Tornando a casa dall'asilo nido, ieri sera la piccola Sara ha trovato un volantino nel quale si pubblicizzano servizi di "assistenza domiciliare" per possessori di PC: assemblaggio di componenti, installazione software, aggiornamenti e rimozione di virus, configurazione ADSL, corsi "personalizzati" per imparare ad utilizzare meglio il computer. Uno strumento sempre più presente nelle case degli italiani, molti dei quali sono poco consapevoli delle sue potenzialità e dei rischi cui si va incontro senza alcune nozioni di base.
Il mio primo pensiero è stato «perchè non ci ho pensato prima?», immaginando la facilità con cui si può spillare quattrini a gente che si ritrova, dopo la prima mezz'ora di connessione, piena zeppa di virus e spyware, che non ha idea di come masterizzare un dvd o di cosa significhino parole come firewall e Service Pack 2.
L'esperto di computer è una persona che agli occhi dell'utOntO rappresenta una figura quasi mitologica, in grado di ricondurre all'obbedienza quello scatolotto rumoroso che si ostina a cambiare da solo la home page e che si pianta ogni due per tre. In questo ambito c'è, è proprio il caso di dirlo, il Far West: non esistono regolamentazioni o figure qualificate cui rivolgersi, chi cerca di approfittarsene trova terreno fertile.
Vi è mai capitato di fare assistenza a pagamento per qualcuno che non fosse il solito zio o il cugino? E quanto è giusto farsi pagare, in questi casi?