quello lì era un giudice che col suo ritardo fece scarcerare dei mafiosi. In quel caso la buffonata è che fu punito solo disciplinarmente e non accusato di qualche reato (per mancanza di prove)No, come in tutti i settori ci saranno quelli che lavorano bene e quelli che lavorano male, tuttavia i PM che lavorano male come li gestisci?
Tu hai mai sentito di qualche PM licenziato, a parte quelli che ci hanno messo 9 anni a depositare non ricordo più che documento? (caso di un anno o due fa).
Sì ma anche no.
Il grosso dei problemi non deriva da quel che sta scritto nei codici, ma da come vengono impiegate le risorse, umane e non, a disposizione. Basta vedere lo scempio che stanno facendo con la soppressione dei c.d. tribunalini, operazione gestita e pianificata da delle scimmie ubriache e non da delle menti pensanti.
E l'intervenire continuamente e senza alcuna logica sull'ordinamento non aiuta affatto.
Ci sto
Seghiamo pure loro
http://www.lettera43.it/politica/car...3675115997.htm
Fatemi capire...
Nuovi sarcazzi per cui si ottengono ulteriori sconti di pena per le condanne definitive, inapplicabili alle custodie cautelari, con il risultato che in carcere ci rimarranno solo i detenuti in attesa di giudizio.
Dando, fra l'altro, l'ennesima botta alla (inesistente) certezza della pena italica.
No ma, GG.
Lasciatemi facepalmare in pace
p.s.: spaccio lieve... ma chi se li inventa i nomi delle fattispecie
Un altro motivo per chiedere le dimissioni della culona amica dei Ligresti.http://www.lettera43.it/politica/car...3675115997.htm
Fatemi capire...
Nuovi sarcazzi per cui si ottengono ulteriori sconti di pena per le condanne definitive, inapplicabili alle custodie cautelari, con il risultato che in carcere ci rimarranno solo i detenuti in attesa di giudizio.
Dando, fra l'altro, l'ennesima botta alla (inesistente) certezza della pena italica.
No ma, GG.
E ci ha pensato anche dei mesi per partorire sto aborto di legge
si può ottenere anche in altri modi.
invece, togliendo l'obbligatorierà, e stante che già ora i magistrati fanno come gli pare, come impedisci che non si indaghino gli amici e si indaghino solo i nemici?
in b4 berlusconi --almeno adesso sono obbligati ad indagare anche gli amici (poi come ciò avvenga vabbè)
Ok.si può ottenere anche in altri modi.
invece, togliendo l'obbligatorierà, e stante che già ora i magistrati fanno come gli pare, come impedisci che non si indaghino gli amici e si indaghino solo i nemici?
in b4 berlusconi --almeno adesso sono obbligati ad indagare anche gli amici (poi come ciò avvenga vabbè)
E quando Berlusconi muore e guarite dalla paranoia, si può abolire?
L'idea è semplicemente quella di fare come nei posti in cui il PM ti incrimina solo se ha ragionevole certezza di condanna, non se è Woodcock.
E' vietato chiedere l'archiviazione?
Ok, ma c'è comunque una perdita di tempo e denaro.
Io non credo che i magistrati siano degli stupidi, si faranno un'idea della possibilità di successo già guardando la denuncia.
Peraltro, sono convinto che una discrezionalità sulla precedenza da assegnare ai casi venga sicuramente attuata anche ora.
no, non ho la paranoia di Berlusconi, ho altre paranoie che è meglio se taccio.
così è, se con "incrimina" intendi "chiede il rinvio a giudizio".L'idea è semplicemente quella di fare come nei posti in cui il PM ti incrimina solo se ha ragionevole certezza di condanna, non se è Woodcock.
prima però vanno fatti gli accertamenti.
Ti giro la frittata.
Ho un confidente/una intercettazione/whatever dove apprendo che Tizio vuole, che so, corrompere Caio per l'appalto di sta ceppa di nonloso.
Bene.
Vado dal pm tutto gaio e glielo dico (cioè in effetti glielo scrivo).
Si dà il caso però che Caio e/o Tizio siano cuggini del PM.
