Rieccomi, sono tornato da quindici giorni di svacco assoluto e completo, trascorsi nel dolce far nulla di una spiaggia di Vieste, tra un bagno salato e le coccole di un soave venticello del quale già sento la mancanza in questo gigantesco forno che si chiama Milano. Sono contento in particolare di una cosa: non ho mai avvertito la mancanza, come è invece successo diverse volte in passato (anche in viaggio di nozze!), della posta elettronica e del computer in generale. Il pensiero di essere isolato, praticamente irraggiungibile da tutto e da tutti a meno di non essere io a mettermi in contatto con gli altri ha dato alla vacanza quel sapore fanciullescamente ribelle che non fa mai male.
Una cosa, lo devo però ammettere, mi è mancata seriamente: la possibilità di seguire assiduamente, o perlomeno "on demand", i fatti del giorno. Una delle pessime abitudini che ci ha appioppato Internet (un giorno o l'altro stileremo un elenco anche per questo, non temete ^__^) è quella di poter avere tutto quello che ci pare quando lo vogliamo noi, senza dover aspettare qualcuno o qualcosa: nella fattispecie vacanziera, sapere come evolvono talune vicende (i "feuilleton" estivi della politica e della cronaca giudiziaria, tanto per intenderci). Ho sofferto parecchio - si fa per dire - l'essere costretto ad attendere i nuovi quotidiani fino al giorno successivo, quando quelli vecchi erano già stati ampiamente divorati a metà mattina. Non nego che più volte sono stato tentato di scroccare qualche kb al GPRS della consorte...