Allora, è evidente che prima di sapere qualcosa si sparano le caz.zate, visto che nessuno nasce imparato, come si usa dire.
Si tratta di vedere se la cocacola come contraccettivo viene chiesta a 12 anni o a 18, perché nel primo caso è un falso problema, nel secondo invece lo è.
Domanda da novecentomilamiliardi di dollari: chi è lo Stato?
Se su una pratica non siamo educati e, in termini lungimiranti, può
evitare problemi perchè no? Meglio questo che altro.
E' ora che qualcuno si svegli e trovi uno spazietto per educare
i bimbi...dai su.
No, mi dispiace ma non siamo in Russia, almeno come scopare che lo insegnino i genitori.
Altrimenti che si adotti una norma ISO su tempi e posizioni, se no viene fuori la solita cosa all'italiana.
Se vabbeh, se mi associ educazione sessuale alla Russia stiam
freschi. Non si ragiona così
Che poi come si scopa non te lo insegna nessuno a parte un
partner: il punto è di mettere nel cervello della prevenzione ai
giovani. Qualcosa che vada al di là della mezz'oretta fatta in
prima media tanto per
Ma in fondo in questo paese abbiam ben'altri problemi
Ultima modifica di Cherno; 15-02-08 alle 22:48:16
Oltre a questo, ci aggiungo anche il fatto che sono migliorate le condizioni che una donna ha come premessa per tenere un figlio.Ma perchè dobbiamo fare sempre la figura degli zingari ? Mio Dio.
Comunque link plz !!!
Intanto posto un link che, seppure di parte, è interessante:
http://www.libertaepersona.org/dblog...p?articolo=683
cut
Il numero degli aborti, se è diminuito, lo ha fatto grazie ai consultori ed alla diffusione dei contraccettivi, che non necessariamente sono connessi alla 194.
Tolto quel numero di interruzioni per malattia/malformazione/pericolo per la salute, penso che la quota di donne che abortisce perché "non posso permettermelo" sia diminuito. Non ho dati in materia (ma qualcuno che cerca su google per confermare o smentire si trova sempre ), ma lo testimonia il fatto che il numero di aborti sta aumentando tra le donne straniere in italia che evidentemente non hanno le stesse possibilità (economiche sopratutto) delle nostre aborigene (servizio del tg1 di un paio di giorni fa).
Si ma decidetevi, però... in Italia c'è un terzo delle famiglie chenonarrivaafinemese oppure se nasce un altro figlio non è un problema che tanto si sta meglio tutti ?Oltre a questo, ci aggiungo anche il fatto che sono migliorate le condizioni che una donna ha come premessa per tenere un figlio.
Tolto quel numero di interruzioni per malattia/malformazione/pericolo per la salute, penso che la quota di donne che abortisce perché "non posso permettermelo" sia diminuito. Non ho dati in materia (ma qualcuno che cerca su google per confermare o smentire si trova sempre ), ma lo testimonia il fatto che il numero di aborti sta aumentando tra le donne straniere in italia che evidentemente non hanno le stesse possibilità (economiche sopratutto) delle nostre aborigene (servizio del tg1 di un paio di giorni fa).
Adesso leggete queste versioni.
Ce ne sono 2, un attimo che faccio ocr.
"Mia la telefonata anonima. L'ospedale funziona male - Il testimone" (dal Corriere della Sera del 15 febbraio 2008)
Napoli - Appuntamento al casello di Ercolano. C.D.V. ha gli occhiali da sole blu, il pizzet¬to, un brillantino all'orecchio sinistro e non si fida: "Sono rovinato, mi trasferiranno per pu¬nizione...". Dice che quand'era giovane faceva il cinema, "la controfigura di Maurizio Mer¬li" e "il Conte di Montecristo con Depardieu", ma è da anni che il cinema non lo chiama.
