Dopo Rusconi ed Esposito un altro italiano tenta l’avventura oltreoceano. Il «mago» sarà la quarta scelta nel Draft del Madison Square Garden
- La Tribuna -
Da ieri Andrea Bargnani detto il «mago» ha cominciato ufficialmente a costruirsi la sua carriera Nba, dichiarandosi eleggibile, cioè disposto ad essere inserito nelle prossime scelte dei professionisti, la cui cerimonia è prevista al Madison Square Garden di New York il 28 giugno. In verità perché vi sia la sicurezza che il suo nome compaia fra tutti gli altri serve un’altra conferma, che arriverà il 18. Nel frattempo Bargnani in teoria potrebbe anche ripensarci, cosa che tuttavia non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello: il momento buono è questo e va sfruttato immediatamente. Va detto che ieri non c’è stata nessuna sorpresa, la decisione era ampiamente scontata: Andrea è ormai uno dei giocatori più reclamizzati in Europa.
Prova ne sia che oggi volerà a Praga (con Drew Nicholas, il top scorer) per essere premiato come miglior giovane dell’Eurolega: sarà il suo biglietto da visita al Draft. Il «mago», invece di essere preda di mille emozioni come dovrebbe essere ogni ventenne di fronte ad una prospettiva come questa, ostenta una certa indifferenza, che rasenta il fastidio. «Non mi va tanto di parlarne in questo momento: ok, mi sono dichiarato ma adesso l’argomento lo vorrei accantonare per un po’, vediamo ciò che succede dopo ma parlarne adesso non ha molto senso. Posso solo aggiungere che quando da bambino cominciai a giocare mai avrei immaginato di poter arrivare a questo punto. Ma ora sono e voglio essere concentrato solo sulla Benetton». Nemmeno ti sei immaginato il momento a New York della scelta del tuo nome? «Neanche quello, ci penserò quando sarà il momento». A Praga ti faranno esattamente le stesse domande... «E io risponderò alla stessa maniera. Chiaro, sono contentissimo che mi abbiano dato quel premio, al momento di riceverlo avrò una sensazione bellissima». Un’altra sensazione è che Bargnani non farà la fine di Esposito e Rusconi, gli altri due italiani che in passato attraversarono l’Atlantico finendo per fare le comparse o poco più: stavolta siamo di fronte non ad un giocatore nel pieno della maturità ma ad un ventunenne talentuoso già capace di prodezze ma con davanti ampi margini di miglioramento. I siti specializzati lo danno quarta scelta, quella che spetta ad Atlanta: fosse la quinta (Toronto) rischierebbe di andare a fare compagnia a Maurizio Gherardini, che durante le Final Four si incontrerà con Brian Colangelo, presidente dei Raptors, per iniziare a definire i dettagli del suo passaggio, per certi versi ancora più clamoroso, dalla scrivania della Ghirada a quella dei canadesi. La Benetton dunque sta per donare all’Nba due suoi grandi personaggi, dopo aver fatto la stessa cosa in passato con Rusconi, D’Antoni, Tskitishvili (allenato proprio da Mike a Phoenix) e Nachbar. A quel punto si aprirà la caccia ai sostituti. Per quello di procuratore generale (eredità pesantissima dopo gli splendidi 14 anni di fila del «Ghera») dovrebbe esserci una fila lunghissima: se vogliamo fare qualche nome Andrea Fadini, ottimo amico del presidente Giorgio Buzzavo, è il più gettonato, poi Marco Crespi e Bruno Arrigoni. In quanto all’erede di Bargnani, con la nuova norma che impone sei italiani a referto, è spuntato Luca Garri, 24 anni, attualmente alla Lottomatica (che ha prenotato Gigli) dove però è in rotta di collisione con coach Svetislav Pesic: tecnicamente non è il sosia del «mago», è più uomo d’area, ma anche lui possiede grandi doti atletiche ed è capace di spostarsi fuori per concludere da tre.
Nel mentre oggi alle 17.30 alla palestra Virtus di Bologna scrimmage a porte chiuse della Benetton con la Vidivici in vista della trasferta di giovedì a Cantù. Tre gli assenti per Blatt: oltre a Bargnani e Nicholas, a Praga, anche Uros Slokar, i cui problemi di vista all’occhio destro destano tuttora qualche preoccupazione.
Spero solo che non finisca ad atlanta,ammesso che si dichiari eleggibile per davvero...