sulle rivolte in Libia fomentate da internet: si sta parlando di una popolazione con un bassissimo livello di ricchezza, NON hanno computer in casa, sicuramente non hanno smartphones diffusi come da noi in europa (solo le classi sociali piu' alte li hanno, che probabilmente non erano quelli contrari al regime). Tra l'altro a inizio 2011 non erano neanche troppo diffusi neanche da noi. Inoltre in Libia i rivoltosi erano molto diversi da quelli in Iran nel 2009, in cui si trattava di studenti, quindi del ceto istruito (e piu' benestante). In Libia abbiamo i partiti rivoltosi di Bengasi (zona notoriamente anti-gheddafi) alla conquista del resto del paese.
Su un eventuale bombardamento alle centrali iraniane da parte americana, ne sono alquanto dubbioso. Obama ha cambiato recentemente la propria retorica, ma i punti principali dei suoi discorsi rimangono gli stessi. Non ha mai dato alcun supporto alle opposizioni iraniane, insiste in una inutile via diplomatica, sembra da tempo aver dato per scontato che l'Iran si dotera' di armi atomiche. A maggior riprova di cio', sta studiando una regolamentazione sugli attacchi informatici - l'unica cosa che finora ha rallentato lo sviluppo nucleare iraniano - che limiterebbe parecchio la liberta' d'azione delle unita' cyber dell'esercito.