetterla a posto.