"Io sono vivo voi siete morti"
Ubik - P.Dick
"Io sono vivo voi siete morti"
Ubik - P.Dick
La Lealtà è una dote meravigliosa, maggiore Anderson, Non ha niente a che fare con la guerra
Il Gioco di Ender - Orson Scott Card
Io ho guardato con i suoi occhi, ho ascoltato con le sue orecchie, e le dico che è l'unico. O almeno, il migliore che possiamo avere
Orson Scott Card - incipit de Il Gioco di Ender
Un'altra volta Billy sentì Rosewater dire a uno psichiatra: "Mi sa che voialtri dovrete tirar fuori un mucchio di nuove magnifiche bugie, se vorrete che alla gente non passi la voglia di vivere".
- Kurt Vonnegut (Mattatoio N.5) -
Molto filosoficoUn uomo senza arbitrio non è più un uomo
Anthony Burgess - Arancia Meccanica
[...]"la vita ti restituisce quello che dai. Spesso i problemi degli altri sono la metà delle tue soluzioni.Se condividi ci guadagni sempre."
Fernando Trìas de Bes - Fortunati si diventa
Ultima modifica di sava73; 08-07-07 alle 15:27:18
Tigrotto aveva una bella moto, ammesso che in generale sia possibile applicare un aggettivo tanto impreciso ad una Harley. Anche dovesse trattarsi del modello più semplice: in ogni caso, esistono le Harley-Davidson, e poi tutte le altre moto
I Guardiani della Notte - Sergej Luk'Janenko
Non volevo essere uno chef, ma solo un cuoco. E le mie esperienze in Italia mi avevano insegnato perché. Per millenni, gli esseri umani hanno saputo come preparare il cibo. Hanno osservato gli animali e capito cosa farci, hanno cucinato con le stagioni e sviluppato una sapienza contadina su come funziona il pianeta. Hanno conservato le tradizioni alimentari, tramandandole di generazione in genearzione e arrivando a concepirle come espressioni della loro famiglia. Oggi la gente non possiede più questo tipo di conoscenza, anche se sembra importante quanto la terra stessa, e in effetti ormai chi la possiede in genere è un professionista, uno chef. Ecco, io quelle conoscenze non le volevo per essere un professionista, ma solo per essere più umano.
Bill Buford, Calore
Stupendo incipit di un altrettando stupendo (per il momento) romanzo.
Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è disgraziata a modo suo.
Anna Karenina - Lev Tolstoj
Che differenza esiste tra un uomo immaturo e un caco troppo maturo? Nessuna, se l'uomo si getta da un cavalcavia e si spatascia su un suolo accogliente. Dicesi suicidio. Suona male. Meglio "farsi fuori", "chiamarsi fuori". Qualsiasi cosa fuori, piuttosto che non tenersi tutto dentro. E se ti butti da un ponte sull'asfalto, dentro resta ben poco. La materia cerebrale, per prima, schizza fuori, finalmente libera di essere inutile: è primavera. Il letargo è finito. E' il momento di uscire dal cranio di una testa di càzzo.
- Andrea G. Pinketts (Diamonds are for never) -
da dove hai preso sto pezzo?
è mica uscito un libro nuovo di Pinketts e io me lo sono perso?
pretendo una risposta in 3 sec !!! 1..... 2...... 3 !!! mbè?
"Indubbiamente ciascun essere ha, nell'universo dei libri, un'opera che lo trasforma in lettore, posto che il destino favorisca il loro incontro. Quello che platone disse della metà amorosa - l'altro che circola chissa' dove e che conviene trovare, salvo restare incompleti fino al giorno del trapasso - è ancora piu' vero per i libri".
Amèlie Nothomb - Dizionario dei nomi propri.
Poi dì male, in quanto ti ho risposto??
