Quando sostenni gli esami di maturità, l'unica cosa che riuscii a fare fu di spulciare in bagno il "manabile" di matematica per controllare una formula logaritmica che non ricordavo. Durante i compiti in classe di latino, il meglio che si poteva sperare era di recuperare fotocopie ultra-rimpicciolite della versione. Anche all'università mi sono sempre affidato (in rarissime occasioni, eh!) ai buoni, vecchi "bigliettini". E oggi? Oggi per un professore che vuole tenere sotto controllo i propri ragazzi dev'essere un vero e proprio inferno. In classe e a casa.
Penso alle ricerche da fare, per esempio: una semplice puntatina su google e magari se sei fortunato la trovi già pronta. Una volta almeno c'era la fatica di dover ricopiare a mano dai libri...
Per non parlare dell'aumento di telefonini e palmari wireless che prefigurano scenari inquietanti, probabilmente già attuali, durante i compiti in classe.
Negli Stati Uniti i professori devono disabilitare le connessioni durante gli esami, e probabilmente si arriverà a farli all'interno di apposite aule "schermate"; sempre più numerose sono le scuole che si iscrivono a servizi antiplagio come TurnItIn, che confrontano le relazioni degli studenti con un apposito database: più del 30% è frutto di banali copiature.
In effetti è molto più dura anche per gli studenti, ai quali sono richieste una maturità e una forza di volontà molto grandi per resistere ai mille modi con cui si può barare al giorno d'oggi.