Elaboro un pò: dieci anni fa,per contrastare il successo dell'Universo Ultimate della Marvel,alla DC decisero di varare la linea All-Star,che doveva "rielaborare" i più famosi eroi DC in contesti nuovi. Di questo progetto uscirono soltanto due All-Star (il terzo,un Wonder Woman scritto e disegnato da Adam Hughes,brucia nel development hell dal 2009): All-Star Superman di Grant Morrison e Frank Quitely, dodici numeri, capolavoro assoluto e praticamente la storia definitiva dell'Uomo D'Acciaio, e All-Star Batman & Robin di Frank Miller con Jim Lee alle matite.
Questo All-Star non solo uscì in maniera molto frammentata,non solo qualitativamente non è un'unghia della storia di Supermen di cui sopra,ma è famigerato per essere completamente privo di senso, per i personaggi che fanno di tutto per comportarsi out of character e in particolare Batman totalmente sociopatico, per Frank Miller più preoccupato di far disegnare culi femminili dettagliati a Jim Lee (che vabbè,non è un peccato di per se) che di scrivere una trama coerente e per i milioni di meme che ha generato.
Ad esempio ogni cazzo di didascalia su Robin ricorda il fatto che è dodicenne,ci sarebbe la parte della casa dipinta di giallo per attirare Green Lantern che poi urla "Damn you and your lemonade!" mentre Bruce sorseggia limonata oppure la parola goddamn che è praticamente un tic per quante volte viene ripetuta. A un certo punto il nostro dice anche "I love being the goddamn Batman"
Comunque rimane un perfetto esempio di come non si scrive un fumetto di Batman e di come l'ossessione di Miller nel far vedere come Batman sia più bravo e giusto degli altri gli abbia fatto dimenticare che un supereroe deve anche comportarsi da,ehm,eroe.
mai letto ma da quelle poche vignette che vedo in giro non sembra malaccio
è proprio OGGETTIVAMENTE orrendo?
Sì. Il problema non è quello che vedi,è pur sempre Jim Lee...
Il problema è quello che leggi,semmai
Questo se parlavi di All-Star Batman. Se parli di DKR allora è anche inguardabile oltre che illeggibile.
Io comunque sto Miller incomincio a considerarlo un po' soppravvalutatino. Oddio, non sono certo un grande conoscitore delle sue opere, ma:sin city, per quel che ho letto, non è sto gran che, DK innovativo e tutto ma non mi ha fatto gridare al miracolo (il "gemello" watchmen per me gli piscia in testa), il seguito mi dite che fa cagare, tutto ciò che ha fatto al cinema è immondizia...
300 non so se sia "suo" ma non è immondizia...Io comunque sto Miller incomincio a considerarlo un po' soppravvalutatino. Oddio, non sono certo un grande conoscitore delle sue opere, ma:sin city, per quel che ho letto, non è sto gran che, DK innovativo e tutto ma non mi ha fatto gridare al miracolo (il "gemello" watchmen per me gli piscia in testa), il seguito mi dite che fa cagare, tutto ciò che ha fatto al cinema è immondizia...
Sì dai 300 si salva parzialmente, anche il fumetto
Sì,effettivamente ho fatto un pò di casino tra Dark Knight Returns (che è ottimo) e The Dark Knight Strikes Again (che invece è rumenta).
Miller la sua importanza ce l'ha,per tutti gli anni 80 e per buona parte dei 90 è stato uno degli autori più innovativi sul mercato e ha scritto tante opere meritevoli,da Daredevil - Born Again a Batman Year One. Purtroppo ad un certo punto è impazzito e ha cominciato a sfornare robaccia su robaccia...Io comunque sto Miller incomincio a considerarlo un po' soppravvalutatino. Oddio, non sono certo un grande conoscitore delle sue opere, ma:sin city, per quel che ho letto, non è sto gran che, DK innovativo e tutto ma non mi ha fatto gridare al miracolo (il "gemello" watchmen per me gli piscia in testa), il seguito mi dite che fa cagare, tutto ciò che ha fatto al cinema è immondizia...