C.D.V. ha 52 anni, fa il portantino nel reparto di Ostetricia al Secondo Policlinico di Napoli (fo¬to) e adesso ha paura. All'inizio, da grande atto¬re, prova a recitare la parte: "Ma no, vi sbagliate, non sono io che lunedì sera ho telefona¬to alla polizia, io ho solo prestato il mio telefonino a un parente della signora che ha abór¬tito. Era un omone grande, grosso e prepotente...". Insomma, il contrario suo. Poi, però, di¬ce che lo stanno aspettando in Procura (un'ora e mezzo d'interrogatorio, ieri sera) e al pm Vittorio Russo converrà dire tutta la verità: "E sì, va bene, sono stato io a telefonare. Per¬ché non è giusto che al quinto piano abbiamo un centro aborti che è costato un sacco di sol¬di, però a una cert'ora chiude come un ufficio perché vogliono risparmiare sugli straordi¬nari e le donne vengono trasferite negli altri reparti, accanto alle partorienti. E tocca a noi intervenire". "Se mandate adesso una macchina - aveva detto nella chiamata registrata lu¬nedì dalla Centrale - li prendete 'ncopp'o fatto: quella donna ha abortito nel cesso, con i ferri in mezzo alle gambe...". "C'erano almeno trenta pazienti che gridavano di terrore - ri¬corda oggi - perché la signora Silvana S. era uscita dal bagno co 'o criatur''mmiez"e cosce e scorreva il sangue. Così siamo intervenuti io e un'altra infermiera che con le forbici l'ha liberata. Infine, sono arrivati gli agenti. Ma erano gentilissimi, non è stato un blitz, anchese è vero che forse potevano aspettare un giorno in più per interrogarla". "Io sono l'ultima ruota del carro - conclude furbo C.D.V. - però l'ospedale funziona bene. Ci ho fatto pure nascere mia nipote Martina...". Alla fine dell'interrogatorio, ieri sera, era assai più sollevato: "Il pm Russo mi ha detto `Grazie di esistere' perché ho avuto il coraggio di dire la verità".
Fabrizio Caccia
E un portantino rivela "L'ho vista in quel bagno e ho chiamato i carabinieri" - Napoli, il rac¬conto dell'uomo. Il pm: caso di isteria collettiva (dalla Repubblica del 15 febbraio 2008)
Napoli - "Io sono un ex carabiniere. Lavoro nel reparto di Ostetricia, faccio il portan¬tino da anni, e sono uno che non si gira dall'altra parte quando vede alcune cose `strane'. Ma a voi pare normale che una paziente si chiuda in bagno e partorisca da sola, senza neanche accorgersene? Ma vi sembra una bella scena da vedersi in un ospedale? Mi so¬no preoccupato. Io integralista? Ma quale blitz anti abor¬to, mi piacerebbe solo che le cose funzionassero meglio nei reparti". Ora parla Ciro D. V, 51 anni, residente in un comune vesuviano, un paramedico di Ostetricia dell'Uni¬versità Federico II di Napoli. Ecco, 48 ore dopo, qual è la genesi del blitz della polizia al Policlinico che ha innescato furibonde polemiche e polarizzato, sul tema dell'aborto, il dibattito elettorale con corollario di barricate e cortei. Eccolo il retroscena che viene rac¬contato nei dettagli dal testimone Ciro D. V Quel lunedì sera, in reparto, c'è un piccolo feto di 450 grammi, probabilmente morto e destinato ad aborto terapeutico, che invece di essere prelevato in sala operatoria finisce invece direttamente dal grembo materno in un water: per incolpevole malore di sua madre, Silvana S., e anche per una leggerezza del personale parasanitario che avrebbe dovuto impedire alla donna di andare in bagno da sola. Ma alla penosa scena assiste Ciro. Che, vedendo la donna in un reparto diverso da quello in cui si eseguono gli aborti consentiti, si allarma, pensa a un infanticidio e av¬verte le forze dell'ordine. "Qui c'è una donna ricoverata che si è chiusa nel gabinetto e ha partorito da sola, stanza 207, sono un ex carabiniere, non dico sciocchezze, correte". L'uomo è stato interrogato ieri fino a notte dal sostituto procuratore Vittorio Russo, pro¬prio il pm che aveva autorizzato le verifiche degli agenti in ospedale. E lo stesso Ciro. che ha assistito in diretta all'intervento della polizia in reparto, conferma al pm che "quell'i-spettrice entrata in corsia è stata professionale e discreta. Non ho sentito volanti che ar¬rivavano a sirene spiegate, né tintinnio di manette, né sceriffate". Una conclusione cui arriva dopo un'intensa giornata di istruttoria e oltre 10 ore di interrogatorio, lo stesso pm che infatti registra a modello .45 (in assenza di ipotesi di reato) l'intera vicenda. L'ispet¬trice di polizia interrogata ribalta poi, una ad una, le contestazioni mosse dalla signora Silvana, che aveva detto di essere stata "massacrata di domande". Obietta la poliziotta durante l'interrogatorio con il pm: "Veramente ho atteso che la donna rientrasse in stan¬za, e quando le ho chiesto se potevo rivolgerle qualche domanda lei stava vedendo la tivvù in camera. Verificate". Un riscontro lo offre lo stesso dottor Francesco Leone, di¬rettore del servizio Interruzione di gravidanza: "Io non ho mai detto che la polizia è sta¬ta scortese o aggressiva. Dico solo che erano troppi: 7".
