I videogiochi, in quanto intrattenimento, spesso si ritrovano a fungere - anche se inconsciamente - da valvola di sfogo, permettono di lasciare da parte i problemi, di sparire per qualche ora in un mondo diverso dal nostro, non necessariamente migliore, ma nel quale le cose vanno tipicamente meglio che da queste parti, non foss'altro che per il fatto che lì siamo noi a decidere in maniera assai più diretta del nostro destino e di quello altrui, e che è previsto che dalle situazioni spinose si esca comunque vincitori, anche a costo di provare e riprovare. La facilità con cui i videogame riescono a "rapirci", anche solo per qualche istante, è ovviamente uno dei punti maggiormente criticati da chi non perde occasione per sparare a zero sui videogiocatori alienati e asociali, ma non è questo ciò che oggi mi interessa.
Credo non sia del tutto sbagliato ritenere che ciascuno di noi abbia uno (o più) particolare videogioco cui si sente legato in maniera più intensa e forte rispetto ad altri che pure gli sono piaciuti, e nei confronti del quale riesce a provare persino della gratitudine, per averlo "salvato" in un momento particolare della sua vita, per esserci stato quando ce n'era bisogno.
Tutto questo, ovviamente, va al di là della qualità del gioco in sè, che in casi come questi è del tutto irrilevante.
Ritenete che mi sia ubriacato di prima mattina, o che ci sia del vero in quanto ho appena scritto? Vi ci ritrovate? E in questo caso, qual è il "vostro" gioco?