Si conferma il trend già raggiunto nel 2012: il sistema penitenziario italiano funziona per un terzo per gestire l'immigrazione
http://bit.ly/1MXItBg
Si conferma il trend già raggiunto nel 2012: il sistema penitenziario italiano funziona per un terzo per gestire l'immigrazione
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Aboliamo le carceri per ragioni umanitarie. Nessuno lo ha mai fatto quindi sarà un atto di progresso e civiltà*
*senza per questo voler dire che poi la nostra sarebbe in qualche modo superiore a qualsiasi altra
Nel caso in specie, l'ivoriano ha lasciato molti indizi che l'hanno subito fatto catturare: non credo un criminale di professione avrebbe fatto lo stesso.Originariamente Scritto da GilgameshQuindi immagino che questo così come gli altri autori di casi simili fossero già criminali violenti nei loro paesi. Paesi in cui probabilmente ci sarà come minimo la pena di morte per reati del genere.
Penso che il tizio si sia lasciato trascinare dagli eventi e sia passato dal furtarello all'omicidio, per cui sì: una persona sradicata dal proprio ambiente può tramutarsi in criminale assassina.
Già da noi un tot di crimini rimangono impuniti, figurarsi in Costa d'Avorio.
Ultima modifica di koba44; 31-08-15 alle 18:39:07
Ormai mancano solo i sottomarini, i pedalò e gli alianti.In sella a moto d'acqua.L'ultima frontiera dell'immigrazione viaggia in sella ai jet-ski. Alcuni media rilevano che la Guardia civil spagnola in sole 72 ore ha intercettato nelle acque dello Stretto di Gibilterra almeno sei moto d'acqua, tutte in difficoltà fra le onde gelide. In sella, oltre allo "scafista", almeno due migranti per mezzo, che speravano di entrare a Cadice imbarcandosi da Tarifa. Secondo il sito del britannico Mirror, le moto d'acqua vengono usate per attraversare lo stretto, con contenitori esterni e vani interni riempiti di droga. Spesso i "passatori" gettano i clandestini in mare a decine di metri di distanza dalla costa spagnola per disfarsene, e molti annegano perché non in grado di nuotare, quando non vengono scaricati in mezzo allo stretto, se lo ski-jet incappa in una motovedetta.
Possono sempre importare i sottomarini dei narcos dalla Colombia.
Sì ma questo vuol dire considerare gli immigrati delle bestie senza il senso di giusto o sbagliato. Immagino che per quanto disastrata sia la Costa d'Avorio laggiù non sia considerato normale ammazzare una coppia inerme per derubarla, ma sia qualcosa che fanno i disperati e i violenti, come un po' in tutto il mondo. Comunque era un discorso generale per capire appunto come funzioni il meccanismo della richiesta asilo nel caso di pregiudicati per certi crimini nei loro paesi di provenienza. Insomma c'è differenza se uno fugge perché è gay o perché ha stuprato qualcuno, se per entrambi i reati c'è la pena di morte?
Nel caso in specie, l'ivoriano ha lasciato molti indizi che l'hanno subito fatto catturare: non credo un criminale di professione avrebbe fatto lo stesso.
Penso che il tizio si sia lasciato trascinare dagli eventi e sia passato dal furtarello all'omicidio, per cui sì: una persona sradicata dal proprio ambiente può tramutarsi in criminale assassina.
Già da noi un tot di crimini rimangono impuniti, figurarsi in Costa d'Avorio.
La soluzione sarebbe semplice.
Appena arrivati li metti in un campo profughi.organizzi un ponte navale con cui li riporti in Libia.
Continuano a arrivare e l Europa continua a rimandarli il Libia.come impatto sociale sarebbe zero e sarebbe anche una cosa giusta.
Se poi vuoi puoi selezionare una piccola percentuale civile e la inserisci .magari con una clausola di tot anni di lavoro gratis.
Se vuoi strafare i bambini sotto una soglia di et,a ciò nn ancora imbestialiti, li assegni a comunità o magari famiglie.
