Ciao ragazzi, cosa potete dirmi di questo libro? Devo leggerlo per scuola, e fino ad ora non mi ha convinto. Troppe lunghe dissertazioni e descrizioni estenuanti.
Più avanti migliora?
Ciao ragazzi, cosa potete dirmi di questo libro? Devo leggerlo per scuola, e fino ad ora non mi ha convinto. Troppe lunghe dissertazioni e descrizioni estenuanti.
Più avanti migliora?
No. Direi che lo stile resta quello. Pochi fatti, molte descrizioni.
Per me è bellissimo. E' proprio lo stile espositivo - vuoto, ricamato, quello che ti pare - a catturare.
Riguardo a te, se non ti è piaciuto all'inizio, dubito che possa piacerti in seguito.
Mi piacerebbe leggere anche "Il fuoco" .
Lo lessi per la tesina del diploma. Pesante, ma carino.
Ah...quello stronzo di Sperelli... ...me lo chiesero all'esame di maturita'...
Non mi ricordo piu' nulla... ...ma veramente....mi sto sforzando...
Concordo in pieno...JimmyPage ha scritto mar, 23 novembre 2004 alle 17:24
No. Direi che lo stile resta quello. Pochi fatti, molte descrizioni.
Per me è bellissimo. E' proprio lo stile espositivo - vuoto, ricamato, quello che ti pare - a catturare.
Riguardo a te, se non ti è piaciuto all'inizio, dubito che possa piacerti in seguito.
Mi piacerebbe leggere anche "Il fuoco" .
Adoro D'annunzio
Hai letto altro di lui?alexia77 ha scritto mer, 24 novembre 2004 19:49
Concordo in pieno...JimmyPage ha scritto mar, 23 novembre 2004 alle 17:24
No. Direi che lo stile resta quello. Pochi fatti, molte descrizioni.
Per me è bellissimo. E' proprio lo stile espositivo - vuoto, ricamato, quello che ti pare - a catturare.
Riguardo a te, se non ti è piaciuto all'inizio, dubito che possa piacerti in seguito.
Mi piacerebbe leggere anche "Il fuoco" .
Adoro D'annunzio
Come si fa ad adorare D'Annunzio, il vate(r) del fascismo?alexia77 ha scritto mer, 24 novembre 2004 alle 19:49
Concordo in pieno...JimmyPage ha scritto mar, 23 novembre 2004 alle 17:24
No. Direi che lo stile resta quello. Pochi fatti, molte descrizioni.
Per me è bellissimo. E' proprio lo stile espositivo - vuoto, ricamato, quello che ti pare - a catturare.
Riguardo a te, se non ti è piaciuto all'inizio, dubito che possa piacerti in seguito.
Mi piacerebbe leggere anche "Il fuoco" .
Adoro D'annunzio
Personalmente lo odio, rientra nella categoria "elogio del nulla" e, come tale, merita ben poca considerazione.
Mi dispiace per te che sei costretto a leggerlo, anche a mio tempo lo fui...
Byez
QuotoAtreyus ha scritto dom, 12 dicembre 2004 alle 20:46
Personalmente lo odio, rientra nella categoria "elogio del nulla" e, come tale, merita ben poca considerazione.
Mi dispiace per te che sei costretto a leggerlo, anche a mio tempo lo fui...
Ci troviamo in "The Book Machine", e non credo che i germi del fascismo si possano trovare nel Piacere.Atreyus ha scritto dom, 12 dicembre 2004 20:46
Come si fa ad adorare D'Annunzio, il vate(r) del fascismo?
Concordo. Non vedo che che attinenza ci sia tra le idee politiche di D'Annunzio e un romanzo come "Il Piacere", che è impregnato di sensualità e di decadenza...JimmyPage ha scritto dom, 12 dicembre 2004 alle 21:40
Ci troviamo in "The Book Machine", e non credo che i germi del fascismo si possano trovare nel Piacere.Atreyus ha scritto dom, 12 dicembre 2004 20:46
Come si fa ad adorare D'Annunzio, il vate(r) del fascismo?
Certo..se uno esclude a priori l'idea di poter conoscere ed apprezzare delle espressioni artistiche solo perchè l'autore non la pensa come lui..beh...benvenuti alla sagra della chiusura mentale!
"Il Piacere" è uno dei romanzi che ho amato di più in assoluto...il modo in cui viene ci viene fatta conoscere la personalità del protagonista, le descrizioni elaborate, la scelta dei vocaboli...
