Ho per le mani questo bel mattone di Fedor Dostoevskij...
Mi consigliate di leggerlo o meglio rinunciare?
Ho per le mani questo bel mattone di Fedor Dostoevskij...
Mi consigliate di leggerlo o meglio rinunciare?
LeggiloUmibio* ha scritto ven, 09 gennaio 2004 alle 14:33
Ho per le mani questo bel mattone di Fedor Dostoevskij...
Mi consigliate di leggerlo o meglio rinunciare?
mai rinunciare di fronte ad un libro che non ti attira...Umibio* ha scritto ven, 09 gennaio 2004 alle 14:33
Ho per le mani questo bel mattone di Fedor Dostoevskij...
Mi consigliate di leggerlo o meglio rinunciare?
Per me il migliore di Dostoevskji (anche se di lui ho letto poco). Mi sono subito fatto prendere dalle elucubrazioni mentali di Raskolnikov, anche se in alcuni punti la prosa si fa decisamente oscura...
Sicuramente un libro da leggere. Del resto Dosto nelle sue opere riesce a coniugare la più profonda analisi psicologica a delle storie molto dense, piene di quel mondo umano, fatto di piccole persone, che ha tanto da dire. ghghg
//Ho fumato prima di postare... ghghg
Allora io di Dosto (scrio cosi' perche' non so come si scrive in realta') ho letto solo l'Idiota (nessun commento grazie) e ti assicuro che a scapito della mole non e' per niente pesante e si lascia leggere con facilita'. Penso che sia cosi' anche per gli altri o mi sbaglio? Ah, si, mi e' piaciuto parecchio.
Per essere di Dostojevski è piuttosto corto, in compenso è molto "spesso": come al solito il Dosto filosofeggia alla grande sul problema della libertà dell'individuo e fino a dove questa si può spingere...
Bellissima la parte della relazione tra Raskolnikov e la prostituta. Da leggere, anche perchè molto poco 'politically correct'.
Quoto!Deus ha scritto sab, 10 gennaio 2004 alle 22:41
LeggiloUmibio* ha scritto ven, 09 gennaio 2004 alle 14:33
Ho per le mani questo bel mattone di Fedor Dostoevskij...
Mi consigliate di leggerlo o meglio rinunciare?
Raskòlnikov è un personaggio fantastico..
Ti ci vorrà un po' di tempo (è lettura impegnativa), però ne vale la pena: è veramente intenso!
Approfitto di questo post per farlo anche mio, visto che in casa ho il libro e l'ho sempre guardato un pò in cagnescoMithrandir81 ha scritto sab, 10 gennaio 2004 alle 23:13
mai rinunciare di fronte ad un libro che non ti attira...Umibio* ha scritto ven, 09 gennaio 2004 alle 14:33
Ho per le mani questo bel mattone di Fedor Dostoevskij...
Mi consigliate di leggerlo o meglio rinunciare?
ByeZ
DELITTO E CASTIGO è in romanzo straordinario. A poco a poco ci si affeziona ai personaggi, a Raskolnikov, a Razumichin, a Svidrigailov e alla castissima Sonia e, una volta terminato, lo si lascia davvero a malincuore. La lettrura è alquanto scorrevole, il tema trattato originale, commoventi le microstorie che si sviluppano attorno al protagonista ma ciò che più merita di essere letto è il suo meraviglioso finale, con lacrime assicurate. Che aspettate, leggetelo!
Abbasso quel lurido affarista di Luzin.
UP pro CERCA in TBM
Quando ci si appresta a scrivere il commento di un capolavoro come "Delitto e Castigo" si prova una sorta di timore reverenziale di fronte ad un'opera così complessa e così piena di significati.
Lo stato d'animo con cui mi sono avvicinato a questo romanzo è stato duplice: da un lato ero carico di aspettative per un'opera segnalatami da più persone come un grande classico; dall'altro avevo un pò di timore che le mie grosse aspettative venissero in un certo qual modo disilluse e disattese. Invece non è stato così...
Il vero protagonista (figura oserei dire impareggiabile) di "Delitto e Castigo" è Raskol'nikov, ex studente che si macchia di un brutale delitto (descritto in maniera semplicemente superba) nelle fasi iniziali.
Gran parte del romanzo viene speso per analizzare la psicologia, lo stato d'animo, le paure e le angosce che tormentano questo ragazzo di ventitrè anni.
Egualmente carismatici e fondamentali nell'economia globale del racconto sono tutti i personaggi che ruotano intorno a Raskol'nikov: il povero Marmeladov, l'oscuro Svidrigajlov, il calcolatore Petr Petrovic, la splendida Avdot'ja Romanovna, l'ispettore Porfirij Petrovic...
