Quote:
Howard Phillips Lovecraft (1890 - 1937), scrittore statunitense.
* Arrivato ai miei ultimi giorni, e spinto verso la follia dalle atroci bana*lità dell'esistenza che scavano come gocce d'acqua distillate dai tortu*ratori sul corpo della vittima, cercai la salvezza nel meraviglioso rifu*gio del sonno. Nei sogni trovai un poco della bellezza che avevo inva*no cercato nella vita e m'immersi in antichi giardini e boschi incanta*ti. Una volta che il vento era particolarmente dolce e profumato sentii il richiamo del sud e salpai languido, senza meta, sotto costellazioni ignote. (da Ex Oblivion, 1921)
* Che gli dei misericordiosi, se esistono, ci proteggano nelle ore in cui né il potere della volontà, né le droghe inventate dagli uomini posso*no tenerci lontani dall'abisso del sonno. La morte è compassionevole perché da essa non c'è ritorno, ma chi emerge, pallido e carico di ri*cordi, dai recessi della notte, non avrà più pace. Che imbecille sono stato a intraprendere con tanta incoscienza lo studio di misteri che l'uomo non dovrebbe affatto conoscere! (da Hypnos, 1922)
* Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c'è netta di*stinzione tra il reale e l'irreale, che le cose appaiono come sembrano solo in virtù dei delicati strumenti fisici e mentali attraverso cui le percepiamo (da La tomba, 1917)
* La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell'ignoto. (da Supernatural Horror in Literature, 1927)
* Lingue ardenti di fiamma invisibile imprimono il marchio dell'inferno sulla mia anima esausta. (da I cari estinti, 1924)
* Non è morto ciò che in eterno può attendere,
E col passare degli eoni anche la morte può morire. (da Il richiamo di Cthulhu, 1926)
* Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che fi*nora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arreca*to troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occu*piamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura. (da Il richiamo di Cthulhu, 1926)
* Sogno il giorno in cui usciranno dai flutti e stringeranno negli artigli immensi i resti dell'umanità insignificante, logorata dalle guerre... il giorno in cui le terre sprofonderanno e il fondo oscuro dell'oceano salirà in superficie, nel pandemonio universale.
La fine è vicina. Sento un rumore alla porta, come se un immenso corpo viscido vi premesse contro. Non mi troverà. Dio, quella mano! La finestra! La finestra! (da Dagon, 1917)