L'avvocato trentacinquenne Richard Luthmann, accusato di frode, ha richiesto di risolvere il suo caso per singolar tenzone, attraverso il cosiddetto duello giudiziario.
Il duello giudiziario era istituto tipico del diritto germanico, e il suo “fondamento” era che si riteneva che l’esito del duello, condotto secondo precisi rituali, non dipendesse tanto dal valore dei combattenti, quando dal giudizio di Dio, che non poteva che premiare colui che era nel giusto. Era in vigore nello stato di New York nel 1776 (anno della Dichiarazione di Indipendenza) in quanto previsto dalle leggi britanniche precedentemente in vigore. Apparentemente, il diritto dell’accusato di ricorrere al duello giudiziario non sarebbe mai stato abolito, protetto indirettamente dal Nono Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.
Luthmann ha deciso di fare questa insolita richiesta perché ritiene di essere stato accusato per motivi “sciocchi e senza fondamento”: nel 2013, rappresentava una società di investimento che ha perso una causa, e doveva come conseguenza pagare 550.000 dollari alla controparte. Solo che il rappresentante legale rappresentante dell’impresa assistita da Luthmann è scomparso senza lasciare traccia, e la controparte ha deciso di fare causa a Luthmann accusandolo di avere aiutato il suo cliente a nascondere i propri beni per evitare i pagamenti. Dopo due anni di carte bollate Luthmann, che assicura la sua completa estraneità all’accaduto, racconta di avere perso la pazienza, e di avere deciso di sfruttare l’insolito appiglio per cercare di mettere fine alla cosa. E garantisce: “Il giudice può guardarmi male, ma io sono pronto a portare la cosa al livello più alto. Mi piacerebbe che un giudice stabilisse se abbiamo questi diritti secondo la Costituzione. Questa è una questione di onore“.