Alcuni ricercatori della National University di Singapore hanno sviluppato il gioco Human Pacman, nel quale i giocatori (umani) assumono fisicamente il ruolo di Pac-Man e dei fantasmini che lo inseguono; ognuno indossa un computer celato all'interno di uno zainetto e un paio di occhiali che contengono dei visori, che alle immagini del mondo reale sovrappongono le "pasticche" da mangiare e trasformano gli avversari umani nei personaggi del gioco, ottenendo un curioso e quantomai originale mix tra realtà reale e virtuale. Inizialmente, lo confesso, la cosa mi è sembrata la solita ricerca da perditempo, come quelle sugli effetti nefasti dei videogiochi sui giovani.
Un gran spreco di tempo e di denaro, insomma. Poi ho pensato a quanti bambini pacioccosi potrebbero trarre giovamento da un videogioco che richiede grande movimento fisico. Infine, è scattata l'esaltazione per le possibili applicazioni di una simile tecnologia. Oggi c'è Pac-Man che scorrazza per il campus, ma pensate semplicemente a quello che potrebbe accadere se al posto dei fantasmini ci fossero dei mostri o degli zombie che sbucano da dietro un muro in una vecchia fabbrica abbandonata, con scarsa illuminazione... Senza spodestare le console e i PC dal loro trono di piattaforma ludica d'elezione (stare spaparanzati in poltrona a giocare con il pad non è un limite delle attuali tecnologie, ma al contrario una loro peculiare caratteristica), potrebbe essere l'inizio di una nuova forma di intrattenimento...