keiser ha scritto mer, 09 giugno 2004 alle 10:56
Adesso che comincia a prendere piede il wireless non sono pochi i quotidiani e i magazine che dedicano ampio spazio al fenomeno, raccontandoci di come si diffondano a macchia d'olio i punti di connettività sparsi per la città; anche nelle case, grazie alle offerte dei provider e all'abbassamento dei costi, le connessioni senza fili stanno diventando sempre più comuni (diciamo meno rare, via). A questo si aggiunge la nascita di computer minuscoli, per non dire tascabili (l'ultimo, oscuro oggetto del desiderio si chiama
OQO), che possono essere portati avanti e indietro da casa all'ufficio, e permetterci in questo modo di lavorare ovunque.
È questo, dunque, il futuro che ci aspetta? Poter lavorare (connessi, oh yeah) anche in metropolitana o sulla banchina della stazione, aspettando di recarci sul posto di lavoro (!)? Poter controllare le nostre email anche in vacanza o mentre passiamo del tempo con i nostri cari? A tal proposito ricordo una aberrante pubblicità che mostrava un padre con la figlia di una decina d'anni, arrampicata sulla sua schiena, evidentemente desiderosa di giocare con lui, il quale sorrideva a favore di camera, tutto beato del poter controllare la posta dell'ufficio anche in quel frangente. È davvero così inconcepibile e assurdo, in questo mondo, che qualcuno, ogni tanto, nelle pause, ami cavoleggiare leggendo un fumetto o un libro, facendo le parole crociate? E soprattutto, che abbia delle pause per fare altro?