Tempo, l'importante è registrare e togliersi gli esami dai piedi.
Voto, piuttosto ci metto più tempo, ma voglio mantenere la media alta.
succedeva la stessa cosa per l'esame di Fisica II da noi (chimica, triennale, milano).
Ogni facoltà è un universo a parte, per quello che non piace fare confronti generali.
Sono uno di quelli al momento ch efinisce in 6 anni con la media alta siccome il gioco non vale candela da st'anno mi piglio tutto e bon
Senz'altro tempo.
dipende dal corso frequentato e dalle intenzioni.
Se si vuole proseguire con specializzazzioni di elitè bisogna avere 110 non ci sono storie.
Se il titolo è molto richiesto nel mondo del lavoro punto sul tempo.
Esiste una laurea specialistica che richieda il 110 come voto di uscita dalla triennale ?
che io sappia il voto conta solo in ambiente accademico. Per esempio nei concorsi pubblici il voto non è chiesto. Quindi serve per chi vuole continuare a studiare.
Si ma, tutto quello sopra al 100 è buono..... i voti al di sotto iniziano a far storcere il naso ma dipende dall'università e dal corso di laurea
(per es. un 90 al Polimi vale oro....)
Veramente nei concorsi pubblici il voto conta, e così anche nelle graduatorie.
Addirittura si differenzia come "peso" il 110 "nudo" dal 110&lode.
Semmai è nel privato che pare essere insorta la prassi di fregarsene totalmente del voto di laurea, partendo dall'assunto che un neolaureato con 110 o con 90 non sappia in ambedue i casi fare nulla di concreto.
Ma uno che finisce in fretta con la media del 30 cosa deve votare?
mah, io ho parlato con gente che è in commissione per il concorso, e almeno per la mia laurea e quel che mi riguarda (ovvero tecnico di radiologia) mi hanno detto tutti che il voto non conta, magari conta in teoria e o non nei fatti, oppure conta così poco rispetto ad altre cose (punteggi vari ecc.) che non conta di fatto.Veramente nei concorsi pubblici il voto conta, e così anche nelle graduatorie.
Addirittura si differenzia come "peso" il 110 "nudo" dal 110&lode.
Semmai è nel privato che pare essere insorta la prassi di fregarsene totalmente del voto di laurea, partendo dall'assunto che un neolaureato con 110 o con 90 non sappia in ambedue i casi fare nulla di concreto.
Dipende. Nei concorsi per gli assegni di ricerca il voto di laurea ha un'influenza (anche se non enorme) sui punteggi delle graduatorie.
Mi pare siano 5 punti per il 110L, 3 per il 110, 2 per il 109, 1 per il 108 e zero a tutti gli altri (più ovviamente i punti derivanti da altri parametri).
In altri tipi di concorso non so come funzioni.
Per quanto riguarda i privati, dipende un po' dalla "filosofia" che scelgono le varie aziende. Addirittura ho sentito parlare di alcuni responsabili del personale che cestinano direttamente i curriculum con lode, viceversa altri apprezzano i voti alti. Un po' come nei colloqui di lavoro dove c'è chi ti sottopone a test attitudinali, indagini psicologiche, perizie calligrafiche... e chi invece bada al sodo e si interessa solo di quel che sai fare.
io ho fatto la primina, quindi sono delll'89. e faccio il primo anno di giurisprudenza.
Ammesso e concesso che finissi in 5 anni...sarei un anno comunque avanti.
Considerato che ci metta 6 anni...è come se fossi in linea con gli esami
Grazie mamma
Ma non ti regalano un anno di tasse
tempo...perchè non ho scelta ormai ho un 18 20 e 22 sul groppone XD
guarda, pure io avevo questa bella combo, e il 20 era in un esame (inutile) da 12 fottutissimi crediti
il 18 in uno da 5 e il 22 in uno da 6
Nonostante questo sono riuscito quasi a raggiungere il 27 di media....fidati che i crediti possono ucciderti ma anche darti dei turbo boost incredibili
Mai sentita sta cosa La motivazione quale sarebbe? Invidia per chi è uscito con la lode mentre loro 15 anni fa sono usciti col 66?
la spiegazione che ho trovato sul corriere è stata:
"una persona che non esce con il massimo è abituata alla possibilità di sbagliare e sarà quindi più preparata all'errore e soprattutto a come affrontarlo, magari percorrendo strade alternative. (secondo loro) Uno laureato con il massimo dei voti potrebbe trovarsi spiazzato e inerme"
Non è testuale ma è ripetuta un po' come l'ho capita....
E' impossibile condividere o no questo concetto, anche perchè varia da persona a persona, da carattere a carattere, però se mi mettessi nei panni di un selezionatore del personale, potrei tenere in considerazione questo aspetto. Ricordiamoci che non stiamo parlando di lavoro vero e proprio ma di assunzione, quindi molto spesso fanno più affidamento a parametri sociali, psicologici piuttosto che alle competenze. A mia cugina, a momenti, le facevano il test delle macchie che fanno ai carcerati...
A me pare un ragionamento distorto...e se io sono uscito col massimo perchè sbagliando e fronteggiando gli errori ho imparato a non ripeterli? Oppure, appurati i miei errori, ho rifiutato il 21 e ho rifatto l'esame prendendo 30 e salvando la media? Che poi ci siano molti altri parametri sono d'accordissimo per carità, è il ragionamento di fondo che non mi fila per niente a livello della votazione. Il voto finale non dice certo chi "è mejo" o chi "è meno mejo", semplicemente da un'indicazione sul livello medio di capacità di superamento dei vari esami cui è andato incontro. A me, in un paio di colloqui, chiesero ad esempio le votazioni in particolare di 4/5 esami, i più inerenti alla tipologia di lavoro, fregandosene ad esempio se avevo un 18 a anatomia comparata se dovevo andare a fare l'ingegnere proteico in un laboratorio (esempio buttato a caso).
Praticamente la motivazione che avevo sentito si poteva riassumere in "chi prende il massimo dei voti ha più probabilità di essere una persona troppo dedita allo studio e che affronta la vita coi paraocchi".
Personalmente non sono d'accordo, ma ammetto che ha un minimo di fondamento in più di tanti altri criteri strampalati utilizzati in certi colloqui di selezione
Tanto per dire, ora lavoro in un'azienda dove invece apprezzano moltissimo una laurea col massimo dei voti
Mai rifiutato un voto, finito in corso economia aziendale vecchio ordinamento con 99, ad un mese prima della laurea le aziende mi chiamavano loro e a 2 settimane dalla laurea ero gia' assunto. Temo che nel settore privato diano più importanza al tempo, poi variera' da situazione a situazione.
TEmpo,mi sta passando la voglia