Supponiamo che il PM non sia una "persona seria" anzi diciamo pure che è un farabbrutto.
A questo punto
caso a: obbligatorietà dell'azione penale.
il pm storce il naso, fa ostrunzionismo, scassalaminchia beghelli.
Possono succedere molte cose.
Molto dipende da quanto forti sono gli elementi probatori che ho già acquisito.
Se sono forti, posso scavalcarlo ed andare dall'aggiunto.
Naturalmente se l'amico di Tizio e Caio è il procuratore sono semifucked.
Astrattamente (in qualche caso pure concretamente, visto che PM indagati e condannati pochissimi ma ce ne sono, uno giusto a Roma l'anno scorso se non ricordo male), però, se ho elementi veramente forti e c'è troppa inerzia nella Procura, posso pure sospettare che via sia collusione fra Procura e indagati.
Allora che faccio?
Scrivo un bel papello e lo mando alla... Procura competente sulla Procura. Che per esempio è Perugia se si parla di Roma.
In b4 ma tanto son tutti amici fra di loro non si mangiano. Non dico che non sia complesso per una procura indagarne un'altra, ma insomma, avviene, e comunque questo sistema è... meglio di niente. Quantomeno bisogna che siano veramente tutti amici, per vincere.
caso b: azione penale non obbligatoria
il pm storce il naso, dice "fottesega non indago", e non indaga.
Non ci posso fare niente perché non è una omissione. Scrivo alla Procura competente? E che ci possono fare loro? Quel PM non ha commesso alcun illecito, non indagando.
Chiwi posso anche dire aboliamo l'azione penale obbligatoria, ma va assolutamente istituito un ottimo sistema di controllo per decidere se fare o non le indagini, cioè bisogna pensarci veramente bene, ma tanto, se no la situazione peggiora nel senso che diventa (ancor) più facile per i delinquenti potenti non farsi condannare -di fatto non li riesci neanche ad indagare!
parlando con i magistrati io ho l'impressione che sia più spesso la struttura del reato a determinare quello che è fattibile da quello che non lo è.Ok, ma c'è comunque una perdita di tempo e denaro.
Io non credo che i magistrati siano degli stupidi, si faranno un'idea della possibilità di successo già guardando la denuncia.
Peraltro, sono convinto che una discrezionalità sulla precedenza da assegnare ai casi venga sicuramente attuata anche ora.
un caso tipico è il reato di truffa, che sembra lì bello bello cotto e mangiato ma nella pratica è difficilissimo da configurare.
adesso non entro nei dettagli del perché ma bisognerebbe modificare il C.P. o quantomeno organizzare le cose diversamente, centralizzando le informazioni sui casi di truffa, istituendo magari un ufficio di P.G. apposta per questo genere di cose... modifiche strutturali, diversa organizzazione, non togliere l'obbligatorietà dell'azione penale per i reati di truffa.
il fatto è che il reato di truffa per configurarsi si concentra troppo sull'elemento psicologico della coscienza e volontà degli artifici e raggiri, qualcosa di pressoché indimostrabile che spesso decade in una causa civile per danni o inadempimentoparlando con i magistrati io ho l'impressione che sia più spesso la struttura del reato a determinare quello che è fattibile da quello che non lo è.
un caso tipico è il reato di truffa, che sembra lì bello bello cotto e mangiato ma nella pratica è difficilissimo da configurare.
adesso non entro nei dettagli del perché ma bisognerebbe modificare il C.P. o quantomeno organizzare le cose diversamente, centralizzando le informazioni sui casi di truffa, istituendo magari un ufficio di P.G. apposta per questo genere di cose... modifiche strutturali, diversa organizzazione, non togliere l'obbligatorietà dell'azione penale per i reati di truffa.
Skylupo sono d'accordo con te.
Ma nei Paesi dove l'obbligatorietà non esiste (tutti al di là dell'Italia, grossomodo) come fanno?
Non è un po' ora di finirla con 'sta mania italica di incasinare tutto per paura dei disonesti? Tanto ci sono ugualmente, e quelli onesti sono solo più incasinati.
