Prima premessa: meno male che oggi avevo il giorno libero, visto che lavoro nell'edificio che ancora la destra di quella fila di poliziotti (i miei colleghi che lavoravano oggi sono dovuti restare barricati dentro per un'ora dopo la chiusura prima di poter uscire...). Peccato che invece domani debba lavorare tutto il giorno e che la manifestazione sia prevista continuare (stanno campeggiando nella piazza con tanto di falò e salsicce...)Bruxelles (Belgio), 26 nov. (LaPresse/AP) - Migliaia di produttori dell'industria casearia hanno manifestato a Bruxelles spruzzando di latte poliziotti e uffici dell'Unione europea. Provenienti da diversi Paesi del blocco dei 27, gli allevatori hanno chiesto prezzi più alti per il latte, che al momento è venduto al di sotto dei costi di produzione a causa di un forte calo della richiesta internazionale e dell'aumento della competizione. "I politici ci stanno uccidendo, questo deve cambiare molto rapidamente a livello europeo", riferisce un allevatore belga, Julien Husquet. "Per come sta andando ora - continua - siamo nei guai seri". I manifestanti hanno bloccato il traffico di Bruxelles con centinaia di trattori. Nonostante alcuni scontri con gli agenti, non ci sono stati casi di violenza o arresti. I produttori caseari hanno chiesto un aumento massimo dei prezzi del latte del 25% per coprire i costi. Intanto i ministri dell'Agricoltura dell'Ue si incontreranno mercoledì per discutere di riforme nel settore.
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Seconda premessa: come Pasolini, in uno scontro tra manifestanti e poliziotti io sto dalla parte dei poliziotti, soprattutto in casi come questi quando si sono dovuti sorbire getti di latte in faccia per tutta la giornata.
Tornando all'argomento serio: in questi giorni si discute della revisione della politica agricola comune europea nel budget di previsione 2014-2020 in un periodo in cui diversi prodotti agricoli, il latte è solo un esempio, sono ormai venduti sotto costo dagli allevatori. Allo stesso tempo, al livello di noi consumatori i prezzi continuano ad aumentare. Come si può bloccare l'importanza sempre crescente delle filiere?