L'imminente Service Pack 2 di Windows XP dovrebbe, nelle intenzioni di Microsoft, ovviare a molti dei problemi che attualmente affliggono il sistema operativo di Redmond, in primis quello della sicurezza. Tra le "novità" spicca un nuovo firewall - attivo di default - molto più potente e flessibile del precedente, che apre le porte richieste da talune applicazioni (i videogiochi, ad esempio) e le chiude nuovamente quando il programma non ne fa più uso. Le porte DCOM, quelle preferite da chi scrive worms, saranno automaticamente chiuse, prevenendo così - almeno ci si augura - il diffondersi tanto rapido di nuovi anellidi digitali.
Ma la notizia più sconvolgente è che Microsoft consentirà l'installazione del nuovo, immenso pacco aggiuntivo (di dimensioni variabili tra gli 80 e i 250 Mb) sia per le copie legalmente possedute che per quelle illegali, cosa che non avveniva invece per il Service Pack 1, eliminando di fatto ogni controllo sulle chiavi di attivazione valide. Il motivo di una simile e controversa scelta sta, come dice Barry Groffe, manager di Microsoft, nel fatto che «se qualcuno possiede una copia pirata, è più importante la sua sicurezza che non il problema dei mancati guadagni dovuti a questo». La scelta, «ardua da compiere», sta nel fatto che i worm non guardano certo alle licenze per diffondersi, e il danno che portano con sè finisce inevitabilmente con il coinvolgere anche gli utenti regolari. Il che, in ultima analisi, si riflette comunque sui guadagni.