'inkia quant'è rilassante non dover per forza tenere in considerazione i fumetti , così da potersi far piacere o meno i film senza lambiccamenti di cerebro
Come dice anche Morrison in Supergods, DKR nell'86 ha reinventato non solo Batman, che nell'immaginario collettivo era ancora quello di Adam West, ma il fumetto di supereroi eh.Io comunque sto Miller incomincio a considerarlo un po' soppravvalutatino. Oddio, non sono certo un grande conoscitore delle sue opere, ma:sin city, per quel che ho letto, non è sto gran che, DK innovativo e tutto ma non mi ha fatto gridare al miracolo (il "gemello" watchmen per me gli piscia in testa), il seguito mi dite che fa cagare, tutto ciò che ha fatto al cinema è immondizia...
A partire dalla confezione, il primo numero uscì in formato deluxe, xon sovraccoperta e costina, senza spillette, e con quella copertina minimale ed elegante anche nella scelta del font che niente aveva a che spartire con le copertine sgargianti e ultracariche dei fumetti di supereroi di quegli anni.
Passando per la collocazione, non solo da giornalai benzinai e supermercati ma anche in libreria. Passando per lo stile, che mischiava influenze giapponesi e franco-belga pur restando profondamente americano alla radice.
Passando per la tecnica, lo storytelling, usando una griglia a 16 che gli permettesse di scandire e rallentare il tempo a piacimento, dove potevi trovare una pagina in cui Miller si concentrava sul primo piano di un personaggio per 10, 12, 16 vignette per sottolinearne la mimica e le espressioni, montando tensione, per poi lasciarla esplodere nella splash page successiva.
Passando per la scrittura, frasi brevi, sentenze, ancora una volta a rallentare lo scorrere del tempo ed a lasciare spazio ai disegni, non panel in supporto ai testi ma tanti frame di un film animato.
Passando per i colori, abbandonata la palette a 16 colori di windows ma passando a toni slavati del blu, grigio, marrone e una punta di giallo.
Passando per il fatto che è un puro specchio dell'america anni'80 al pari di Wall Street o American Psycho, dove il Bruce Wayne, self-made man, milionario, capitalista, libero, soggetto a nessuna autorità, che si scaglia contro, criminali, drogati, poteri corrotti che vanno dai poliziotti a Regan a Superman, repubblicano fino al midollo e schiavo della legge a tal punto da essere cieco a come si sono trasformati quelli che le leggi le fanno.
Per finire con la pesantissima eredità che ha lasciato, aprendo definitivamente il serraglio dei supereroi dark, influenzando non solo Batman (addiruttra nella sua controparte animata) ma genarando (o rigenerando) un sacco di emuli e dettando per i DECENNI a venire la strada da seguire per l'industria del fumetto, influenza che è durata fin troppo a lungo e di cui solo di recente ha iniziato pian piano a liberarsi.
Se non ti fa gridare al miracolo è perché hai avuto a che fare con tanti dei suoi derivati prima di incontrarlo.
vabbè si era capito parlasse del continuo. Il Ritorno del Cavaliere OScuro è uno dei migliori Batman
Tutto questo per dire che è un prodotto innovativo, come ho detto io in una riga?Come dice anche Morrison in Supergods, DKR nell'86 ha reinventato non solo Batman, che nell'immaginario collettivo era ancora quello di Adam West, ma il fumetto di supereroi eh.
A partire dalla confezione, il primo numero uscì in formato deluxe, xon sovraccoperta e costina, senza spillette, e con quella copertina minimale ed elegante anche nella scelta del font che niente aveva a che spartire con le copertine sgargianti e ultracariche dei fumetti di supereroi di quegli anni.
Passando per la collocazione, non solo da giornalai benzinai e supermercati ma anche in libreria. Passando per lo stile, che mischiava influenze giapponesi e franco-belga pur restando profondamente americano alla radice.
Passando per la tecnica, lo storytelling, usando una griglia a 16 che gli permettesse di scandire e rallentare il tempo a piacimento, dove potevi trovare una pagina in cui Miller si concentrava sul primo piano di un personaggio per 10, 12, 16 vignette per sottolinearne la mimica e le espressioni, montando tensione, per poi lasciarla esplodere nella splash page successiva.
Passando per la scrittura, frasi brevi, sentenze, ancora una volta a rallentare lo scorrere del tempo ed a lasciare spazio ai disegni, non panel in supporto ai testi ma tanti frame di un film animato.