Nessun libro nuovo, semplicemente questa raccolta, dove c'è anche un racconto di Pinketts.
http://www.internetbookshop.it/code/...CANNIBALE.html
Ormai, quando sul giornale vedo una foto di una ventenne che è stata rapita e sodomizzata e derubata e poi uccisa e accanto c'è una foto tutta pagine di lei giovane e sorridente, invece di pensare che questo sia un crimine grande e triste, la mia reazione istintiva è, WOW, sarebbe una gran fica se non avesse quel nasone. La mia seconda reazione è che è meglio che io abbia pronto qualche bel primo piano di me nel caso venga rapita e sodomizzata a morte. La mia terza reazione è, bè, almeno cosi' si riduce la competizione.
Chuck Palahniuk - Invisible Monsters
....sta per uscire quando una morona abbronzata come un biscotto al cioccolato, un po' passata d'età ma con due tette che sembrano palloni aereostatici, entra nel bagno.
"E' degli uomini..." le fa presente Graziano, puntando la porta.
La donna lo blocca con una mano. "Ti vorrei fare un pompino, ti dispiace?"
Da che mondo è mondo un pompino non si rifiuta mai.
"Accomodati".
in finale a chi non è mai capitato!
e per quelli che da me s'apettano ormai solo sesso, droga e R&R:
Non bisogna credere a quelli che ti dicono che che, per apprezzare le cose della vita, bisogna farsi il cul*. Non è vero. Ti vogliono fottere. Il piacere è una religione e il corpo è il suo tempio.
Niccolo' Ammmaniti - Ti prendo e ti porto via
Ultima modifica di sava73; 19-07-07 alle 20:47:18 Motivo: il Vb censura CUL* ....ma NON fottere e pompino ASD
(...)
precedono due pagine di dialogo allucinato, ma la cosa diventa troppo lunga se scrivo tutto...
(...)
Non mi interessano le tue opinioni, disse. Spara e basta. Maledetto psicopatico. Spara, perdio, e vattene all'inferno.
Gli occhi li chiuse davvero. Chiuse gli occhi e voltò la testa e alzò una mano come per schivare quello che non poteva schivare. Chighur gli sparò in faccia.Tutto quello che welles aveva mai saputo o pensato o amato sgocciolò lentamente lungo la parete alle sue spalle. Il viso di sua madre, la prima comunione, le donne che aveva conosciuto. Le facce degli uomini che erano morti in ginocchio davanti a lui. Il corpo di un bambino morto dentro un fosso lungo la strada in un altro paese. Rimase steso sul letto con solo mezza testa attaccata al collo e le braccia spalancate; della mano destra non restava quasi nulla. Chigurh si alzò e raccolse il bossolo dal tappeto, ci soffiò dentro, lo mise in tasca e guardò l'ora. Mancava ancora un minuto al nuovo giorno
Non è un Paese per Vecchi - Cormac McCarthy
"Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno. E' come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. E' tempo. Tempo che passa. E basta... "
"La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine- uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare - vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere - sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire- perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande, perfino senza meraviglia - ricevere -solo- ricevere- negli occhi - il mondo"
"...bisogna cercare di capire, lavorando di fantasia, e dimenticare quel che si sa in modo che l'immaginazione possa vagabondare libera, correndo lontana dentro le cose fino a vedere come l'anima non è sempre un diamante ma alle volte velo di seta,immagina un velo di seta trasparente, qualunque cosa potrebbe stracciarlo, anche uno sguardo..."
"Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anzi felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello."
"...venivano dai più lontani estremi della vita, questo è stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo, e invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo è il meraviglioso - questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, mai - lontani abbastanza - per trovarsi - lo erano quei due, lontani più di chiunque altro..."
"Oceano Mare" Alessandro Baricco
Ultima modifica di Ily_Tsugumi; 20-07-07 alle 15:21:44
(parlando di un robot appena sceso da un'astronave che chede di essere portato da una lucertola)
"Proviene da una democrazia antichissima, sai"
"Intendi dire che proviene da un mondo di lucertole?"
