Ieri sera mi sono imbattuto in Super Mario Done Quick (Windows Media Video, 18 Mb, 11:25 min): nel filmato si vede la registrazione di un tale che finisce il gioco in poco più di undici minuti, compresi i siparietti tra un livello e l'altro. Non è certo la prima volta che vedo simili performance: storica, ad esempio, è la serie Quake Done Quick, dove lo sparatutto della id Software viene completato (a livello Nightmare, si intende) in 12:23 minuti (!). Ci sono poi tutte le varianti del caso: uccidendo tutti i mostri e scoprendo ogni secret, in due, giocato nei panni di un fiend, al contrario... Assolutamente da non perdere.
Se avete tempo e voglia, scaricatevi qualche filmato e dategli un'occhiata, sono semplicemente strepitosi. Ogni volta che li riguardo (e questa è una buona occasione, non lo facevo da parecchio) mi lasciano a bocca aperta. In ogni fotogramma non posso non vedere un'abilità che io non avrò mai; non posso non pensare al tempo, alla pazienza e alla testardaggine di chi ha giocato, rigiocato e stragiocato fino allo sfinimento sempre lo stesso gioco, lottando contro l'orologio, memorizzando ogni passaggio, ogni combinazione di mostri, temporizzando ogni mossa nel modo corretto... In questa ossessiva ricerca della perfezione c'è forse una consapevole perdita di quello che il videogioco dovrebbe essere in prima battuta, ossia divertimento. Ma non è così anche nello sport e in qualunque altra disciplina, praticata ad un certo livello?