Passando per i colori, abbandonata la palette a 16 colori di windows ma passando a toni slavati del blu, grigio, marrone e una punta di giallo.
Passando per il fatto che è un puro specchio dell'america anni'80 al pari di Wall Street o American Psycho, dove il Bruce Wayne, self-made man, milionario, capitalista, libero, soggetto a nessuna autorità, che si scaglia contro, criminali, drogati, poteri corrotti che vanno dai poliziotti a Regan a Superman, repubblicano fino al midollo e schiavo della legge a tal punto da essere cieco a come si sono trasformati quelli che le leggi le fanno.
Per finire con la pesantissima eredità che ha lasciato, aprendo definitivamente il serraglio dei supereroi dark, influenzando non solo Batman (addiruttra nella sua controparte animata) ma genarando (o rigenerando) un sacco di emuli e dettando per i DECENNI a venire la strada da seguire per l'industria del fumetto, influenza che è durata fin troppo a lungo e di cui solo di recente ha iniziato pian piano a liberarsi.
Se non ti fa gridare al miracolo è perché hai avuto a che fare con tanti dei suoi derivati prima di incontrarlo.
"What are you, retarded?" mi critta sempre
Da una parte sì,poi ti ricordi che è scritta dalla stessa persona che vent'anni prima scrisse "And I have shown him that a man without hope is a man without fear." e devi scendere nella Fossa delle Marianne per recuperare le braccia.
c'è differenza tra l'essere "innovativo e tutto" e tracciare un solco tra quello che viene prima e quello che viene dopo. Dal 95 in poi è stato tutto un noncosìtantolento declino fino ai giorni nostri, ma avesse fatto pure solo TDKR di buono nella sua vita non potresti definirlo sopravvalutato come autore in toto.
Ma non ho messo in dubbio la sua importanza storica, ho detto solo che non mi ha fatto impazzire come fumetto a sé. Ad esempio watchmen che viene considerato parimenti innovativo lo trovo superiore sotto tutti i punti di vista.
No tu hai detto che niller lo trovi sopravvalutato, io ti sto a di che l'autore di TDKR non lo puoi trovare sopravvalutato proprio perché ha scritto TDKR.
Watchmen ti puòpure piacere di più, pure a me piace di più, però i paragoni tra i due non hanno granché senso perché son due opere diversissime, dalla struttura alla storia editoriale agli intenti. TDKR comunque è venuto prima ed ha avuto influenza molto maggiore sull'immaginario collettivo ed un impatto molto maggiore su come veniva percepito il fumetto da quelli che i fumetti li fanno. Senza TDKR ad aprirgli la strada probabilmente Watchmen sarebbe stato diverso.
E' molto bello però vedere come Miller e Moore si siano bevuti il cervello più o meno allo stesso modo e siano ormai da scansare come manco avessero la peste
Ultima modifica di Ragnarokker; 26-04-15 alle 13:19:06
Ho detto che "forse inizio a trovarlo un po' sopravvalutatino", non sono certo un grande conoscitore di fumetti, ho solo dato un'opinione che non pretendo valga coma vangelo, al contrario di quando parlo di calcio o cinema.
Ed è un'opinione basata su un giudizio parziale ed errato,Ragnarokker fa benissimo a spiegarti il perchè. A prescindere da quello che Miller è oggi DKR nel 1986 ha effettivamente cambiato il mondo dei fumetti di supereroi americani nel bene e nel male. Se non ci fosse stato lui probabilmente Rob Liefeld avrebbe fatto carriera come pulitore di cessi...ma al tempo stesso Grant Morrison sarebbe rimasto in Inghilterra.
E il bello è che nel 1986 Miller aveva gia fatto tante ottime cose,dalla miniserie Ronin alla sua storica run di Daredevil...e nello stesso periodo di tempo di DKR alla Marvel pubblicavano Born Again.
il punto è questo, lo trovi sopravvalutatino perchè hai visto tutto quello che viene dopo, che non sarebbe venuto dopo senza. E' come dire che l'impero colpisce ancora è sopravvalutatino, però intanto "luke io sono tuo padre" ce lo portiamo avanti ancora oggi.