'murica.18,000 feet in 81 seconds, a descent rate exceeding 13,300 feet per minute (approx. 151.1 mph)
'murica.18,000 feet in 81 seconds, a descent rate exceeding 13,300 feet per minute (approx. 151.1 mph)
Questi erano inglesi, non americani... e così si allena il cervello a mantenersi agile
tranne poi mandare in vacca i satelliti perchè i progetti si fanno in mm ma tu li consideri pollici...
in aeronautica in tutto il mondo occidentale (tranne solo in Russia credo) si usano
per le distanze: nautical miles
per la velocità: knots (nm/h) (ma sopra una certa altitudine i mach, anche in frazioni (i liners volano a circa M0,8 ))
per l'altitudine: feets (e sopra una certa altitudine si usano i Flight Levels che comunque sono su base feets)
per la pressione (usata in continuazione per regolare l'altimetro, che è barometrico): in USA inHg (Inch of mercury) in EU hPa (Hectopascal)
ha un senso perchè se dici 1500 190 vuol dire 1500 piedi a 190knots
con il SI sarebbe 457 425
si potrebbe fare confusione più facilmente, soprattutto se si pensa che molte comunicazioni importanti si fanno con la radio che non è cristallina
Ultima modifica di GREZZ; 03-06-14 alle 20:06:56
Infatti se non ricordo male come "pezza di realismo" ad un certo punto dicono che la FAA o come si chiama aveva messo altri X piloti nel simulatore nelle stesse condizioni e che si erano disintegrati tutti... come a dire che il comandante Pincopallino c'era riuscito solo perché era un asso eccetera
http://www.omniauto.it/magazine/2660...ono-in-franciaL'auto elettrica "non è ecologica", lo dicono in Francia
L'Autorità per la pubblicità ha analizzato alcuni spot. Intanto gli scienziati ne studiano il processo produttivo
L'auto elettrica non emette CO2, questo è un dato di fatto. L'auto elettrica non è ecologica, questo lo dice l'Autorità per la pubblicità in Francia. La questione è delicata, quando animata. A sollevarla è stata l'associazione "Osservatorio del nucleare" che ha chiesto all'Autorità deontologica nazionale di intervenire perché alcune pubblicità dichiarano ecologiche al 100% le auto elettriche. Precisamente la questione riguarda da un lato degli spot Renault sulla Zoe e dall'altro quelli relativi al car sharing elettrico del gruppo Bolloré (Autolib a Parigi e Bluely a Lione). L'Autorità per la pubblicità ha emesso due verdetti con sfumature diverse su questi argomenti, intanto tornano d'attualità alcuni studi effettuati di recente sull'impatto ambientale dell'auto elettrica, di cui bisogna considerare l'intero ciclo di vita: dalla produzione allo smaltimento. E in quest'arco di tempo le emissioni di CO2 ci sono. Vediamo in dettaglio.
CAR SHARING ELETTRICO ED AUTO ELETTRICA AL BANCO DEGLI IMPUTATI
Il giudice sulla deontologia pubblicitaria è giunto alla conclusione che, riguardo al servizio di car sharing, il suo utilizzo "implica necessariamente alcuni effetti negativi sull’ambiente, a partire dal fatto che l'elettricità necessaria alla ricarica non è detto che provenga da risorse rinnovabili". Riguardo invece alla Zoe Stéphane Martin, direttore generale dell'Arpp, ha ricordato innanzitutto che ogni auto sul pianeta ha un impatto dalla produzione allo smaltimento. La Zoe non emette CO2 durante l'utilizzo e questo, dice il giudice, è stato dichiarato dal costruttore nello spot. Tuttavia, aggiunge, "il minore impatto ambientale di un veicolo elettrico rispetto ad un veicolo con motore a scoppio è formulato in termini troppo generali e non si accompagna ad alcuna precisione. La pubblicità in causa incita esplicitamente i consumatori ad utilizzare una vettura elettrica per ridurre l'inquinamento atmosferico, sebbene esistano numerosi altri mezzi di trasporto che sono notoriamente meno nocivi per l’ambiente, come i trasporti pubblici e le biciclette". In questa osservazione rientrano ovviamente tutti i costruttori. L'Autorità per la pubblicità francese ha già formulato pareri simili su Citroen C Zero, Opel Ampera, Nissan Leaf... Ma quanto inquina un'auto elettrica? Alcuni studi hanno dato delle risposte. Eccole di seguito.
