Sfogliando un catalogo di un negozio di elettrodomestici infilato nella mia cassetta delle lettere (spam cartaceo) ho notato la pubblicità di un cordless la cui feature principale è quella di importare i numeri telefonici memorizzati nella SIM di un cellulare. Così facendo, il povero utente non dovrà neppure compiere l'insano gesto di spulciare, uno a uno, i numeri della rubrica del telefonino e inserirli manualmente in quella del cordless. E così svanisce un'altra delle sempre più rare occasioni in cui possiamo leggere dei numeri di telefono. Ci avete fatto caso? Con questa storia dei telefonini, dei palmari e dei computer che memorizzano tutto, stiamo lentamente smettendo di usare il cervello per immagazzinare dati.
Ricordo i numeri di telefono di alcuni compagni di classe del liceo, quello della casa dove abitavo vent'anni fa, e altri ancora che non compongo da lustri, però ignoro del tutto qualsiasi numero di cellulare di un collega o un amico. Idem dicasi per gli indirizzi email, salvati nella rubrica di Mozilla senza essere letti. Tutti i miei contatti sono affidati ad un minuscolo chip dorato incollato su un pezzo di plastica bianca, che sembra che si rompa solo a guardarlo, e ad un paio di cluster del mio hard disk, nella speranza illusoria che siano più duraturi dei miei neuroni. E avverto un brivido lungo la schiena... Mi sa che questa sera mi ritaglierò un'oretta non già per memorizzare tutto, ma per stamparlo su carta... Buon inizio di settimana a tutti!