Colori
Cullandosi ascoltava
la danza dei colori
agitarsi in lei.
Un boato.
E fu arcobaleno.
Colori
Cullandosi ascoltava
la danza dei colori
agitarsi in lei.
Un boato.
E fu arcobaleno.
Onestamente, non so cosa tu volessi esprimere con questi versi:
io, però, ci ho trovato qualcosa di mio, e personalissimo: forse distante anni luce da quello che tu avevi in mente, ma nonostante questo... la tua poesia mi piace un sacco!
Molto bella.
Azzeccatissima la contrapposizione tra la dirompenza del boato con la delicatezza e la poesia dell'arcobaleno.
grazie a te e anche a gangio: è la mia prima e per il momento unica poesia.HiveTyrant ha scritto dom, 19 gennaio 2003 00:43
Onestamente, non so cosa tu volessi esprimere con questi versi:
io, però, ci ho trovato qualcosa di mio, e personalissimo: forse distante anni luce da quello che tu avevi in mente, ma nonostante questo... la tua poesia mi piace un sacco!
Io amo molto i colori e la musica, e mi suscitano parecchie emozioni.
In questo modo ho voluto descrivere un momento in cui ero in balia di molte emozioni contrastanti.
Sogno
Vola, vola in alto
piccola mia
sciogli le catene che ti legano
straccia questo velo
nero
soffocante
opprimente
vischioso
Segui il sogno che non osi
respira la libertà nell'aria
bevi il calore del sole
assapora la dolcezza del mare
E abbandona questo involucro
prigione di carne
oggetto d'altri
vuoto
Colori è un piccolo gioiello di ottimismo che dovresti presentare a chi ci taccia di sfuggire il bello del mondo (vedi post di Muttley)
Appropriato il "cullandosi" (sensazione fisica, tattile) seguito dall'"ascoltava" (udito) "la danza dei colori agitarsi" (sfera prettamente visiva). Bella fusione di diverse sensazioni! (una sinestesia)
Poi i due versi finali sono apprezzabili per la duplice valenza che hanno: ci si può muovere sul piano simbolico, è chiaro, ma conservano il ricordo del temporale, con il boato dei tuoni e il successivo e conseguente comparire dell'arcobaleno.
mi trasmette grande amarezza
(è un commento positivo )
la seconda, la prima l'avevo già commentata
questa l'ho scritta un po' di tempo fa, non mi soddisfa moltissimo, ma visto che ultimamente i poeti "ufficiali" latitano, la posto come piccolo contributo:
Come il fiume
Come il fiume
Impetuoso
Nella roccia si apre la strada
Solca la terra, segna la valle
Inarrestabile
Cerca la via verso il mare
Innonda di vita i campi assetati
Così tu
Iory un tripudio di sentimenti, che si colgono in pieno. Mi piacciono troppo tutte e tre.
lory ha scritto sab, 12 aprile 2003 22:24
questa l'ho scritta un po' di tempo fa, non mi soddisfa moltissimo, ma visto che ultimamente i poeti "ufficiali" latitano, la posto come piccolo contributo:
Come il fiume
Come il fiume
Impetuoso
Nella roccia si apre la strada
Solca la terra, segna la valle
Inarrestabile
Cerca la via verso il mare
Innonda di vita i campi assetati
Così tu
punto numero 1 noi poeti non ufficiali siamo più fighi!
punto numero 2 (il commento alla tua poesia)
..balle...Elianto ha scritto dom, 13 aprile 2003 14:32
punto numero 1 noi poeti non ufficiali siamo più fighi!
mi piacciono moltissimo le immagini della prima strofa di "come il fiume"; il problema è che si vanno a schiantare contro il muro che è la seconda strofa, composta da due singoli vocaboli.
secondo me la chiusa è troppo (ma proprio troppo) secca.
il secondo termine di paragone andrebbe sviluppato nella stessa ricchezza del primo.
cmq ancora complimenti per la strofa no.1, efficace e musicale.
(credo che inondare vada con una "n" sola...)
grazie HT.
allora, per la verità la seconda strofa così netta era una cosa voluta, perchè l'idea è che il "tu" a cui si riferisce sia descritto proprio dal fiume; è una persona che sia comporta, ha le stesse caratteristiche del fiume, quindi la descrizione del fiume va letta riferita a lui.
per quanto riguarda "innondare" con una o due N, stavo per dire "licenza poetica" , poi ho guardato sul vocabolario e me lo concede come variante arcaica di "inondare".... arcaica...quasi quasi meglio la "licenza poetica"
grazie per le critiche, sono sempre gradite.
Sarò io che sono malato ma io nella prima trovo dei riferimenti autoerotici molto evidenti.
bella l'ultima. brava.
Superzebe ha scritto mer, 16 aprile 2003 23:15
Sarò io che sono malato ma io nella prima trovo dei riferimenti autoerotici molto evidenti.
ps: a dirla proprio tutta, se riferimenti erotici (non auto) esistono, questi si trovano nella terza ....
Bhè quello era abbstanza chiaro ma la prima mi sembra più morbosa in quanto innocente e gioconda. mmmh mi sono spiegato male.
Molto belle.
Soprattutto la prima, che mi dà la sensazione di due
persone innamorate che fanno per la prima volta l'amore.
Grazie lory
Ciao
In punta di piedi
Senza far rumore
Hai aperto quella porta
E te ne sei andata
Erano anni che la guardavi ma
Nessuno capiva quel tuo sguardo
Dolce e vago
Adesso avrai la forza di perdonare?
Sarà il tuo pedaggio
Per la felicità finalmente
A portata di mano
Buon viaggio
Di primo acchito, questa composizione mi appare meno musicale delle altre tre.
Sinceramente ci ho messo un po' a trovarne un messaggio: quel "dolce e vago" non riuscivo ad accostarlo a "perdonare".
Poi mi ha messo i brividi.
Mi hai ricordato un fastidioso fardello che mi porto dietro da anni.
Un "pedaggio". Perdonare per essere felici.
E' terribilmente più difficile di come possa sembrare.
E' terribilmente indispensabile.
Non avrei mai pensato di trovarlo descritto così bene.
hai ragione a dire che è meno musicale delle altre.
In effetti forse non si tratta neanche di una vera e propria poesia, ma di un saluto, come mi è stato possibile darlo, ad una persona a cui volevo molto bene e che se n'è andata per sempre, senza preavviso, e mi ha lasciato un gran vuoto: ho cercato di colmarlo così.
Il perdono come pedaggio per la felicità: questa persona non ha avuto una vita molta felice, ha subito parecchi torti, in particolare da chi amava; ieri mi è venuto da riflettere che forse adesso si trova di nuovo vicino ad alcuni di quelli che l'hanno fatta soffrire, e così ho pensato che l'unico modo di aasaporare la serenità e la felicità sia proprio il concedere il perdono.
Grazie per il commento.
Solo adesso l'ho capita. Prima l'avevo egoisticamente "fatta mia".
A questo punto però torno su quei punti chiave che mi hanno fatto dannare.
Forse quella persona ha già perdonato. Forse aveva semplicemente già capito.