Dostoevskij non lascia nulla al caso e tratteggia i suoi protagonisti in maniera unica riuscendo a suscitare nel lettore sentimenti che spesso sono reconditi e che solo i capolavori riescono a risvegliare.
Numerosi sono i temi trattati cari a Dostoevskij come il denaro, la povertà, la prostituzione, la sofferenza e la pietà. Tutti aspetti che caratterizzano la Russia di metà ottocento e che vengono analizzati grazie all'ausilio appunto di personaggi quasi psicanalizzati fin nel loro intimo più profondo.
Ma "Delitto e Castigo" non è solamente un romanzo psicolgico, è molto di più: la scena memorabile del colloquio tra Raskol'nikov e l'ispettore Porfirij Petrovic è degna dei più alti romanzi gialli e numerosamente ripresa in ambito cinematografico (basti pensare al recente "The Illusionist"...); i dialoghi struggenti tra Sof'ja Semenovna e Raskol'nikov fanno da scuola ai racconti drammatici; tutto insomma è pregno di significati in "Delitto e Castigo".
Spoiler:Rimane comunque centrale ed importante il percorso ed il tormento di Raskol'nikov che riuscirà a trovare redenzione ed aiuto confessandosi con una giovane prostituta (probabilmente non ancora maggiorenne) la quale lo aiuterà sia a costituirsi e quindi a liberarsi dei suoi demoni, sia lo aiuterà durante la sua prigionia dandogli affetto a fecendogli dunque nascere all'interno un nuovo sentimento a lui sconosciuto (l'amore) che gli permetterà di programmare una nuova vita.
Prendendo spunto dalla postfazione di Pasolini (un plauso all'edizione Mondadori), Dostoevskij ha prefigurato (con "Delitto e Castigo"): il nichilismo di Nietzsche; ha prefigurato Kafka (e quindi metà letteratura del '900) ma soprattutto ha prefigurato un certo signore di nome Freud; se questo vi sembra poco...
Non lasciatevi dunque spaventare dalle 700 pagine di questo romanzo. Spesso se ne parla come un'opera uinaccessibile, pesante e complicata. Niente di più falso! "Delitto e castigo" è semplicemente un libro che merita di essere presente nella biblioteca di qualsiasi utente di Book Machine; dategli fiducia e vedrete che vi conquisterà.
Come direbbe Ziliani di Controcampo (): capolavoro!
Ultima modifica di sava73; 01-02-10 alle 15:02:50 Motivo: e meno male che non l'ho letta prima asd finale spoilerato! ;)
Probabilmente non lo leggerò mai perché sono rimasto scottato dalla noia che mi ha preso leggendo Guerra e Pace, e da allora guardo con moooolta diffidenza ai grandi russi della letteratura, però ti volevo fare comunque i complimenti per la recensione
Beh, in ogni caso Tolstoj e Dostoevskij sono differenti - anche se certo non li si legge per il loro ritmo indemoniato... però Delitto e Castigo in particolare è assolutamente leggibile, probabilmente il più godibile dei romanzi maggiori di Dostoevskij (anche se sono più legato ai Demoni e all'Idiota, forse in assoluto il mio libro preferito)
Guarda anche io all'inizio ero un pò scettico, però ha perfettamente ragione Olengard Delitto e Castigo è assolutamente scorrevole (tranne forse alcuni punti un pò oscuri).
Mi sa che a breve mi procurerò I Fratelli Karamazov
Me lo state dipingendo così bene che probabilmente quest'estate gli darò una possibilità
Inizia col gicatore, che è il più leggero di tutti... poi vai col resto!
Cmq Guerra e pace è noioso solo all'inizio, poi una volta che si prende confidenza coi personaggi è trascinante!
Delitto e castigo mi è piaciuto, però certe volte volevo buttarlo dalla finestra per i momenti di apatia/indolenza di Raskolnikov... mi davano un fastidio! però ho fatto bene a non farlo, è un capolavoro
giusto per uppare questo topic ( e spammare un pochino - sigh sono solo ) vi comunico che sono circa a pagina 200 e che sto libro scorre che è una meraviglia e mi sta prendendo da morire!
Non mi addentro troppo al commento, anche perchè sarebbe prematuro... ma non capita spesso di sentirmi cosi' spinto AL leggere !!!
ehm... stai rispondendo a una domanda fatta nel 2004?
...galeotto fu il Natale.