Se vuoi farmi un piacere le ragazze fiche le metti a fare le cubiste.
chi paga il trasporto in libia? rimettiamo in mare le galee?
Costa sicuramente meno pagare il trasporto in Libia che tenerli qua,sei matto o scherzi?
Non è normale, ma molti paesi hanno una familiarità con la violenza che noi proprio non abbiamo. La mob justice, tipica dei paesi africani è fatta da gente "normale".Sì ma questo vuol dire considerare gli immigrati delle bestie senza il senso di giusto o sbagliato. Immagino che per quanto disastrata sia la Costa d'Avorio laggiù non sia considerato normale ammazzare una coppia inerme per derubarla, ma sia qualcosa che fanno i disperati e i violenti, come un po' in tutto il mondo.
Ci sono posti anche peggiori, tipo la Papua Nuova Guinea che hanno tassi di criminalità incredibili.
O magari perché è pedofilo...Comunque era un discorso generale per capire appunto come funzioni il meccanismo della richiesta asilo nel caso di pregiudicati per certi crimini nei loro paesi di provenienza. Insomma c'è differenza se uno fugge perché è gay o perché ha stuprato qualcuno, se per entrambi i reati c'è la pena di morte?
Ultima modifica di koba44; 31-08-15 alle 22:37:59
Dal punto di vista morale non so quanto cambi il reato commesso se devi salvare qualcuno dalla pena di morte, sempre che si consideri la pena di morte una barbarie.
Ieri sera mi è capitato di vedere per disgrazia In Onda, con Paola Picerno e De Magistris in studio.
Ora, non prendetelo come insulto a terzi, ma piuttosto come una sensazione che mi ha stupito profondamente: sembravano due ritardati (poi ovvio che non lo sono e sarà stata qualche strategia politica).
Ritardati nel senso che erano totalmente incapaci di seguire un dibattito, avevano un disco da suonare e continuavano sulla loro strada indipendentemente da qualsiasi cosa dicesse l'interlocutore.
La Picerno poi che aveva una spocchia veramente insopportabile. Pure una cantilena orrenda, poveretta.
La Picierno è terrificante.
A Giggino nonostante tutto voglio bene <3
Poi ci sarebbe anche la questione dei reati commessi in Italia dopo lo sbarco, non ho ben chiaro se anche questi compromettano in qualche modo la richiesta di asilo. Esempio, arriva uno condannato a morte nel suo paese (per stupro, omicidio, omosessualità, pedofilia etc.), chiede lo status di rifugiato, ma prima di riuscire ad ottenerlo commette un reato (es. stupro), l'iter si ferma? Ovviamente dovrà scontare la pena in Italia per lo stupro, ma poi può essere espulso pur rischiando appunto la morte nel suo paese? Un utente mi aveva risposto che in teoria può comunque ottenere asilo, vorrei capire come funziona
«Quando sento parlare di disperati che scappano dalle bombe, a proposito degli emigranti dall'Africa subsahriana, resto abbastanza sconcertata» confessa la professoressa Anna Bono, docente di Storia e Istituzioni dell'Africa all'Università di Torino, una studiosa fuori dal coro che conosce bene l'Africa (ci ha lavorato per anni, parla lo swahili).
Due migranti in viaggio verso Kos. (La foto ci è stata inviata in esclusiva da uno dei passeggeri del gommone)
«Certo arrivano da Paesi dove la democrazia non ha raggiunto vette esemplari, e dove pure non mancano conflitti, ma salvo pochissimi casi sono Paesi che non giustificano una richiesta di asilo, e chi la inoltra infatti raramente la ottiene. Io li chiamo come si sono sempre chiamati: emigranti».
Professoressa, sta dicendo che l'immagine del profugo che scappa dalla miseria e dalle guerre non corrisponde del tutto alla realtà?
