Comincio con il raccontare questa storia, di cui so poco se non i fatti generali atteso che le notizie le ho ricevute da mia madre a cui furono raccontate da un suo zio (morto da tempo).
Nellestate del '42 (non so circostanziare meglio il periodo), da qualche parte nel mediterraneo (non molto al largo della Sicilia), lo zio di mia madre, sommergibilista, fu affondato da una unità inglese. Il sommergibile colpito piuttosto gravemente colò a picco (ma non so se adagiandosi sul fondo o meno, forse non toccò il fondo) in pochi minuti ma al suo interno vi erano ancora molti marinai italiani vivi, tra cui lo zio in questione.
Adagiato sul fondo si prospettava, ormai, la sorte di moti sommergibilisti poichè speranze di riemergere non ve ne erano e le speranze di ricevere soccorso erano decisamente remote...
Peraltro l'unità inglese, non sicura dell'affondamento, continuava a sganciare bombe di profondita nei paraggi.
Trascorse le prime ore, iniziando a rendersi conto che l'aria cominciava a scarseggiare (al buio e con l'acqua gelida alla vita) inizò un terribile rituale che, probabilmente, deve essersi ripetuto su molti sommergibili che hanno avuto la stessa sorte (a prescindere dalla nazionalità ovviamente)... Il suicidio dei sopravvissuti... I colpi di pistola che risuonavano furono numerosi tra la ventina, circa, di nostri marinai sopravvissuti... Lo zio in questione, però, assime ad altri 4 o 5 suoi commilitoni, non ebbe il coraggio di farlo...
Nel frattempo pivevano bombe di profondità...
Proprio una di queste, ironia della sorte, esplose puttosto vicino al sommergibile creanbdo, evidentemente, una grossa bolla d'aria che dovè inserirsi in qualche squarcio dello scafo del sommergibile!
Tanto bastò per far muovere lo stesso verso la superficie. Pur non riemerso del tutto (sembra) i sopravvissuti uscirono dallo scafo nella speranza di essere tratti in salvo ma... Cominciarono a piovere proiettili dall'unità inglese (...).
Dei tre o quattro commilitoni che erano riemersi con il protagonista del racconto se ne salvò uno solo (ma lo zio di mia madre non ha mai saputo se furono attinti dai priettili inglesi o morirono in seguito annegati) che risuci, assieme allo zio, a nascondersi, mentre gli inglesi sparavano, dietro un fusto di gasolio che galleggiava tra i rimasugli dell'attacco e dell'affondamento.
Furono salvati da una unità di soccorso italiana 3 giorni dopo.
La persona in questione non ha mai più fatto un bagno, nè a mare (ovviamente) nè nella vasca da bagno (!)...
Aspetto vostri racconti...
Diego.