Gli interrogatori proseguono anche oggi. Ma il pm Russo, dopo aver ascoltato una deci¬na di testi, si lascia andare ad un amaro commento: "Ciò che è accaduto intorno alla, vicenda del Policlinico ha a che vedere con una grave distorsione della realtà, se non con un caso che mediaticamente e politicamente potremmo definire di isteria collettiva".
Conchita Sannino
Ultima modifica di CaW l'ircocervo; 16-02-08 alle 14:16:09
A me suona solo strano che una che vada a partorire nel cesso non denunci l'ospedale per essere ridotta a dover fare una cosa del genere.
Cosa sappiamo noi?
Magari le hanno detto: se sente dolori ci chiami subito con il cicalino.
E invece quella è andata al cesso...
ma nella prima testimonianza il titolo dice che l'ospedale funziona male e nel brano dice che l'ospedale funziona bene.
perché l'infermiere ha chiamato la polizia col telefonino?
cacchio, ma al policlinico di Napoli non c'è un presidio, un posto di polizia, una guardia giurata? qualcuno che possa intervenire tempestivamente in caso di reato consumato nell'ospedale?
e anche in mancanza di ciò, la prima cosa da fare era chiamare i suoi superiori o gli infermieri del reparto dove era ricoverata la donna, non fosse altro per informarsi se quella donna stava davvero abortendo nel bagno o si stava sentendo male.
e se in bagno c'era andata per una colica renale? sequestravano lo stron*zo?
ma che storia è?
Ma guarda che la cocacola rovesciata sul luogo interessato immediatamente, ha una blanda azione spermicida e simile
qual è l'attinenza dello stronzo con la colica renale?perché l'infermiere ha chiamato la polizia col telefonino?
cacchio, ma al policlinico di Napoli non c'è un presidio, un posto di polizia, una guardia giurata? qualcuno che possa intervenire tempestivamente in caso di reato consumato nell'ospedale?
e anche in mancanza di ciò, la prima cosa da fare era chiamare i suoi superiori o gli infermieri del reparto dove era ricoverata la donna, non fosse altro per informarsi se quella donna stava davvero abortendo nel bagno o si stava sentendo male.
e se in bagno c'era andata per una colica renale? sequestravano lo stron*zo?
ma che storia è?
comunque hai ragione, c'è qualcosa sotto. l'infermiere era sotto copertura, in realtà deve essere un agente speciale antiabortista prezzolato da Ferrara
certo, povero bambino... manco è nato e già è finito con la capa ind' 'o cess!
Dio, io onestamente mi sono sempre trovato in imbarazzo a parlare coi miei di quest'argomento, anche solo per il fatto che comunque loro sono stati insieme da sempre e quindi hanno avuto una unica storia con di mezzo il sesso inziato rigorosamente ( almeno stando a quello che mi ha detto mia madre quando ha trovato le mie scatole vecchie di preservativi ) dopo il matrimonio.
Anzi, più che in imbarazzo, è uno degli argomenti che con i genitori non ho proprio voglia di affrontare. Io sono vecchio stampo, i genitori sono genitori, non sono amici , la figura disastrosa del genitore che per spiegare al figlio come nascono i bambini dice :" gli metti il ***** in **** " ( realmente successa sta cosa ) secondo me è alla base dello sfacelo delle nuove generazioni.
Ma invece di vomitare fiumi e fiumi di parole sull'argomento perchè non organizzate un bel referendum di abrogazione della 194, prendete una scoppola micidiale e andate a casa belli sereni e tranquilli?
Sono d'accordo: modifichiamo la legge e leviamo il quorum dai referendum.
ci mancavano i tuoi interventi vazkor
Da quel che ho capito nessuno la vuole abrogare
Comunque io manco andrei alla raccolta di firme per una cosa del genere.
Referendum in serious business, nonostante i Radicali.