keiser ha scritto mer, 29 dicembre 2004 alle 10:13
Ho finito di scrivere una recensione in breve dell'ultimo lavoro della Editrice Giochi, Scarabeo Digital, e mi trovavo a ragionare sulle conversioni videoludiche dei giochi da tavolo.
In giro ce ne sono parecchie: penso ai vari Monopoly, Scrabble, Trivial Pursuit, cui si sono aggiunti recentemente alcuni prodotti della già citata EG e persino Microids con i suoi "Classici delle carte" (tresette, briscola, scala40 e scopa), che non ho ancora avuto modo di provare.
Voi che cosa ne pensate? Vi piacciono? Li avete mai provati? Vi divertite?
Io ammetto di non aver ancora capito se mi piacciono oppure no. Nel senso che da una parte, come nel caso dello Scarabeo (per cui vado pazzo), sono contento di poterci giocare più spesso di quanto non accada normalmente, anche perchè non conosco praticamente nessuno, a parte un mio zio che vedo solo a Natale, che condivida con me la passione o quantomeno la semplice voglia di giocarci. In tutti gli altri casi (penso a Trivial, Monopoli, Risiko...), il mettermi davanti al monitor, da solo, a lanciare dadi, girare carte probabilità o spostare carroarmatini mi mette addosso un po' di tristezza.
Per quanto bello possa essere il gioco, per quanto fedelmente possa essere stato convertito, la mancanza di persone in carne ed ossa, sedute attorno ad un tavolo, rende l'esperienza ludica povera. Un limite che - come nel caso dello Scarabeo - si può ignorare solo con la passione per uno specifico gioco?