QUANTO INQUINA L'AUTO ELETTRICA
Partiamo dalla produzione. Stando alla ricerca dell'Università delle Scienze di Norvegia condotta l'anno scorso, le fabbriche che assemblano un'auto elettrica emettono più CO2 e rifiuti tossici di quelle che producono un'auto tradizionale. Poi ci sono le batterie. Il Journal of Industrial Ecology americano, sempre nel 2013, ha ricordato come l'estrazione del litio che serve per realizzare le batterie disperde una notevole quantità di inquinanti nell'ambiente. Infine, l'energia elettrica necessaria a ricaricare l'auto - come ha detto l'Autorità per la pubblicità francese - non è detto che provenga da fonti di energia rinnovabile. D'altro canto questo è vero per qualsiasi elettrodomestico che utilizziamo. Fare un confronto con un'auto tradizionale è piuttosto complicato, perché al momento non ci sono studi accurati di questo tipo. Pertanto, bisogna andarci piano prima di additare l'auto elettrica come "inquinante".
finalmente qualcuno l'ha spiegato ai politici
Yawn. Invece pare che l'elettrico sia ben piu' pulito del diesel:
http://green.autoblog.com/2014/06/24...r-than-diesel/
E gia' che ci siamo, per quelli che "eh ma poi se devo cambiare la batteria sono 20000€":
http://green.autoblog.com/2014/06/27...ry-costs-5500/
Ah beh... fanno soli 5500 più iva e manodopera, dotto'...
Beh, numeri alla mano sono circa 5 euro ogni 100 km, che si mangiano gran parte del risparmio rispetto ai motori tradizionali.
Nel caso di un diesel di bassa cilindrata siamo sui 10 euro ogni 100km. Ok, nei motori diesel non ci sono le batterie, ma ci sono altri pezzi di ricambio, ma costa sensibilmente meno l'auto in sè.
Come al solito ci sono una marea di distinguo che si infrangono tutti contro il muro della sfiga/fortuna.
In elettronica è anche peggio: se per misurare la lunghezza dei gate di un transistore si va col sistema metrico (un tempo um, ormai nm), per misurare le dimensioni relative alla costruzione di un circuito stampato si usano i mil, ovvero millesimi di pollice: ovvero una misura che non è ne metrica ne imperialein aeronautica in tutto il mondo occidentale (tranne solo in Russia credo) si usano
per le distanze: nautical miles
per la velocità: knots (nm/h) (ma sopra una certa altitudine i mach, anche in frazioni (i liners volano a circa M0,8 ))
per l'altitudine: feets (e sopra una certa altitudine si usano i Flight Levels che comunque sono su base feets)
per la pressione (usata in continuazione per regolare l'altimetro, che è barometrico): in USA inHg (Inch of mercury) in EU hPa (Hectopascal)
ha un senso perchè se dici 1500 190 vuol dire 1500 piedi a 190knots
con il SI sarebbe 457 425
si potrebbe fare confusione più facilmente, soprattutto se si pensa che molte comunicazioni importanti si fanno con la radio che non è cristallina
http://www.quattroruote.it/news/mobi...elettrica.htmlIo Guido TorinoCar sharing, arriva la Fiat 500 elettrica
Io guido Torino, il car sharing del capoluogo piemontese, introduce nuove offerte e servizi con l’obiettivo di essere ancora più accessibile e conveniente. In particolare, l’iscrizione ora costa soltanto 19 euro una tantum e permette di avere accesso a tariffe standard convenienti, che prevedono una quota oraria sommata a una chilometrica, tutte con carburante e assicurazione inclusi. Ma non è tutto qua.
Esclusiva europea. Anche il servizio è stato ampliato con tre diverse opzioni tra le quali scegliere a seconda del tipo di tragitto: “Classico” per percorsi da e verso lo luogo; “Andata” se l’auto viene lasciata a destinazione e, la novità, “Elettrico” per chi sceglie di viaggiare a bordo di una Fiat 500e, modello fornito in esclusiva europea per il car sharing torinese. Una novità "coi fiocchi", che per altro Quattroruote aveva già anticipato a settembre dello scorso anno.
Sconti e abbonamenti. Per chi utilizza il car sharing frequentemente è possibile accedere a prezzi agevolati che prevedono uno sconto del 50% oppure sottoscrivere un abbonamento annuale da 59 euro. E anche per le aziende è disponibile, al costo di cento euro, un abbonamento annuale con tessera non nominativa che, quindi, può essere utilizzata di volta in volta da diversi dipendenti. Per maggiori informazioni si può consultare il sito di Car Sharing Torino dove si può effettuare anche una preregistrazione.
Di ritorno dalla Scandinavia: la Norvegia è PIENA di Tesla Model S. Giuro, ne ho incrociate a decine, da Oslo a Nordkapp.
Miniere di litio che offrono paesaggi lunari.