"No. Niente di così semplice. Niente di così banale. Sul loro mondo gli abitanti sono esseri umani come noi. I leader invece sono lucertole. Il popolo odia le lucertole, e le lucertole governano il popolo."
"Strano. Mi pareva che avessi detto che la loro è una democrazia."
"L'ho detto. Perchè in effetti è così"
"Allora perchè il popolo non si libera delle lucertole?"
"Non gli passa neanche per l'anticamera del cervello. Tutti quanti hanno il diritto di voto, così pensano che il governo che hanno eletto sia grosso modo quello che volevano"
"Intendi dire che lì di fatto votano le lucertole?"
"Si, certo"
"Ma... perchè?"
"Perchè se non votassero per una lucertola potrebbe essere eletta la lucertola sbagliata"
Douglas Adams - Addio, e grazie per tutto il pesce
Ultima modifica di King Elessar; 17-02-08 alle 14:30:31
"tutte le forme di vita più evolute falciate in un attimo"
"Terribile"
"Nient'altro che polvere e fondamentalisti"
Pratchett/Gaiman - Buona Apocalisse a tutti
queste poche righe sono tratte dall'ultima pagina del romanzo, anzi, ne sono l'epilogo ultimo, non spoilerano un gran che...ma siete avvisati:
"Ma forse non è un idea tanto buona. Soltando nei film di Hollywood i terrestri riescono sempre a fregare i cattivi alieni, e torcergli i tentacoli dietro la schiena e far tornare le cose normali.
[...]E' difficile decidere cosa fare in futuro. La vita è come quel libro di Max Brand di cui ci parlava quel tizio di Città di Merd@. Ci sono sempre un paio di pagine strappate per cui uno non sa come va a finire.
Tuttavia io ho un debole per il lieto fine. Diavolo una volta credevo in Dio e nell'astrologia. Percio' mi daro' un lieto fine, anche se non ne avro' uno nella vita reale. Il finale migliore che mi venga in mente è quello che quel tale ha scritto sulla copertina interna del libro. Puo' darsi che non sia la verità per nessuno di noi, ma, come diceva il bibliotecario, è difficile trovare qualcosa che vada meglio.
Percio', vero o falso che sia, eccovelo:
Cavalco' verso ovest, e ando tutto bene."
Joe R. Lansdale - La notte del Drive-in
"Questo non è 'dare' è barattare! Senti qui. 'Dio ci dice...' "
"Dio è morto" disse Nick "Hanno trovato la sua carcassa nel 2019. Galleggiava nello spazio vicino ad Alpha."
"Hanno trovato i resti di un organismo che era parecchie migliaia di volte piu' progredito di noi dal punto di vista evolutivo" disse Charley "E che evidentemente era in grado di creare mondi abitabili e di popolarli con esseri viventi derivati da se stesso. Ma questo non prova che fosse Dio."
"Io penso che fosse Dio."
Philip K. Dick - Nostri amici da Frolix 8
Scuotivento incontra un aspirante eroe barbaro nel palazzo di un sultano:
- Da quanto tempo sei un eroe barbaro?
- Ho appena iniziato. Ho sempre desiderato diventarlo, sai, e ho pensato che magari avrei potuto imnparare strada facendo. - Nijel guardò Scuotivento in modo miope. - E' così, non è vero?
- Si tratta comunque di un genere di vita disperata - osservò spontaneamente Scuotivento
- Hai mai pensato come potrebbe essere vendere viveri per i prossimi 50 anni? - bofonchiò Nijel con aria cupa
Scuotivento rimuginò sulla cosa
- E' coinvolta anche la lattuga?
- Oh, si - rispose Nijel, riinfilando il misterioso libretto (un manuale per come diventare guerriero barbaro in 7 giorni, n.d.Ragnarokker) all'interno del sacco. Quindi cominciò a degnare di una profonda attenzione le pareti della fossa.
