quel pianale è terribilmente longevo
quel pianale è terribilmente longevo
http://teleborsa.it/News/2013/06/19/...ugeot-671.htmlGeneral Motors chiude il portafoglio a Peugeot
Non un euro verrà elargito da General Motors al partner PSA Peugeot Citroen: la crisi della casa d'auto francese e il depresso mercato dell'auto europeo non valgono infatti nuovi investimenti.
Così il colosso americano General Motors ha fugato i rumors che lo vedevano pronto a iniettare nuove risorse nel capitale del disastrato partner d'oltralpe.
"In questo momento non abbiamo alcuna intenzione di investire ulteriormente in PSA", ha detto senza mezzi termini il Chief Executive Officer di GM, Dan Akerson, parlando a margine di un evento a Shanghai. "Se vedremo qualche cambiamento, lo valuteremo", ha poi affermato, aggiungendo che l'attuale partnership sta erodendo notevolmente i risparmi della casa di Detroit.
Lo scorso anno le due società avevano deciso di condividere i costi di approvvigionamento e di sviluppare e produrre congiuntamente alcuni nuovi veicoli in Europa, vendendoli però ognuna con il proprio marchio.
Nel 2012 Peugeot ha riportato un passivo di 5 miliardi di euro, soprattutto a causa della svalutazione di asset. Secondo molti economisti difficilmente il carmaker sopravvivrà senza nuovi supporti finanziari.
Si comincia...
compreranno tutto i cinesi.
e meno male che PSA doveva tipo rilevare la Fiat...
no, visto che si parla di magnalumache, al massimo compreranno le teste di straccio del qatar.
Come da tradizione i soldi li metterà il governo francese...
Ricordo non molto tempo fa gli esperti che portavano ad esempio il gruppo PSA su come bisogna fare in tempo di crisi..con frasi del tipo:
ecco vedete la crisi si sconfigge buttando fuori modelli nuovi e ampliando la gamma come sta facendo PSA...
eh, in altri tempi, ma con le politicge demenziali di nanozy ridens prima ed il nanollande failens adesso psa la vedo o carne morta o in mano a qualche testa di straccio.
Bisogna vedere cosa si inventano, perché per l'ue e per il mercato unico tutti gli aiuti di stato sono vietati.
vi ricordate quando li abbiamo dati ad alitalia? c'è toccato pagare pure una bella pe(a)nale...
Si ma non sarebbe certo la prima volta che la Francia se ne frega delle penali UE...e PSA non sarebbe neppure la prima volta (in tempi recenti) che riceve aiuti dal governo con buona pace delle penali...
con noi l'ue è sempre lesta a multare e bastonare, a st'altri zombie invece va sempre tutto bene, basta vedere ultimamente la disparità di trattamento sullo sforamento del deficit oltre il 3%.
beh no le multe se le è prese anche la francia...
Per noi, probabilmente... in Francia lo stato è azionista di Renault e mi pare che sia già intervenuto in situazioni analoghe (anche se mai così gravi). In Germania credo che accada qualcosa di simile con i lander.
Le penali che sono toccate all'Italia probabilmente dipendono dal fatto che Fiat è in posizione monopolista sul mercato interno, quando nelle altre nazioni questo non succede. Ipotizzo, eh... non ho dati precisi.
http://www.lettera43.it/cronaca/auto...3675100470.htmIL CASO
Auto, Merkel ricatta l'Europa per favorire le proprie imprese
Dalla Ue una direttiva per ridurre l'inquinamento dei veicoli. Berlino si oppone. E minaccia di trasferire le sue aziende.
di Pierluigi Mennitti
da Berlino
(© Getty) Una fabbrica Audi in Germania.
Quando si tratta di difendere gli interessi della potente industria automobilistica tedesca, Angela Merkel non ci pensa due volte a scendere in campo a spada tratta e a dismettere i panni di eroina dell'ecologia, indossati fin dai tempi in cui Helmut Kohl la nominò ministro dell'Ambiente.
IL PASSATO AMBIENTALISTA. Correva l'anno 1994, e l'anziano leader sorprese i colonnelli del suo partito assegnandole il prestigioso ministero che la futura cancelliera utilizzò come rampa di lancio per una rapida ascesa politica.
