Mini Clubvan
50 esemplari venduti, ritirata dal mercato Usa
Mini Clubvan
Alla sua presentazione nel 2012, la
Mini Clubvan aveva fatto subito pensare all'ennesima geniale operazione "revival" capace di affascinare i clienti, anche in un settore difficile come quello dei veicoli commerciali. La Clubvan, essenzialmente una
Clubman a due posti in allestimento commerciale, riprendeva lo stile del modello originale, proponendo a una nicchia di clienti interessanti anche a un pizzico di stile per le proprie consegne.
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Accoglienza freddina. Secondo le informazioni raccolte da
Green Car Reports, tuttavia, la risposta del mercato nordamericano è stata così deludente da convincere i vertici
Mini a chiudere anzitempo la carriera del modello, venduto in appena 50 esemplari. In altre aree geografiche, invece, la Clubvan sarebbe stata piuttosto apprezzata.
Colpa della tassa del pollo. Secondo quanto confermato in una intervista dalla responsabile comunicazione USA, Nathaline Bauters, su questo risultato ha pesato soprattutto la famigerata "Chicken Tax", una tassa del 25% nata nel 1963 per cercare di contrastare il successo dei modelli europei e orientali nel settore commerciale. La Clubvan è prodotta infatti nella fabbrica di Oxford e non è stato possibile aggirare la normativa, come invece è già accaduto in passato per opera dei giapponesi e degli stessi americani, importando modelli incompleti o da modificare in USA prima della commercializzazione.