Andrea Sperelli si levò dal divano dov'era disteso e andò ad aprire una delle finestre; poi diede alcuni passi nell'appartamento; poi aprì un libro, ne lesse qualche riga, lo richiuse; poi cercò intorno qualche cosa, con lo sguardo dubitante. L'ansia dell'aspettazione lo pungeva così acutamente ch'egli aveva bisogno di muoversi, di operare, di distrarre la pena interna con un atto materiale. Si chinò verso il caminetto, prese le molle per ravvivare il fuoco, mise sul mucchio ardente un nuovo pezzo di ginepro. Il mucchio crollò; i carboni sfavillando rotolarono fin su la lamina di metallo che proteggeva il tappeto; la fiamma si divise in tante piccole lingue azzurrognole che sparivano e riapparivano; i tizzi fumigarono.
Allora sorse nello spirito dell'aspettante un ricordo. Proprio innanzi a quel caminetto Elena un tempo amava indugiare, prima di rivestirsi, dopo un'ora di intimità. Ella aveva molt'arte nell'accumulare gran pezzi di legno su gli alari. Prendeva le molle pesanti con ambo le mani e rovesciava un po' indietro il capo ad evitar le faville. Il suo corpo sul tappeto, nell'atto un po' faticoso, per i movimenti de' muscoli e per l'ondeggiar delle ombre pareva sorridere da tutte le giunture, e da tutte le pieghe, da tutti i cavi, soffuso d'un pallor d'ambra che richiamava al pensiero la Danae del Correggio. Ed ella aveva appunto le estremità un po' correggesche, le mani e i piedi piccoli e pieghevoli, quasi direi arborei come nelle statue di Dafne in sul principio primissimo della metamorfosi favoleggiata.
Appena ella aveva compiuta l'opera, le legna conflagravano e rendevano un sùbito bagliore. Nella stanza quel caldo lume rossastro e il gelato crepuscolo entrante pe' vetri lottavano qualche tempo. L'odore del ginepro arso dava al capo uno stordimento leggero. Elena pareva presa da una specie di follia infantile, alla vista della vampa. Aveva l'abitudine, un po' crudele, di sfogliar sul tappeto tutti i fiori ch'eran ne' vasi, alla fine d'ogni convegno d'amore. Quando tornava nella stanza, dopo essersi vestita, mettendo i guanti o chiudendo un fermaglio sorrideva in mezzo a quella devastazione; e nulla eguagliava la grazia dell'atto che ogni volta ella faceva sollevando un poco la gonna ed avanzando prima un piede e poi l'altro perché l'amante chino legasse i nastri delle scarpe ancóra disciolti.
Il luogo non era quasi in nulla mutato. Da tutte le cose che Elena aveva guardate o toccate sorgevano i ricordi in folla e le imagini del tempo lontano rivivevano tumultuariamente.
uno che non legge d'annunzio solo perché fascista non merita poi molta considerazione (a parte che d'annunzio non è mai stato fascista, anzi). Personalmente il piacere è piaciuto molto, ma non dimentichiamoci del D'annunzio poeta.
Il piacere lo lessi per scuola e ho sempre ringraziato la prof per avermi costretto a leggerlo. Elogio del nulla? Forse non abbiamo capito molto bene il libro...
Qualcuno ha letto "Il fuoco"? Questo qualcuno che ne pensa?
Concordo anch'io, se leggete bene mi riferisco a D'Annunzio per intero, non al solo Piacere, che ho commentato nel mio secondo "paragrafo".carolina ha scritto lun, 13 dicembre 2004 alle 10:10
Concordo. Non vedo che che attinenza ci sia tra le idee politiche di D'Annunzio e un romanzo come "Il Piacere", che è impregnato di sensualità e di decadenza...JimmyPage ha scritto dom, 12 dicembre 2004 alle 21:40
Ci troviamo in "The Book Machine", e non credo che i germi del fascismo si possano trovare nel Piacere.Atreyus ha scritto dom, 12 dicembre 2004 20:46
Come si fa ad adorare D'Annunzio, il vate(r) del fascismo?
Certo..se uno esclude a priori l'idea di poter conoscere ed apprezzare delle espressioni artistiche solo perchè l'autore non la pensa come lui..beh...benvenuti alla sagra della chiusura mentale!
Per quello che riguarda l'apprezzare/disprezzare a priori, sei fuori strada, tanto è vero che il libro PRIMA l'ho letto e POI non mi è piaciuto.
Non ho la presunzione di dire di conoscere D'Annunzio in tutte le sue opere, ma qualche poesia, "frammenti" di pensieri e di altri suoi romanzi li ho letti, mi sono fatto un'idea del suo pensiero. Quindi, dopo aver conosciuto le "espressioni artistiche", per quel poco che le ho conosciute, sono libero di disprezzarle. Credo.
Mi dispiace ma sbagli nel dire che non ho letto D'Annunzio, poichè l'ho letto.apoking ha scritto mar, 14 dicembre 2004 alle 21:20
uno che non legge d'annunzio solo perché fascista non merita poi molta considerazione (a parte che d'annunzio non è mai stato fascista, anzi). Personalmente il piacere è piaciuto molto, ma non dimentichiamoci del D'annunzio poeta.