A quell'esperienza Merkel ama spesso richiamarsi, quando preme sull'acceleratore di riforme dal sapore ambientalista, come quella di trasformare la Germania nel Paese battistrada nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica (Co2) o di imporre la rinuncia all'energia nucleare.
LE SOGLIE MAGGIORATE. Ora invece, con determinazione ancora maggiore, la cancelliera si è impegnata a dar battaglia a Bruxelles per scongiurare il progetto europeo di abbassare la soglia di gas di scarico prodotti da nuove automobili.
L'idea è passare dai 130 grammi di anidride carbonica per chilometro attuali a 95 grammi entro il 2020.
Un compromesso raggiunto dall'Unione europea lunedì 24 giugno, dopo cinque anni di trattative, che in queste ore potrebbe di nuovo saltare. Per l'opposizione dei tedeschi.
Penalizzate la auto tedesche, opposizione del governo
(© Getty) La sede della Bwm in Germania.
Il provvedimento rischia infatti di mettere in difficoltà soprattutto le case automobilistiche tedesche, in particolare Bmw e Daimler e la loro poderosa flotta di limousine.
Rappresenta invece un problema minore per i produttori italiani e francesi, che tradizionalmente sfornano auto di cilindrate più piccole.
LA DIPLOMAZIA VERBALE. «Seteffen Seibert, il portavoce di Angela Merkel, ha imparato negli anni ad affinare la sua arte di confezionare in maniera diplomatica le grandi notizie», ha osservato con ironia il quotidiano Süddeutsche Zeitung. «Dalla sua bocca non uscirà mai la dichiarazione che il governo tedesco ha intenzione di rovesciare il compromesso faticosamente raggiunto dall'Ue sulla soglia per i gas di scarico delle auto. A domanda specifica, infatti, ha risposto: abbiamo appena ricevuto il testo del provvedimento, attendiamo ulteriori precisazioni dal consiglio di presidenza e poi faremo le nostre valutazioni».
L’OPPOSIZIONE DEL GOVERNO. Apparentemente sembra il tipico stile di Angela Merkel: prima informarsi, poi valutare, quindi decidere. In realtà, come ha rivelato lo Spiegel, «il governo tedesco non ha alcuna intenzione di cedere e sta cercando in tutti i modi di evitare all'ultimo secondo che le nuove regole arrivino sul tavolo del vertice così come sono state stabilite».
La minaccia di abbandonare l’Europa
(© Getty Images) La cancelliera tedesca Angela Merkel.
Berlino starebbe esercitando in queste ore una forte pressione sul governo irlandese, al quale spetta la presidenza di turno dell'Unione europea e, secondo fonti diplomatiche di Bruxelles, starebbe organizzando una sorta di blocco di minoranza per stoppare il provvedimento e aprire ulteriori trattative.
IL RICATTO DI MERKEL. La minaccia ventilata è che l'intero comparto automobilistico tedesco possa abbandonare l'Europa. Una pressione talmente forte che, sempre secondo lo Spiegel, anche Stati membri solitamente alleati della Germania sono apparsi irritati: «È uno scandalo, ha detto un diplomatico europeo a Bruxelles».
Quel che ha sconcertato gli altri europei è che la Germania si sia rivoltata con tale veemenza solo all'ultimo momento.
Le direttive su cui le istituzioni continentali si sono mosse erano state infatti stabilite fin dal 2008, con la sottoscrizione di tutti i 27 Stati membri dell'Unione, Germania compresa. E nel 2008 Angela Merkel era già cancelliera, alla guida della prima Grossa coalizione.
LA MELINA DI BERLINO. I tedeschi conoscono dunque con precisione i contenuti dell'intesa e la richiesta di maggiori informazioni e nuove verifiche appare uno stratagemma pretestuoso.
La pressione di Berlino (secondo la Süddeutsche Zeitung «sui massimi livelli del governo irlandese») ha già ottenuto un primo risultato.
I rappresentanti dell'Unione avrebbero dovuto definire i dettagli del compromesso sulle emissioni di scarico della auto già nella giornata di mercoledì 26 giugno, ma i depistaggi dei tedeschi hanno fatto slittare l'incontro al 27 giugno.
TEMPO QUASI SCADUTO. Si tratta dell'ultima data utile per raggiungere un accordo sotto la presidenza irlandese, che si conclude alla fine del mese. Ma se i tedeschi riusciranno a portare a termine la loro melina, per il complicato meccanismo dei regolamenti europei se ne riparlerà fra un anno, dopo l'elezione del nuovo europarlamento.