GREZZMobile
Il giorno in cui scriverò un romanzo, lo intitolerò così
Perche' in Norvegia hanno tasse sulle auto enormi, mentre le auto elettriche sono esentasse (o roba cosi'). Quindi la Tesla S e' stata l'auto piu' venduta in Norvegia (in generale, non auto elettrica) per qualche mese nel 2014.
http://cleantechnica.com/2014/04/04/...ng-car-norway/
La cosa che mi fa piu' riflettere e' che la Norvegia non e' certo una nazione piccola, eppure se la cavano con un'auto elettrica.
A me è capitato di vederne una a Tirano (no, la "o" finale è corretta, trattasi infatti di una cittadina a due passi dal confine svizzero...) l'altro ieri
http://www.autoblog.it/post/369504/u...#show_commentsUSA: non paghi le rate? L'auto si blocca
Le finanziarie americane hanno a disposizione una nuova tecnologia, che però potrebbe rivelarsi pericolosa.
La crisi economica mondiale ha fatto scoprire a tutti noi l'esistenza di un problema serio negli USA. Quello dei mutui subprime, cioè quei prestiti ad alto rischio che hanno dato inizio all'effetto domino che ha coinvolto l'intera economia mondiale. Ma i mutui non riguardano solo le case, visto che negli Stati Uniti ben il 25% dei prestiti per acquistare un'automobile sono stati dati a cittadini con scarsa affidabilità finanziaria, creando un grande buco economico.
Per correre ai ripari, però, le finanziarie hanno calcato un po' troppo la mano. Su circa 2 milioni di vetture, infatti, è stato installato un dispositivo che permette di bloccare le automobili a distanza, utilizzando semplicemente un computer o uno smartphone. Gli automobilisti morosi, dunque, di punto in bianco si ritrovano l'automobile inutilizzabile e non possono guidarla fino a che non saldano il debito con i creditori.
Negli ultimi mesi, però, questa nuova tecnologia ha creato più di una polemica negli USA. In primo luogo, come hanno fatto notare molti automobilisti colpiti dalla tagliola 2.0, perché le finanziarie hanno bloccato le vetture solo dopo pochi giorni di ritardo del pagamento di una rata del mutuo, non dando dunque neppure la possibilità di mettersi in regola per chi ritardava di poco il pagamento e non era un debitore cronico.
Ma, ancora peggio, il blocco delle automobili è risultato pericoloso. Come ha raccontato il New York Times, per esempio, una madre single di Las Vegas non ha potuto portare il figlio di 10 anni al Pronto Soccorso, dopo che questi si era svegliato con la febbre altissima e un grave attacco d'asma, perché la sua macchina era stata bloccata per un debito di 389 dollari. Soldi che la donna, quella mattina, non aveva a disposizione e che, dunque, hanno pericolosamente ritardato le cure per il bambino.
Forse peggio è andata a un'altra donna, T. Candice Smith, sempre a Las Vegas. La donna era in macchina con il suo compagno e stava percorrendo l'interstatale sulla corsia di sorpasso. Di colpo, però, lo sterzo ha iniziato a bloccarsi, il motore si è spento e l'auto è rimasta così bloccata sulla corsia veloce della strada. Una situazione che, è inutile dirlo, era pericolosissima e ha messo a rischio la vita stessa della donna, del suo compagno e degli automobilisti che sopraggiungevano alle loro spalle.
Come detto, negli ultimi anni sono circa 2 milioni le vetture ad aver avuto installato questo dispositivo e, secondo quanto si legge sulla stampa americana, i creditori ne fanno ampio utilizzo anche, e soprattutto, nei confronti di chi ha debiti limitati, di poche centinaia di euro. E, come detto, anche solo un paio di giorni dopo la scadenza della rata. Se, dunque, da un lato questa nuova tecnologia è sicuramente importante in un periodo storico dove i debiti sui mutui stanno crescendo a dismisura, dall'altro – però – l'utilizzo aggressivo da parte dei creditori sembra sia vessatorio sia pericoloso. Arriverà questo dispositivo anche da noi?
Mi sfugge come uno starter inetrrupter possa bloccare un'autovettura che si muove.
Se in qualche maniera stacchi alternatore e batteria con degli interruttori comandati la macchina si ferma direi
Come qualsiasi antifurto che si rispetti, del resto... disattivando l'iniezione e/o l'accensione.
Allora sarebbe un ignition interrupter dubito francamente che ti blocchino l'auto in autostrada, non sono mica impazziti.
Il problema semmai è se la vettura si spegne per qualsiasi motivo. Ma è un caso limite sopratutto in usa con i cambi automatici.
Da quello che ho capito io, è proprio quello che è accaduto, invece.