keiser ha scritto ven, 14 marzo 2003 12:59
Proprio pochi istanti fa ho salutato, insieme a molti altri di voi, una nuova utente del nostro forum, una ragazza che si è sempre "vergognata" della sua passione per i videogiochi e che qui ha l'opportunità di sentirsi maggiormente "accolta", tra amici, se capite cosa intendo...
E se il numero di ragazze videoludenti è in aumento, lo stesso non si può dire dell'industria dell'intrattenimento elettronico, nella quale la maggioranza di persone che vi lavorano è di sesso maschile. Non deve stupire più di tanto, quindi, se ogni tanto qualcuno se ne esce con le "solite" accuse di sessismo e discriminazione della donna nei videogiochi.
Le cose, fortunatamente, sono tuttavia destinate a cambiare: la
International Game Developers Association (
http://www.igda.org) ha istituito la
«Women in Game Developement Committee» (commissione per le donne nello sviluppo dei videogiochi), una sorta di organo per le pari opportunità (come piace chiamare, qui da noi, le discriminazioni sessuali) che -almeno in questa fase iniziale- approfondisca l'argomento della disparità tra sessi nel mondo
dell'entertainment digitale.
In una recente intervista Heather Kelley, production designer alla Ion Storm, ha dichiarato di voler combattere la situazione attuale, e di voler «incrementare in maniera sostanziale la percentuale di donne impiegate nel settore; ad esempio, aumentare il numero di sviluppatori donna del 40% entro il 2005. Sul piano creativo, voglio vedere giochi che interessino anche le donne ai quali vengono attribuiti budget, piani industriali e di marketing come avviene per i blockbuster di adesso».
Sono pienamente favorevole all'iniziativa, accidenti! Resta solo da vedere, al di là delle vigorose dichiarazioni della Kelley, come e in quali tempi verrà portata avanti...