Lo avevo iniziato ormai qualche tempo fa e non riuscivo a portarlo a termine a causa dei pressanti impegni lavorativi natalizi. Non appena ho avuto 1giorno1 di ferie TA-daaa' non ho resistito e mi sono dedicato completamente a questo ... CAPOLAVORO (??). Ma iniziamo con il commento vero e proprio:
Al principio fu Anthonikiedis.
Tutti i classici che ho letto ( e che leggero' iniziano con lui: grazie! )
Prendo il malloppone senza sapere manco da lontano di cosa tratti. Solo consapevole del "mattone" che sto per affrontare: vatti a fidare dei mattoni!? Scritto in maniera scorrevolissima, gran ritmo da thriller puro col quel pizzico di psicanalitico che non guasta mai e da scenario la grande madre Russia, con i suoi "personaggi", la sua cultura ... il suo essere cosi' lontano da noi e cosi' affascinante.
Dostoevskij è un Cicerone perfetto. Ci guida in "casa sua" facendoci scoprire le usanze e le gerarchie, le abitudini piu' o meno convenzionali e lo fa intessendo una storia ( e relativa fabula ) formidabili.
Fin da subito appare chiaro che non è la solita storiella ( e già se no che "classico" sarebbe ). La trama, sulla quale non mi dilungo, appare "compatta" e coerente, ogni avvenimento ha il suo perchè e soprattutto il suo influsso sul corso della storia. Mai mi sono trovato di fronte ad un "concetto" intessuto cosi' abilmente.
La psicanalisi la fa da padrone al pari dell'introspezione. Il protagonista viene snoccionalato cosi' bene nelle sue peculiarità che difficilmente ci scorderemo di lui. I comprimari hanno tutti il loro bel ruolo nelle vicissitudini della storia da sembrare sempre al momento giusto al posto giusto. Chiudere il romanzo non è facile. Dimenticarlo: impossibile.
Nonostante l'aspetto psicologico a cui accennavo prima Dostoevskij non ci fa mancare nulla, ci delizia con dialoghi ironici e acuti, con colpi di scena assolutamente lontani dalla banalità, ci sorprende con "significati" che precorrono lo stesso Freud ispirandosi a piene mani da Kafka e Nieztsche ( a questo proposito eccezionale la post fazione di P.P. Pasolini ).
Questo romanzo vi rendera' "dipendenti". Un po' come fu per IL CONTE DI MONTECRISTO risulterà difficile leggere qualsiasi altra cosa "dopo" senza un particolare senso critico sviluppato proprio dalla lettura di simili capolavori. Romanzi in cui appare evidente il genio che li ha composti.
Ve lo stra-consiglio. ( Tra l'altro l'ho anche già "regalato" ) è di sicuro tra i romanzi piu' belli che abbia letto, completo. Vi lascerà pienamente soddisfatti e senza badare troppo al finale, o alla morale, o...bho! Davvero non saprei cos'altro dire per CONSIGLIARVELO ..ma si'..ovviamente: l'edizione Mondandori Grandi Classici è spettacolare, compratelo anche se non volete leggerlo
Ultima modifica di sava73; 26-12-07 alle 14:49:49
Dimentichi i soliti commenti:
Pro
+ Tutti
Contro
- Nessuna
Requisiti minimi: due occhi per leggere
requisiti consigliati: un cervello collegato agli occhi
(in realtà bisogna superare un inizio un pò ostico, il resto è goduria per lo spirito)
a proposito di inizi ostici, io ho gettato la spugna dopo l'inizio di confessioni di un italiano
non posso esimermi dal postare di nuovo in questo topic.
Sono settimane che l'ho chiuso sto libro ma ancora mi ronza nella testa.
Immagini FORTI del protagonista che ormai è diventato una parte di me.
le sue esperienze e soprattutto le sue emozioni le sento ancora MIE e ancora ... sulla pelle (??).
Una cosa che mai potro' cancellare è la forza del messaggio, quello piu' vero, del libro stesso: l' AMORE in senso ampio. L'incapacità di raskolnikov di amare e le motivazioni a questo legate. La sua evoluzione, le cause e le risposte che l'autore ci suggerisce. Bhè anche il finale...e tutte le elucubrazioni e le pippe mentali che poi alla fine chiunque di noi , senza uccidere nessuno ok, si fa ..
CHE CAPOLAVORO!!!!
Non so davvero che altro dire per costringervi a prenderlo e leggerlo! Fatevi del bene!
Che bello ....
Aspetta di leggere I Fratelli Karamazov e tutto il resto ti sembrerà irrisorio al suo confronto