Vorrei dire una cosetta riguardo alla selezione del personale da parte delle aziende: la storia dei 110L cestinati a priori mi sa un pò di banfa onestamente... ma più che altro perchè, almeno in teoria (la teoria "ideale" intendo), un'azienda SERIA dovrebbe porsi un solo problema (abbastanza banale, ma alla fine della fiera è così): la persona che sto assumendo sarà capace di raggiungere gli obiettivi che mi pongo?
Per rispondere a questa domanda non ci si può affidare ad una sterile valutazione accademica, o almeno non solo... si deve passare per l'analisi delle skills, delle abilities ecc., si deve valutare la persona in un contesto il più possibile simile alla realtà lavorativa (assestment), e in più si devono valutare motivazioni, aspettative e via discorrendo.
Insomma, la fase di acquisizione delle risorse umane è abbastanza complicata (se si vuole raggiungere un certo standard di efficienza), per cui il discorso sul voto altissimo Vs. laurea in tempi record ha senso solo se alla base c'è comunque tutta una serie di caratteristiche contingenti che rappresentano il "succo" del futuro dipendente.
Spero di non essermi spiegato troppo da cani.