Doveva uscire il 9 ma pare che da molte parti non sia ancora arrivato, forse a causa delle ferie
Qui da me (valmarecchia) ancora nisba
Doveva uscire il 9 ma pare che da molte parti non sia ancora arrivato, forse a causa delle ferie
Qui da me (valmarecchia) ancora nisba
Preso stamattina
Per adesso tira avanti ma non al punto da farmi attendere il seguito.
Oltre alle fastidiose descrizioni gia' dette aggiungo anche la ridicola censura del nudo; 20 anni fa Dylan Dog metteva donne nude ad ogni numero, nel 2013 censuriamo i capezzoli.
Questo è male.
Poi vabbè, lasciamo stare COS'ERA DyD vent'anni fa che senno' mi viene da piangere
Ho letto il primo e ho preso gli altri 2 per ora usciti. A questo punto aspetto il quarto e mi leggo tutto in ordine.
E dopo il tre hanno pensato bene di far uscire il quattro:
Occhei, gente appesa con una mano sola, baratri e lame assurde.
(oppure una pistola con una stramba baionetta, chi puo' dirlo, per ora?)
Direi bene
Tempo di nuove rivelazioni:
http://www.sergiobonellieditore.it/g...continua-.html
Non perdetevi la gallery con le pagine di anteprima, promettono decisamente bene
Bello L'albo 3 mi è piaciuto assai, attendiamo questo 4
Quindi il 4 e' out?
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Letti tutti e 4
I disegni sono veramente belli in tutti i numeri
Ridicolaggini
Spoiler:navisparasiluri,mitragliatori dai è un'esagerazione anche in un mondo steampunk
stupidaggini nei dialoghi
trama telefonata del numero 2, sai esattamente cosa succederà negli altri albi
sono combattuto, la serie si fa leggere e sul lato artistico non ci sono aspetti negativi ma la scrittura lascia un po meh e il rischio di trovare trame,scene e situazioni lette in ogni libro fantasy è assicurato(anche qui dipende se la cosa ve gusta o no)...
veramente non so se prendere anche il prossimo per vedere se dopo questo intro le cose si fanno più interessanti o lasciar perdere
Ci siamo, quaterna pippata e digerita!
Meglio del previsto, decisamente ispirato, ben scritto e, in buona sostanza, ben confezionato; è vero, ci sono "spieghini" e ridondanze di troppo(che, a voler guardare con occhio benevolo, sanno di fumetto dei bei tempi che furono) ma il complessivo è molto buono, direi un 7/8, considerato anche il livello, decisamente alto, tecnico ed artistico delle tavole.
Per tacere dell'ottimo lavoro generale, svolto da Vietti ed Enoch, durante la lunghissima preparazione del soggetto.
Per me è un si; sarebbe stato un otto pieno con meno spieghini e più(e molte) tette al vento: magari, per questo ed altre cose, basterà pazientare
Questo Ian, nell'universo bonelliano, ha senz'altro parecchie affinità con il vecchio Zagor, e anche questo non puo' che essere un bene.
Si prosegue senza alcun dubbio, la cover del numero 5, che non so se essere un unicum o l'avvio di un'altra mini-saga, odora già di vittoria.
Presto la postero', intanto beccatevi questo Ian tormentato :
(Gianluca Pagliarani)
Occhei, ne infilo altre due:
Guardando quest'ultima mi viene in mente uno degli scambi di battute(credo il più riuscito) tra l'elfina e l'orco, e cioè quando...
Spoiler:Lei racconta della sua affinità con bestie e piante di ogni genere, che ne capisce il linguaggio e riesce a comunicare con loro, a quel punto lui ribatte: Bon dai, allora chiamane qua un paio che è ora di cena!
E li' ho ridacchiato abbastanza duro
direi un 7/8
()
Ok, Vietti, con abbrivio allegro, si sbottona in merito agli albi extra:
Allegrezza a parte, è tutto preceduto da cautissimi "se", quindi prendete questo post come il tappa-buco che èComunque, sappiatelo, mai e poi mai faremo qualcosa a cazzo.
Speciali vari, se ci saranno, avranno una loro ragione... progettati con cura per dare qualcosa in più... è di questi giorni la riflessione riguardo allo speciale 1 sulla divisione in tre capitoli narrativi, ciascuno con la sua dominante di colore, anticipati da una mappa in toni seppiati, con i flash back in toni di grigio, con il colore a sottolineare effetti magici e altre particolarità del fantasy.
E mai metteremo negli speciali faccende legate alla continuity... saranno albi da leggere a sè, con qualcosa di "speciale" dentro. Punto.
Oh, aggiungo...
sui Giganti, se mai li faremo...
la parola chiave è EPICI!
sul 4:
Ottimo inizio, finale un po' prevedibile, e la figura della nera signora non l'ho trovata convincentissima (l'avrei trovata più coerente se fosse stata più cinica e meno romantica), ma in ogni caso la storia getta bene le basi della serie che sta cominciando, delineando il mondo in modo più definito di quanto già visto nella graphic novel.
Ottima la caratterizzazione della razza degli orchi, spesso mostrata come bruti trogloditi, qui mostrata come una razza selvaggia e spietata, ma non necessariamente stupida o monodimensionale.
sul 4:
Ottimo inizio, finale un po' prevedibile, e la figura della nera signora non l'ho trovata convincentissima (l'avrei trovata più coerente se fosse stata più cinica e meno romantica), ma in ogni caso la storia getta bene le basi della serie che sta cominciando, delineando il mondo in modo più definito di quanto già visto nella graphic novel.
