Sempre più software house (e non solo) assegnano specifici compiti a società esterne, secondo la pratica del cosiddetto out-sourcing, con il vantaggio di potersi concentrare maggiormente sul proprio core business (ma come parlo, oggi?); può essere lo sviluppo della colonna sonora, quello dell'engine fisico, o addirittura il supporto tecnico, come nel caso della StarTek Europe (http://www.startekeurope.com), che ha in gestione l'help desk di Acclaim, Take 2 e NovaLogic; Steve Durbin, general manager della compagnia, riassume bene ciò di cui si occupa la sua società: «assumiamo gente che gioca ai videogame per aiutarne altri a fare lo stesso; le compagnie si preoccupano di ridurre i costi così da poter investire maggiormente nello sviluppo: non guadagnano granchè rispondendo alle domande di Tizio o Caio che sono bloccati da qualche parte a Vietcong».
Ovviamente non basta essere appassionati di videogiochi: occorre familiarità con Windows, con DOS, con le configurazioni dei PC (per ricreare il problema dell'utente), e un po' di parlantina sciolta per riuscire a spiegare che la scheda video fa conflitto con il modem anche a chi non sa cosa siano né l'una né l'altra. In questo articolo (http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/29 76347.stm) della BBC News il lavoro per la StarTek viene descritto come il più bello del mondo, il nirvana di ogni videogiocatore, anche se personalmente non ne sono troppo convinto. Probabilmente si passa parecchio tempo nell'atto del giocare (che è ben diverso dal giocare), ma non certo con la voglia e il divertimento di chi lo fa nel tempo libero, per passione, nei tempi e nei modi che sono propri di un hobby...