Ma in realtà è un non problema, cioè, il problema è un altro
So' stanco quindi scopiazzo spudoratamente (per i pigri basta il grassetto)
Ecco, il problema è che se dovessi scegliere tra l'attuale anarchia e i criteri determinati da un ministro del PD, della Lega, di Forza Italia o dei grillini non saprei cosa scegliereOccorre prendere atto che già oggi l’azione penale, di fatto, viene esercitata discrezionalmente, proprio perché l’organizzazione giudiziaria dispone di risorse insufficienti.
E’ inevitabile che, se un pubblico ministero dispone di mezzi e di tempi limitati, deciderà di trattare
prima un fatto più grave, posponendo quello più lieve o prossimo alla prescrizione. E’ ovvio però
che questa valutazione non sempre dà chiare garanzie ai cittadini di parità di trattamento.
Si tratta di vedere, allora, come bilanciare correttamente le diverse esigenze in gioco (la ragionevole
durata dei processi e l’obbligatorietà dell’azione penale come garanzia di eguaglianza dei cittadini
di fronte alla legge).
La situazione in cui versa la giustizia penale non può rappresentare però la giustificazione per
imboccare scorciatoie o vie pericolose sul piano delle garanzie dell’imputato.
E’ doverosa, a questo proposito, una precisazione: accelerare i tempi dei processi non significa
rinunciare ai diritti, ma assicurare un “garantismo efficiente” nel nostro Paese.
Una riforma diretta, ad esempio, ad abrogare semplicemente l’art. 112 non sarebbe concepibile, a pena di alterare la condizione di eguaglianza (art. 3 Cost.), con il rischio davvero di
far scivolare il nostro sistema verso forme di giustizia “pilotata” o a “comando”.
Ritengo, invece, che l’introduzione di criteri di priorità nella valutazione dei procedimenti non
si ponga necessariamente in antitesi con il precetto dell’obbligatorietà dell’azione penale e più
in generale con i valori difesi dalla nostra Costituzione, tenuto conto che l’art. 112 Cost. fa
riferimento all’obbligatorietà dell’azione penale, lasciando impregiudicata la fase procedimentale.
In buona sostanza, il vincolo costituzionale non pregiudicherebbe la fase dell’indagine preliminare,
quella antecedente al provvedimento dell’azione penale.
Tutto ciò, infatti, comporta un utilizzo razionale delle risorse disponibili in vista di un più efficiente
esercizio della giurisdizione.
Il problema riguarda semmai l’individuazione dei soggetti a cui compete la determinazione dei
criteri di priorità e la selezione dei criteri stessi in termini di ragionevolezza e di efficienza delle
scelte.
esatto.
però qualcosa si potrebbe fare.
in sostanza: la singola truffa non è quasi mai dimostrabile.
però se uno truffa in modo seriale la "favoletta" non regge ed l'ipotesi del dolo è molto più forte, sostenibile in dibattimento.
il problema è bisognerebbe che quando Tizio viene denunziato per truffa qualcuno raccogliesse i dati da tutte le Procure d'Italia per vedere se questo ha precedenti del genere, anche solo denunce. Fare un fasciolo unico. Così se Tizio adotta la tecnica di truffarne uno oggi a Milano, un altro domani a Gorizia e un altro dopodomani a Messina, come probabilmente molti fanno, lo freghi.
Oggi non esiste qualcosa di simile?il problema è bisognerebbe che quando Tizio viene denunziato per truffa qualcuno raccogliesse i dati da tutte le Procure d'Italia per vedere se questo ha precedenti del genere, anche solo denunce. Fare un fasciolo unico. Così se Tizio adotta la tecnica di truffarne uno oggi a Milano, un altro domani a Gorizia e un altro dopodomani a Messina, come probabilmente molti fanno, lo freghi.
ci sarebbe anche l'alternativa di cominciare a punire più severamente l'inadempimento preordinato e/o fraudolento, il reato già c'è ma in pratica viene applicato solo quando uno va al ristorante senza soldi e cmq si parla di insolvenza non di mero inadempimento
http://www.mondodiritto.it/normativa...audolenta.html