Ottima la caratterizzazione della razza degli orchi, spesso mostrata come bruti trogloditi, qui mostrata come una razza selvaggia e spietata, ma non necessariamente stupida o monodimensionale.
E dai nani mi aspetto ancora di più
Questo è un nano:
(a voler essere pignolo direi che ha un po' la faccia da culacchione )
E questo un estratto dai Diari di Viaggio:
"Incontrai questo gioviale Nano lungo la strada che, da Solian, conduce a Vetwadàrt, la Città Vecchia imperiale. Era diretto al distretto minerario di Gøtcha-kun, le “caverne del fango”, alle pendici del Kârss. Si fermò volentieri a fare due chiacchiere con me, cosa davvero strana per un Nano, e accettò con entusiasmo di posare per un veloce ritratto. Era un Mastro Ferraio, un fabbro, e portava la caratteristica protezione al braccio sinistro, composta di lamine sovrapposte di algěfehre, una lega metallica molto resitente e che non conduce calore. Mi colpì particolarmente la sua “picca”, sicuramente antica, che lui disse appartenere alla sua famiglia da generazioni e di cui si mostrò molto orgoglioso. Non era certo uno strumento di lavoro ma una vera e propria arma da guerra: un martello d’arme a becco di corvo, che i Nani Guerrieri utilizzavano nel combattimento ai ferri corti e nel corpo a corpo. Ai nani, oggi, non è più permesso portare armi con sé e io, in qualità di ufficiale imperiale, avrei dovuto sequestrarglielo; ma era molto simpatico e il suo buon umore mi aveva contagiato. Lo lasciai andare, raccomandandogli semplicemente di camuffare il martello, coprendolo con un cencio. I Nani non sono più guerrieri da secoli, da quando l’imperatore Brevalaër Erondàr sconfisse definitivamente le forze insorgenti di Narohk il Forte e di Koulm “Maglio di Pietra”, in una serie di epiche battaglie lungo le pendici dei monti del Suprelurendàr settentrionale. I Nani, vinti, dovettero smantellare le loro armate e fare giuramento solenne di non sollevarsi mai più in armi contro l’Impero. Come gesto di magnanimità e riconoscenza, Brevalaër concesse loro il monopolio imperiale degli scavi sotterranei per le estrazioni minerarie. Decisione poco lungimirante, secondo alcuni. Oggi, il Sindacato dei Nani Minatori, diffuso in tutto l’Erondàr, è un’organizzazione più potente degli eserciti dei Nani Guerrieri dei secoli passati, meglio organizzata delleFalangi di Narohk e ben più temibile del maglio di pietra di Koulm."
"Crescendo" della cover del n°5:
(11/10)
E si, il volatile sullo scudo dovrebbe essere un omaggio allo Spirito con la scure
Bello , anzi belliffimo
Direi che tutto sommato la mini saga iniziale mi è piaciuta... ed ho appena messo le mani sul quinto
Certo stavo ragionando giusto oggi che tra:
- Dylan Dog
- Nathan Never
- Dragonero
- Orfani
- Storie
e le varie uscite semestrali (Lilith, Universo Alpha), comincio a scucire bei soldi alla Bonelli
Però son tutte collane per il momento mi fa piacere leggere
Buttato solo uno sguardo distratto sul quinto, e, salta subitissimo all'occhio, Pagliarani rende(seppur non in maniera eccelsa) nelle tavole statiche, ma paga pegno non appena ci sia da dare vita alla scena.
Il classico disegnatore "di legno" insomma (ovviamente è un giudizio riferito all'albo in questione)
Per contro, la storia promette molto bene
il quinto numero in realtà è un falso numero 1, venuto dopo due graphic novel (i primi 4 numeri dovevano essere in origine la seconda graphic novel nello stesso universo), e infatti succede poco, più che altro si introducono tanti elementi dell'ambientazione della testata e del mondo di ian, soprattutto si delinea l'organizzazione degli scout, che sembra molto interessante.
Gradevolissimo albo, lento e misurato, fatto vita quotidiana, buche da "asfaltare", riunioni di condominio, carnazze alla brace ed esche sapientemente seminate qua e là, tra un piacevole dialogo ed un altro.
Una gustosa scampagnata fatta di ricordi e malinconie, che lascia intravedere tanta buona roba per il futuro.
Per contro: tette ancora "oscurate".
P.S.: Dopo cinquecento pagine ancora nessun cedimento di stampo "boombastico" -niente mostroni pazzeschi, magie spaccamondi, ultravillains risvegliati secondo profezie della ceppa secca-, ma tanta, tanta "normalità".
Ottimo.
Passato piacevolissimamente il 5 arriva l'ora di postare qualcosina sul 6:
(11/11)
Dunque, a quanto pare siamo giunti al "sangue e arena" time.
Cover non un granchè a questo giro, male soprattutto il posizionamento dei soggetti, una roba un po' troppo "precisa", e colorazione è abbastanza mehh; scommetto fin da ora che la storia sarà invece di ottima levatura, questo per via del microscopico incipit-indizio nel finale dell'albo precedente, della fiducia ben riposta negli autori e del mio ben noto quinto senso e mezzo.
Ecco, e ora una tavola in anteprima (stavolta è il turno di Francesco Rizzato):