1. "Che cosa fa la cultura per l'uomo che soffre? Cerca di consolarlo."
2. "La società non è cultura perché la cultura non è società."
3. "Può il tentativo di far sorgere una nuova cultura che sia di difesa e nonpiù di consolazioe dell'uomo, interessare gli idealisti e i cattolici, meno di quanto interessi noi?"
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Queste le parole del Vittorini, nell'immediato dopoguerra. Si auspicava una "cultura nuova", che si ergesse a baluardo dell'"umanità".
E' trascorso più di mezzo secolo, ma l'interrogativo rimane, ineluttabile, a stimolare il nostro pensiero (anche se non ci reputiamo cattolici o idealisti): qual è il ruolo della cultura? O, meglio: com'è diventata, in questi quasi sessant'anni che sono volati via, la cultura nel mondo occidentale?
Il nome "Underground" è un epiteto affibbiato a quella parte di cultura ritenuta più "autentica", più "sincera", più "vera". Incredibile dictu, tutto ciò che rientra in fini commerciali, o è anche solamente inquadrato dalle telecamere della notorietà, perde quelle qualità elencate poco fa e che mi secca ripetere.
Credo sia opportuno interpretare "underground" diversamente. O forse si tratta solo delle mie speranze, chi lo sa. Interpreto il "sotterraneo" come un mero luogo, figurato e non. Lo interpreto come un punto di origine, uno come tanti altri: il prediletto dagli intellettuali; quello da cui, insomma, sorge un quadro, un romanzo, un "concept". Spesso non si avverte consapevolezza: quanti di noi osservano - colti da moderata e composta meraviglia, o incredulità - plotoni di turisti incuriositi e affascinati da un monumento rigorosamente ignorato nella nostra vita quotidiana? Tanti (credo). Eppure, se anche non conoscessimo chi è la figura ritratta in quel pezzo d'arte, essa rientra inesorabilmente in un sistema di cose che ci appartiene, di cui spesso non riusciamo a percepire i confini, ma che ad ogni modo esiste.
Sono banale, lo so, ma penso sia giusto considerare, hic et nunc, in massima sintesi, la cultura come un insieme di elementi che albeggiano nel sotterraneo della società.
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"The Underground" è sorto dalla fusione di quattro aree differenti: L'Angolo Del Poeta, Just 4 Art, Storia, Filosofia. Ma non deve neanche affacciarsi timidamente l'idea che la sua essenza sia semplicemente quella di un crogiuolo. In "The Underground" è depositato gran parte di ciò che definiamo "cultura". Ma questo deposito deve nutrire tensioni creative, deve aspirare a un ruolo attivo, oltre che riflessivo, nella vita di ogni utente che vi si accosta. Esso diverrà Arte, nel suo senso più compiuto.
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Un paio di note.
La prima, è un ringraziamento, che segue tre direzioni: verso Valfuindor la Maia, la quale ha fornito una spinta non indifferente al fine di rendere tutto questo "vero"; verso Fresher, o chiunque lo impersoni, senza il cui aiuto oggi non esisterebbe neanche The Underground; verso quegli utenti che ci hanno aiutati, grazie alle loro opinioni, grazie al loro "mood", nello scegliere una linea d'azione.
La seconda riguarda il logo: quello che vedete è provvisorio, poiché non sembra particolarmente adatto ed ispirato. Spero di partorire qualcosa di decente quanto prima!
That's all, enjoy it!