POLITICA
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Il segretario del Pdci è a Mosca per i 90 anni della Rivoluzione d'ottobre
Poi precisa: "Era solo una battuta". Volontè: "Se la porti a casa sua"
Diliberto: "La mummia di Lenin a Roma"
Gasparri: "Ok, ma lui vada a Mosca"
MOSCA - "La mummia di Lenin? Se la Russia non la vuole potremmo portarla a Roma". Il segretario del Pdci Oliviero Diliberto ha appena finito di visitare il mausoleo di Lenin a Mosca. Ha deposto fiori e ha sostato per alcuni istanti ai piedi del corpo mummificato del padre della Rivoluzione. Poi, in attesa di commemorare, domani, i 90 anni della Rivoluzione d'ottobre, lancia una provocazione. "Se non la vuole, la porto in Italia". E lo fa sapendo che Vladimir Putin sembra deciso a voler sfrattare il sarcofago di Lenin e chiudere il mausoleo. Una proposta che, immediatemente, Diliberto definisce solo una battuta, ma che scatena reazioni, serie, in Italia.
Il più seccato sembra essere il capogruppo dell'Udc alla Camera, Luca Volontè: "La porti a casa sua, l'Italia non può certo permettersi di diventare un ricettacolo di emuli dei genocidi comunisti d'europa". Insinuando che l'uscita del segretario comunista possa essere legata all'ottima vodka che si beve a Mosca. Diliberto viene avvertito e replica: "Un vizio sicuramente più innocenti di quelli che si consumano all'hotel Flora pagando donne e stupefacenti". Con evidente riferimento ad uno scandalo che ha visto protagonista un deputato dell'Udc.
Chi invece la butta sul ridere è Maurizio Gasparri di An che propone uno scambio tra la mummia di Lenin e Diliberto: "Comunque è davvero triste avere personaggi così squalificanti per il nostro paese che girano nel mondo". Ma anche a sinistra la battuta di Diliberto non suscita consensi. "Noi siamo qui a parlare dei problemi e del rilancio della sinistra ma c'è qualcuno che pensa a dove collocare la salma di Lenin..." taglia corto il segretario di Rifondazione Franco Giordano. Di tutt'altro avviso il capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio: "A novant'anni dalla rivoluzione d'ottobre, Lenin evidentemente fa ancora paura sia agli anticomunisti. Tutto questo è la dimostrazione che il comunismo è ancora il futuro".
E visto che si parla di rientri e sepolture, Sergio Boschiero, segretario dell'Unione monarchica italiana, rilancia: "Altro che Lenin, in Italia dovrebbero invece trovare la loro storica sepoltura i nostri re e le nostre regine, tuttora sepolti in terra straniera".