Presentata la nuova Mazda 3: E' stato sufficiente incollare il muso della Mazda 6 su una Giulietta.
[edit: è una battuta, non c'entra il rapporto di collaborazione tra le due case]
comunque non la trovo brutta,anzi di muso e meglio della giulietta.
bella è bella.
mi ricorda qualcosa della delta.
premesso che i tedeschi lo fanno per interesse.
Ma è demenziale la riduzione della c02 nella macchine messa per "catalogo di macchine vendute". Se bmw fa macchinone e fiat utilitarie è ovvio che queste consumino di più e non c'è ninente di male.
Ci sarebbe da dire poi dove si vuole arrivare con questa riduzione della c02 emessa dalle auto, quanto influenzerà mai l'effetto serra rispetto alle industrie/altri veicoli/ navi ecc?
prevalentemente. ma pure la calandra.
http://www.alvolante.it/news/famigli...-psa-gm-309585La famiglia Peugeot disposta a vendere la PSA?
27 Giugno 2013
Starebbe per cedere il controllo della Peugeot Citroën alla General Motors, che già detiene il 7% della società.
NOTIZIE EPOCALI - Ormai da parecchio tempo le notizie sulle difficoltà economiche, la crisi, i problemi delle aziende, sono all’ordine del giorno anche in Francia, e inesorabilmente è scattata una certa assuefazione. Oggi però è stato diverso, perché a essere diffusa su tutti i mezzi di informazione è stata una notizia-indiscrezione di quelle epocali: la famiglia Peugeot sarebbe in procinto di scendere al disotto della soglia del 33% del pacchetto azionario del gruppo PSA Peugeot Citroën, cosa che significa la perdita del controllo del gruppo. In sostanza, una vera e propria uscita di scena.
QUESTIONE DI QUOTE - La notizia è stata lanciata dall’agenzia economica Reuters e a fine pomeriggio non aveva ancora avuto smentite. Secondo quanto reso pubblico dalla Reuters, la famiglia Peugeot (nella foto Thierry Peugeot, presidente del consiglio di sorveglianza della casa) starebbe per cedere il controllo della società alla General Motors già socia con il 7% delle azioni..
LA SOGLIA DEL POTERE - A oggi la holding della famiglia Peugeot detiene il 25,44% delle azioni e il 38,07% dei diritti di voto con cui controlla la società. Dopo lo scoppio della crisi c’era già stato un “passo indietro”, quando all’aumento del capitale del marzo 2012 la famiglia non aveva partecipato nelle proporzioni della sua quota di proprietà, che allora era del 30,96% con il 48,3% dei diritti di voto. Continuando le difficoltà, occorrerebbe un’altra iniezione di capitali, ma secondo quanto riportato dalle indiscrezioni, dalla famiglia sarebbero venute dichiarazioni circa “i mezzi non illimitati” a disposizione.
OPERAZIONE TRAMITE OPEL - Ora, secondo quanto ha raccolto la Reuters presso fonti presentate come bene informate e altrettanto anonime, i Peugeot avrebbero sollecitato la General Motors a fondere l’Opel e la PSA, non più come un passaggio della casa tedesca al gruppo francese, ma come un accorpamento in una realtà il cui controllo sarebbe in mano General Motors.
UN PEZZO DI STORIA FRANCESE - A fare scalpore è appunto il fatto che la famiglia sia entrata nell’ordine di idee di perdere il potere in una azienda che porta il suo nome e che ha antiche radici nel paese. Al significato assoluto che una vicenda del genere assume in qualsiasi parte del mondo, va aggiunta il proverbiale attaccamento francese alle cose espressione della Francia, come è in effetti il gruppo PSA. Oltre al marchio Peugeot, la General Motors si ritroverebbe anche ad avere il marchio Citroën, altra icona della storia industriale e automobilistica francese.
Sembra un po' giulietta, un po' delta, i gruppi ottici mi ricordano anche hyundai
curioso di vederla dal vivo, così non mi piace molto
A me il raccordo tra gruppo ottico anteriore e calandra ricorda l'ultima Serie 3 Bmw.
Comunque le somiglianze con la Giulietta ci sono innegabilmente.
La mazda6 mi piace, però non sono sicuro che il suo muso stia bene qui... È da vedere dal vivo