Originariamente Scritto da
Fenriz.III
Vero. Se la storia é narrata in un modo uguale indifferentemente dal media, la storia va giudicata alla stregua di un film o un romanzo. Quello che dico io é che allora il giudizio di quella storia deve stare lontana dal giudizio sul gioco. E il gioco per questo diventa sempre meno importante, tanto si sa giá, nelle console e nel mainstream, il gioco é o sparare o correre. Ricorda la scrittrice di Dragon Age 2 che dichiarava, senza minima vergogna che "il gioco non lo sopportava perché bloccava e allungava inutilmente il suo scrivere". Questo é un allarme gravissimo!!!! E succede e succederá sempre nel mainstream e nelle console, a meno che... vedi sotto
hehe certamente. É per questo che ho parlato di misurazione scientifica dell'intensitá di elettricita che il cervello produce. É sempre all'interno di una gabbia di convenzioni(mediche), ma é piú ampio del punto di vista dei videogiocatori.
Eh ma qua casca l'asino. Come ha fatto da subito il cinema, come ha fatto dopo 1 secolo il romanzo, il videogioco per personal computer, con le avventure testuali, ha presto:
E-MAN-CI-PA-TO tutti i mezzi che ha accolto, la storia, i personaggi, i dialoghi. La storia non resta affatto come la storia da cinema, l'interazione non é solo "l'elemento ludico", é qui che sbagli profondamente, l'interazione é, come dissi nel blog, un'affascinante principessa tiranna dispotica ma illuminata che ha sottomesso tutti i mezzi che hai citato, perché quei mezzi sono entrati nel suo regno personale, si, ma lei li ha sottomessi, li ha fatti entrare a corte e loro davanti a lei controllati dal generale Enigmi si piegano, e piegandosi cambiano radicalmente la loro forma.
Cosa vuol dire sta roba? Che quando una storia diventa videogioco, questa e "l'aspetto ludico" non stanno lontani e se guardano, si fondono! Bisogna interagire con la storia, e non subirla da spettatore, i dialoghi sono interattivi, lo stile grafico é scelto perché si deve interagire con esso.
Ogni media si emancipa dai suoi predecessori, modifica e crea i suoi mezzi personali che sono nuovi benché si chiamino sempre con quei nomi antichi.