Il piacere lo lessi per scuola e ho sempre ringraziato la prof per avermi costretto a leggerlo. Elogio del nulla? Forse non abbiamo capito molto bene il libro...
Hai ragione invece nel dire che non ho capito il Piacere: l'ho trovato vuoto nel sua ricerca della perfezione della forma, delle parole, senza comunicare nessun tipo di sentimento o emozione o, se l'ha comunicata, non l'ho colta propria a causa del suo modo di farlo. Da qui la mia espressione sull'"elogio del nulla", forse impropria, ma non mi veniva niente di meglio...
Scusate il doppio post.
Byez
[quote title=Atreyus ha scritto mer, 15 dicembre 2004 alle 00:17]chiedo veniaapoking ha scritto mar, 14 dicembre 2004 alle 21:20
uno che non legge d'annunzio solo perché fascista non merita poi molta considerazione
Riformulo la frase: uno a cui non piace leggere d'annunzio perché fascista non merita poi molta considerazione.
AH! Il sofisma di Sperelli!
AH! La maturità passata da poco!
Qualcuno ha visitato "Il Vittoriale", ovvero la sua casa/museo/mausoleo? Vi consiglio il viaggio, la casa ed il parco sono veramente stranissimi...rispecchiano il personaggio!
Ho letto poche parti de "Il piacere" in antologia, ma come scordarsi le poesie? Il personaggio era a dir poco odioso, per conto mio, ma senza dubbio aveva un talento innato e ne era consapevole.
Visto che ho studiato i resoconti delle opere, al posto de "Il fuoco" mi ispirava "L'innocente" e, naturalmente l'altro romanzo "Il trionfo della morte"!
Due volte. Ci abito pure vicino (beh, 25 km circa). Davvero stupendo, peccato che ultimamente alcune scelte della gestione lo stiano rovinando (una per tutte, in un punto del parco hanno piazzato un bar!)Lux10 ha scritto gio, 16 dicembre 2004 alle 20:10
Qualcuno ha visitato "Il Vittoriale", ovvero la sua casa/museo/mausoleo? Vi consiglio il viaggio, la casa ed il parco sono veramente stranissimi...rispecchiano il personaggio!
ma cheOpossum ha scritto gio, 16 dicembre 2004 alle 20:43
Due volte. Ci abito pure vicino (beh, 25 km circa). Davvero stupendo, peccato che ultimamente alcune scelte della gestione lo stiano rovinando (una per tutte, in un punto del parco hanno piazzato un bar!)Lux10 ha scritto gio, 16 dicembre 2004 alle 20:10
Qualcuno ha visitato "Il Vittoriale", ovvero la sua casa/museo/mausoleo? Vi consiglio il viaggio, la casa ed il parco sono veramente stranissimi...rispecchiano il personaggio!
UP pro CERCA in TBM
Evidentemente solo suo, azz...
Scherzi a parte, è forse la prima volta che lascio un libro a metà. Una cosa incredibile. Non metto in dubbio che l'opera prima del Vate dovrebbe meritare un attimino di rispetto in più da me, lugubre ed insignificante ibrido, ma mi è veramente risultata una lettura TROPPO PESANTE.
Prima di esso mi ero sciroppato La Coscienza di Zeno, e anche qui in quanto a digeribilità non eravamo forse a livelli troppo alti... Sproloqui, pensieri ossessivi, ragionamenti contorti... Ma almeno il libro l'ho finito, gustandomelo anche...
Non saprei, questo Piacere è troppo barocco per i miei gusti, e allo stesso tempo mi dà di D'Annunzio un'idea di provinciale: parla di una società che non esiste più, i cui esponenti si credono meglio che divini, e in cui tutto ruota attorno alla fregna e ai soldi (bè, ecco una cosa che non è cambiata!).
Il buon autore infarcisce le già interminabili pagine di continui riferimenti artistici (di cui capto si e no il 30%) e passa quasi più tempo a descrivere i collier e i vestiti finemente lavorati delle dame e delle damine che, gratta gratta, non trovo nient'altro... Bè qualche puntatina sull'arredamento e sui quadri che costellano le ricche magioni di questi debosciati... Per non parlare dei quattro dialoghi buttati dentro in lingua straniera (inglese, francese, tedesco...). Cos'è, doveva far vedere che aveva viaggiato, l'omino che impugnava la penna?
Vabbé. Se troverò la forza lo finirò, altrimenti switch diretto ai Malavoglia...
Lo hai distrutto.
Beh, non è che abbia tutti i torti, almeno in narrativa le cose partorite dall'estetismo non sono molto digeribili
vai coi malavoglia vai asd
merge
c'è la parte centrale, in cui finisce in campagna o qualcosa del genere, che è una mattonata mai vista