Scuotivento sospirò. A lui piaceva la lattuga. Era così tremendamente noiosa. Aveva passato anni e anni alla ricerca della noia, ma non era mai riuscito a raggiungerla. Proprio quando pensava di averla in pugno la sua vita si riempiva improvvisamente di qualche interesse quasi terminale. Il pensiero che qualcuno potesse volontariamente rinunciare alla prospettiva di essere annoiato per cinquant'anni lo faceva sentire decisamente debole. Con cinquant'anni davanti a sé, pensò, avrebbe potuto elevare il tedio alla dignità di una disciplina artistica. Non ci sarebbe stato limite a tutte le cose che non avrebbe fatto
L'ultima parte fa tanto "manifesto programmatico della pigrizia", condivido in pieno
PROLOGO
Signore e Signori,
accendete il motore
***
1
Dal Libro della Thunderbird
In Principio era il buio.
Poi vennero i fari.
Si fecero abbaglianti.
E ciò era bene.
Udite, udite.
Prime due pagine de La Lunga Strada della Vendetta, di zio Lans
[chiedo scusa in anticipo per la citazione in inglese, ma è un romanzo in versi e non credo neppure sia tradotto]
Janet picks up her fortune cookie
Then puts it down, turns to her friend:
"Don't bank too much on youth. Your rookie
Season is drawing to an end.
John, things we would - when young - not think of,
Start to make sense when, on the brink of
Thirtydom, we pause to scan
What salves and salads cannot ban,
The earliest furrows on our faces,
The loneliness within our souls,
Our febrile clawing for mean goals,
Our programmed cockfights and rat races,
Our dreary dignity, false pride,
And hearts stored in formaldehyde.
Time sidles by: on television
the soaps dissolve, the jingles change.
Defeat or pity or derision
Constricts our hearts. Our looks grow strange
Even to us. The grail, perfection,
Dims, and we come to view rejection
As an endurable result
Of hope and trial, and exult
When search or risk or effort chances
To grant us someone who will do
For love, and who may love us too -
While those who wait, as age advances,
Aloof for Ms. or Mr. Right
Weep to themselves in the still night
Vikram Seth, The Golden Gate
[queste strofe sono prese dall'ultimo capitolo. Anzi, le ultime due chiudono proprio il romanzo, quindi se qualcuno avrà mai la malsana curiosità di leggerlo eviti questo post, che svela leggermente come va a finire... ]
A month has passed. The moon is rising.
A balmy night in late July
Rests on the city, exorcising
The summer fog. Around the sky
The great imputed constellations,
Differently seen by different nations,
And that great current over all
That Janet's grandmother would call
The Silver River, faintly glowing,
Counter the city's glittering grid.
The Transamerica Pyramid
Spears up in light. A breeze is flowing
(Quite as love that's left unsaid)
Through the straight streets. And Jan is dead.
[...]
He hesitates a minute, eyeing
The script; then reads on. When he's done,
His chest is tight, and he is crying.
It says, Dear John, We have a son.
We hope that you'll be the godfather.
We've called him John. We would far rather
Have you than any other friend.
Please speak to us, John. In the end,
We'll all be old or dead or dying.
My mother died two weeks ago.
We thought perhaps you might know.
Phil and I send our love. Liz. Sighing,
A harsh, prolonged, exhausted breath,
John feels his heart revisit death.
Depleted by his pain, he slowly
Walks to Jan's desk. What did not last
In life has now possessed him wholly.
Nothing can mitigate the past.
He gently touches Jan's sand dollar.
It soothes him in the ache, the squalor
That is his life, and she seems near
Him once again, and he can hear
Her voice, can almost hear her saying,
"I'm with you, John. You're not alone.
Trust me, my friend; there is the phone.
It isn't me you are obeying.
Pay what are your own heart's arrears.
Now clear your throat, and dry those tears."
Vikram Seth, The Golden Gate