Comunque inb4 Italia strapiena di Coop
Comunque inb4 Italia strapiena di Coop
Son disperato per Poletti/Padoan sparizione delle PMI in 3,2,1..
vabbe ma Vitor, a prescindere dalle ideologie, ma ci rendiamo conto delle conseguenze che un personaggio del genere può avere sull'occupazione?
Peggio di così?
Di che parlava?
Ah scusate mi son perso che Vitor è pro-Poletti? Spero tu NON lo conosca minimamente nè sappia quali siano i suoi ideali di azienda sana non è nemmeno questione di ideologia, è che proprio quel che cerca di propinare non ha senso, funzionalità o possibilità di esistere se non in un mondo alternativo.
Del resto Renzi ha già insistito con il terzo settore nelle risposte alle domande.
Non ho detto di essere pro-PolettiAh scusate mi son perso che Vitor è pro-Poletti? Spero tu NON lo conosca minimamente nè sappia quali siano i suoi ideali di azienda sana non è nemmeno questione di ideologia, è che proprio quel che cerca di propinare non ha senso, funzionalità o possibilità di esistere se non in un mondo alternativo.
In realtà, visto quel che ha fatto, credo che l'ideologia sinistrorsa sia proprio quella che dovrebbe aborrirlo maggiormente
che differenza c'e' tra economia e sviluppo economico? ^^
Quando casca 'sto governo renzie?
Ma voi vi stupite che i toscani al governo hanno come eroe Poletti?
Quello agli Esteri è capace o dobbiamo aspettarci che proponga all'India di scambiare i due marò con un fustino di Dash?
Se qualcuno ha voglia, può fare un mini-riassunto per ogni ministro?
Ora lo voglio proprio vedere.
Odio perdermi i topic fiume...
A che punto siamo della Sovietizzazione dell'Italia?
Ecco alcuni dei suoi pallini in tema di welfare, così come li descrisse nel 2011 intervistato dal settimanale Panorama Economy e nel 2013, in occasione delle consultazioni con l'allora premier incaricato Pierluigi Bersani.
Politica economica. "Le priorità per il prossimo ministro dell'Economia, chiunque sia, dovrebbero essere tre. Tre priorità che non hanno colore ma che sarebbero fondamentali per far ripartire il tessuto produttivo italiano. Pagamento immediato dei debiti delle pubbliche amministrazioni alle imprese ormai allo stremo; allentamento del patto di stabilità interno; adozione di un piano di politica monetaria che vincoli la provvista Bce ad un impiego di queste risorse per le esigenze di credito e liquidità delle imprese, in particolare delle Pmi e delle cooperative".
Contratti e tutele. “Le tutele vanno accresciute a tutti i livelli, ma alcune delle attuali norme scoraggiano la crescita delle imprese più piccole e penalizzano quelle più grandi, finendo per non fare un favore ai dipendenti di nessuna delle due. In alcuni casi servirebbe più flessibilità, ma ciò non significa minori tutele, solo la possibilità di poterle estendere a tutti più gradualmente, per accompagnare crescita aziendale e individuale agevolandole, proprio come accade nelle coop. La parte più rilevante degli aumenti salariali dovrebbe venire dagli accordi aziendali e territoriali incardinati sul parametro della produttività, firmati seguendo criteri di rappresentanza reale: a patto di riuscire a estendere contrattazione e diritti a tutti i lavoratori, atipici compresi. Anche nel loro caso i contratti sono troppi”.
Cogestione. “Io credo che ora più che mai ci sia bisogno di cinghie di trasmissione forti tra cittadini, welfare, capitale e politica. Se in Inghilterra Cameron e Clegg, due conservatori, parlano dibig societycon il sociologo Philip Blond, se in Germania si ipotizza di allargare il sistema della cogestione agli enti locali, perché proprio l’Italia, che ha nella mutualità uno dei pilastri economici e territoriali da 150 anni, dovrebbe decretarne la fine?”
Partnership pubblico/privato. “Occorre un welfare più efficiente. L’orientamento delle amministrazioni di esternalizzare sempre più servizi, dagli asili all’assistenza medica passando per la copertura delle buche e la gestione delle utilities, si scontra con la richiesta sacrosanta che questi servizi restino a misura di cittadino. Stato ed enti locali dovrebbero creare le condizioni perchè questo avvenga, sgravando se stessi da un compito che per lui si fa sempre più difficile e creando nel frattempo occupazione e reddito”.
Incentivi. “Il governo dovrebbe stare vicino a chi ci prova, sempre. Non servono incentivi a pioggia, bensì diretti a chi investe in direzioni utili a rimettere in moto alla crescita: ricerca e sviluppo, cultura, innovazione, made in Italy, imprenditoria giovanile e femminile,made in Italy,dall’agroalimentare al manifatturiero, ex dipendenti di aziende in crisi che si mettono in proprio”.
Aggregazioni. “Le reti di impresa e di filiera sono un’altra ricetta imprescindibile per risollevare le nostre Pmi e andrebbero incentivate, soprattutto dal punto di vista della fiscalità. Qui noi siamo tra i pochi in Europa a non dover partire da zero: se quel processo di «aggregazione dal basso» si realizzerà, saremo in grado di fare sistema in molti settori cruciali. Magari dando vita a qualche nuova multinazionale tascabile”.
Padoan all'Economia: poteva andare peggio, poteva esserci Amato. La Madia alla Pubblica Amministrazione: poteva andare peggio, potevano metterla al Lavoro. Alfano all'Interno: poteva andare peggio, potevano metterci Sbirulino.
La sovietizzazione senza occupazione. per la serie prendiamo solo il meglio
In questo pezzo di un po' di tempo fa Andrea Orlando, il nuovo ministro, spiegava come intende riformare la Giustizia http://www.ilfoglio.it/soloqui/4859