ma curatore de che
sono i moderatori che non moderano
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Ok, dopo attenta e ponderata riflessione:
1) E' un buon numero: niente di eccezionale ma la storia scorre bene, è avvincente e segue (più o meno) un filo logico, non ci sono grossi scossoni alla sospensione dell'incredulità.
2) I personaggi non sono male, anche se sono un bel po' stereotipati: il protagonista, in particolare, sa di "già visto decine di volte" mentre il cattivo è praticamente Kingpin della Marvel (sotto tanti punti di vista).
Però, insieme (lui, lei e il cattivo), funzionano tutti abbastanza bene. A vedersi come si integreranno gli altri (quella che va in mutande sotto la neve, la barista, gli altri colleghi, ecc).
3) I disegni sono fantastici.
4) La bicromia è interessante di primo acchito, poi tende un po' a stancare.
Dovessi dire il problema più grosso della serie (che comunque per ora va bene, ripeto), punterei il dito sulla decisione di Chiaverotti di ambientare il tutto in un'altra (dopo quella di Brendon) distopia creata da lui.
Secondo me non ha le capacità per creare un mondo da zero, fondendo elementi presi da altre epoche storiche e da altri generi: tutto il contesto in cui si svolgono le storie (mondo sci-fi mixato con elementi di anni '50 americani e grande fratello orwelliano) non mi convince, mi sembra tutto finto.
Poi non so se è un'impressione mia e basta.
Imho l'ambientazione è uno dei motivi di interesse di questa serie.
Sarà che di mio adoro i passati alternativi e le distopie
Poi, quanto sia realmente "riuscita" questa visione di Chiaverotti lo scropriremo solo vivendo... difficile dare un giudizio in proposito dopo 2 albi
Per Nathan Never bastò un solo numero, per capire che i "tre sardi" avevano fatto un lavoro della madonna .
Non era distopia, era fantascienza pura, ok: ma si trattava comunque di un mondo magnifico, ricostruito in una miriade di aspetti (così, a memoria: mutati, ricordanti, sette religiose, robot senzienti, fazioni politiche, temi sociali... solo per citare le primissime cose che mi vengono in testa) sui quali, in seguito, la testata potè campare per anni.
Qua mi pare che Chiaverotti ci abbia ficcato dentro un po' di roba che gli garbava, senza alcun (apparente) filo conduttore.
Poi vabbè, se ti piacciono le distopie a prescindere, nulla quaestio.
Si, il mondo di NN è una cosa meravigliosa, nella sua costruzione.Per Nathan Never bastò un solo numero, per capire che i "tre sardi" avevano fatto un lavoro della madonna .
Non era distopia, era fantascienza pura, ok: ma si trattava comunque di un mondo magnifico, ricostruito in una miriade di aspetti (così, a memoria: mutati, ricordanti, sette religiose, robot senzienti, fazioni politiche, temi sociali... solo per citare le primissime cose che mi vengono in testa) sui quali, in seguito, la testata potè campare per anni.
Qua mi pare che Chiaverotti ci abbia ficcato dentro un po' di roba che gli garbava, senza alcun (apparente) filo conduttore.
Poi vabbè, se ti piacciono le distopie a prescindere, nulla quaestio.
Però dubito che tutte le cose che te elenchi fossero già evidenti dopo due numeri
Primo numero: sette religiose (Skotos), ricordanti, robot senzienti, organizzazioni criminali (yakuza). E la presentazione dei personaggi principali, tanto per gradire .
Secondo numero: mutati, altre sette, criminalità spicciola.
Vado solo a memoria, mi sembra che tra ciò che menzionavo manchino solo le fazioni politiche e i temi sociali (hoenzoller e compagnia arriveranno qualche mese dopo).
Ah okPrimo numero: sette religiose (Skotos), ricordanti, robot senzienti, organizzazioni criminali (yakuza). E la presentazione dei personaggi principali, tanto per gradire .
Secondo numero: mutati, altre sette, criminalità spicciola.
Vado solo a memoria, mi sembra che tra ciò che menzionavo manchino solo le fazioni politiche e i temi sociali (hoenzoller e compagnia arriveranno qualche mese dopo).
Ciò non toglie però che bocciare un universo dopo due albi mi sembra un po eccessivo
Beh, l'ho scritto che è solo una mia impressione.
Il mio problema è che non capisco che c'entrino quelle cose, una con l'altra.
E non so quanto possa migliorare: in realtà il contesto, il "mondo" immaginato dall'autore è praticamente la prima cosa che ti arriva nella sua completezza, quando leggi un fumetto distopico.
Difficilmente con l'andare del tempo si potranno aggiungere elementi fondanti di questo mondo perchè gli elementi fondanti sono quelli ricorrenti, sempre presenti: non li vedi dopo 5 numeri, te li trovi davanti subito.
Per capirsi, sempre parlando di NN, sarebbe stato impossibile (ad esempio) vedere apparire i flyer o le agenzie di vigilanza dopo 5-10 numeri, perchè fanno parte della realtà quotidiana.
Qua in ML gli elementi fondanti di questa distopia ci sono già tutti: i templi, i cacciatori di taglie, il design anni 50, i serial killer come star della TV...
Magari potranno apparire elementi secondari, tipo quando in NN hanno introdotto il fightball o alcune locazioni particolari (zona proibita, territorio, ecc).
Ma il "grosso" del mondo di NN era già stato presentato praticamente tutto.
Poi oh, contentissimo di sbagliarmi...
Letto il terzo: non male, non male davvero
Piaciuto il "colpo di scena" finale... forse un po già visto, ma non male lo stesso.
Certo averlo letto dopo quella mezza monnezza che sta diventando Orfani, probabilmente me lo ha fatto apprezzare ancora di più
E poi Freghieri
Era una vita che non lo incrociavo.... ed è sempre un piacere
terzo albo. copertina di rara bruttezza, talmente brutta che fa il giro e... no, niente. rimane brutta.
la copertina del quarto albo pare più ispirata
storia... boh, non mi prende proprio...
Questo terzo non è piaciuto neanche a me: a parte Freghieri (eccheccazz, è SEMPRE UGUALE da quasi trent'anni! Ma basta! Aveva avuto una svolta-Miller, ha abortito tutto?), è proprio la storia che m'è sembrata pretenziosa senza poi riuscire ad essere abbastanza "alta".
Come se l'albo fosse partito molto ambizioso ma alla fine non fosse riuscito a raggiungere il suo obiettivo.
Comunque non è monnezza, è decente.