«Ripeto, se parliamo di chi arriva da paesi dell'Africa subsahariana, come il Senegal, il Ghana, ma anche la Somalia e la Nigeria e altri, lì chi fugge da guerre cerca rifugio o in zone più sicure dello stesso Paese oppure in un Paese vicino, non parte per l'Europa. Il caso della Somalia è esemplare. La diaspora somala è tra le più grandi al mondo, però centinaia di migliaia fuggono nel vicino Kenya, e da quando il governo ha sottratto ad Al Shabaab (gruppo terrorista islamico, ndr) le città più importanti, migliaia di somali cercano di rientrare in patria. Chi decide di emigrare, con tutti i rischi e le incognite che questo comporta, lo fa per altri motivi, non perchè è in pericolo di vita, o vive nel terrore di un regime spietato, e nemmeno per la miseria estrema».
Chi sono allora gli emigranti che arrivano da noi sui barconi?
«In maggioranza non appartengono ai ceti più poveri della società africana. Le caratteristiche che mi sembrano accomunarli sono: giovani, in prevalenza maschi, sicuramente scolarizzati anche con titoli di studio da scuola media superiore, in grande maggioranza partiti da centri urbani dove avrebbero potuto continuare a vivere, in situazioni che magari ai nostri occhi sembrano invivibili, ma che in Africa rappresentano già un traguardo rispetto alle centinaia di milioni di persone realmente in miseria».
Insomma sulle barche della speranza c'è la middle class africana?
«Diciamo il ceto intermedio, che però teme di scendere di uno o più gradini nella scala sociale. E lì basta poco: una malattia, la perdita di un famigliare ben inserito, un intoppo burocratico. E poi sono attirati dalla propaganda che dipinge l'Italia e altri paesi europei come l'Eldorado, posti dove risolveranno tutti i problemi, troveranno un lavoro e il benessere. Questo è un aspetto poco considerato, ma come per altre attività redditizie anche il business del traffico di emigranti non aspetta il cliente, se lo va a cercare. E la propaganda è talmente forte ed efficace che i governi, come quelli dell'Etiopia, Tanzania, Mali e Nigeria stanno provando a combatterla con campagne di dissuasione. Nelle strade si trovano grandi manifesti con scritto «Il nostro Eldorado è il Mali», mentre in Nigeria può capitare di vedere un manifesto con un uomo che, sullo sfondo un aereo in volo, dice ad una ragazza: «Ti trovo un lavoro in Italia». E sotto: «I trafficanti di uomini conoscono molti trucchi. Rifiuta!».
I trafficanti vendono speranze per 3-4mila euro a testa.
«Anche di più, quelle sono le cifre per chi parte già nei pressi del Mediterraneo, ma tanti partono da molto più lontano, e pagano di più».
Come fanno a permettersi cifre che valgono il reddito di diversi anni?
«Le modalità di pagamento sono molto diverse. C'è chi paga subito, oppure è aiutato dalla famiglia allargata, o vende qualcosa, o ancora si indebita. Il fatto che possano pagare cifre molto alte dimostra appunto come, in molti casi, non siano i poveri a partire ma chi è al di sopra della soglia di povertà».
"Per cielo, per mare e per terra"
In b4: sbucano dal sottosuolo come le locuste di GOW ; sei li' che stai per metterti a tavola e SBUF! Una testina crespa da sotto le primule:
-Ehm...salve!?
-Rassisto-oh!
E via si comincia
Chiwaz sei un trollone col c*lo in facciaIeri sera mi è capitato di vedere per disgrazia In Onda, con Paola Picerno e De Magistris in studio.
Ora, non prendetelo come insulto a terzi, ma piuttosto come una sensazione che mi ha stupito profondamente: sembravano due ritardati (poi ovvio che non lo sono e sarà stata qualche strategia politica).
Ritardati nel senso che erano totalmente incapaci di seguire un dibattito, avevano un disco da suonare e continuavano sulla loro strada indipendentemente da qualsiasi cosa dicesse l'interlocutore.
La Picerno poi che aveva una spocchia veramente insopportabile. Pure una cantilena orrenda, poveretta.
Ma:
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Spoiler: