Ieri sera stavo tornando a casa in macchina. Ero fermo ad un semaforo, l'orologio sul display del cruscotto segnava un paio di minuti alla mezzanotte.
Ad un tratto ho cominciato ad avvertire un movimento sussultorio della vettura; ho spento la radio, certo che non fossero le modeste casse di serie a provocarlo.
Pensando al vento sferzante dei giorni scorsi, ho guardato gli alberi e li ho visti immobili.
Solo in quel momento ho realizzato che era la terra che si stava muovendo, non la macchina.
Un terremoto? A Milano? Impossibile.
Tra l'incredulo e il preoccupato, mi sono precipitato a casa dove le mie paure hanno trovato conferma; fortunatamente non era successo altro.
Schiavi della rete come siamo, io e la consorte abbiamo cominciato a sfogliare la rete in cerca di notizie, consci che difficilmente avremmo trovato qualche lancio di agenzia; d'accordo la tempestività, ma non esageriamo!
Con un tono tra il serio e il faceto, ho detto allora: «beh, basta guardare in Babele, sono sicuro che lì ne staranno già parlando». E infatti c'erano già diversi topic sull'argomento, uno dei quali aveva abbondantemente superato le cinque pagine.
Non è la tempestività che mi ha colpito, ma il fatto che molti (tra cui il sottoscritto) abbiano sentito l'urgenza, pochi secondi dopo le scosse, di venire qui a parlarne, per cercare di capire cosa fosse successo, come quando si chiamano parenti e amici per sapere se stanno tutti bene. E poi c'è chi dice che siamo solo appassionati di videogiochi...