Originariamente Scritto da
il_Fabri
[flameON] ma tanto continueranno a governare TGM da dietro le quinte con le mazzette... tanto sono
amiiici, si conoscono, insomma il conflitto di interessi è chiaaaro...
[/flameOFF]
Skerzo eh. Cmq ora i primi della lista dei possibili in partenza sono il Duspa e il Silvestri.
La cosa mi dispiace, soprattutto per quanto riguarda il secondo, ma prima o poi succederà. Non per altro, ma per ragioni anagrafiche indico loro due.
E a seguire il Keiser, il Paolone, lo Xam, il Gaburri ed Elvin.
Sto facendo fuori mezza redazione
Il fatto è che col passare degli anni (i due in cima alla lista mi flagelleranno, lo so già), si fa sempre più fatica a seguire un mercato che è, in buona parte, orientato verso un pubblico giovane.
Ovviamente il trasferimento della sede dalla Future alla Sprea ha inciso, ma non più di tanto. Ritengo che sarebbe durata ancora poco comunque.
Quando si devono scrivere le recensioni, o anche solo decidere quali titoli mettere nella rivista, una buona parte è lasciata al fiuto di chi dirige quella rivista. E' ovvio che non potrai mai omettere PES o FIFA per ragioni di mercato (intendo che sono giochi che vendono molto e quindi interessa la rece degli stessi).
Nè si potrebbe pensare di recensire i titoli tripla A, anche se poi si rivelassero orrendi. Uno o due titoli per numero rivolti ad un pubblico di nicchia ci vogliono e fin qua ci siamo.
Ma poi? Tolti i titoloni e i titoli di nicchia, in media si ha la metà della rivista (escluse le rubriche). A questo punto bisogna avere semplicemente buon fiuto nell'intuire quali titoli potrebbero essere delle sorprese positive, quali venderanno tantissimo anche se partiti in sordina. Quali preview mettere e quali tenere in cassetto per i mesi a venire.
E qua l'età è importante: se infatti a valutare la bontà di un titolo si è buoni a 30 anni come a 50, capire il gusto del pubblico diventa sempre più difficile.
E sia il Ray che MA, tanto giovani non sono più. Il loro modo di concepire il videogioco, pian piano, si fossilizza. Come quello di ciascuno di noi, ovvio.
Uno rimasto a Final Fantasy VII, non potrà trovare bellezza in un gioco tipo il XII. Troppo differenti. Certo l'essere sempre a contatto col mondo del videoludo rallenta il fenomeno, ma non lo ferma.
E' innegabile che il Silvestri nell'ultimo editoriale abbia saputo cogliere il gusto dei lettori. Non intendo affatto che si sia aperto come ha fatto per un mero scopo commerciale, no affatto, ma il pezzo è piaciuto molto per il carattere personale e va riconosciuto. Diciamo che è venuto un pregio inaspettato.
Invece a stare dietro le quinte si è meno legati all'intuire il gusto del pubblico. Nel caso del MA lo pagano per fare una traduzione. Che il gioco piaccia o meno, che sia un capolavoro incompreso o una vaccata acclamata, non importa. L'importante è che lui traduca bene. Tutto ciò che si deve evitare è di usare un linguaggio troppo pesante, accademico, ma quel fiuto ora non è più così necessario.
Finchè lo si ha, va tutto bene e si può rimanere a scrivere recensioni fino alla pensione. Ma è difficile.
E per questo i primi della lista (cronologica) sono SS e il Duspa.