io sono un terzino sinistro alla Pippo Pancaro.
nel senso che sono un tombeur de femme
io sono un terzino sinistro alla Pippo Pancaro.
nel senso che sono un tombeur de femme
Crazy Diamond ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 19:42
frittole ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 19:39
Crazy Diamond ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 19:38
sempre pronto a distribuire saggezza su questo forum
Crazy Diamond ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 19:54
io sono un terzino sinistro alla Pippo Pancaro.
nel senso che sono un tombeur de femme
Segnalo la diretta di Porto Benfica su SI. Possiamo studiare i nostri prossimi avversari, studiare Luisao e studiare il Trap
Quoto questa notizia dello scorso gennaio per dirvi che ho appena visto il goal che ha realizzato nell'ultima giornata di campionato francese contro il Monaco, poco oltre il cerchio di centrocampo se l'è alzata e ha segnato da li. E' stato il goal della vittoria (2 a 1)Rex ha scritto mar, 18 gennaio 2005 alle 12:04
Esclusiva Ederson, il nuovo Baggio: l'ag. 'Al Nizza ma Inter ha opzione
Ederson Honorato Campos, solo Ederson per il calcio brasiliano, da non confondere con Emerson tanto meno con l'omonimo Fofonka Ederson 12 anni più anziano e conosciuto in Europa come discreto attaccante dell'Iraklis di Salonicco.
L'Ederson che ci interessa è nato nel 1986, professione tre-quartista e futuro europeo, forse anche nel calcio italiano e poi scopriremo dove e perché. Agli occhi degli addetti ai lavori dei cinque continenti si è mostrato la prima volta al Mondiale Under 17 del 2003, maglia numero 10 e tinte verde oro (un predestinato?), dove pare abbia incantato tutti con le sue giocate velate di talento purissimo, tanto che i principali club europei sembra gli abbiano subito messo gli occhi addosso.
Si era parlato dell'Arsenal, di Inter ma ha assicurato in esclusiva a Calciomercato.com il suo procuratore Antonio Caliendo il giovane Ederson, che fino a qualche settimana fa indossava la casacca dell'Internacional di Porto Alegre, ha chiuso con il Nizza. Ma dietro a questo affare, come ci garantisce lo stesso Caliendo, c'è lo zampino di un top club italiano, "Sì, l'Inter può vantare dall'anno scorso un'opzione sul ragazzo. Quest'anno partirà col Nizza, sarà la classica stagione di ambientamento in una nuova realtà quale è quella europea. Dovremo dargli un po' di tempo per esprimersi al meglio anche perché Ederson arriva da un periodo di vacanza lungo un mese e con il club francese dovrà praticamente ricominciare da capo una nuova preparazione atletica".
Ma tatticamente Ederson come lo si definirebbe? "E' un numero 10 moderno - dice Caliendo -. Tecnicamente ha le giocate di Ronaldinho o, per restare in Italia, di un Roberto Baggio. Ma all'occorrenza può anche dare una mano alla squadra, è generoso, rientra. Insomma sa offrire anche sostanza, non solo colpi di classe". In Europa Ederson Honorato Campos il primo vero esame lo darà in francese, in attesa di poterlo apprezzare in Italia con la maglia nerazzurra che fu del suo idolo Ronaldo?
calciomercato.com
Beh se l'agente dice che abbiamo un'opzione speriamo che non la si lasci scadere come con Chivu...
EDIT
Ho trovato il video:
ftp://ftp2.ogcnice.com/ogcnice8/buts/27- ederson.avi
L'ho visto anche io, ieri o oggi non ricordo.. Grande gol, ma il portiere dov'era
beh, sì, eurogol. in porta chi c'era ? Emre che è salito dal corner ?
A me il portiere (Roma) sembra ben piazzato, il fatto è che il tiro è improvviso e potente. Un grandissimo goal
L'INTER PIANGE GIANNI INVERNIZZI
Lunedì, 28 Febbraio 2005 20:53:03
MILANO - Prima calciatore, poi allenatore, quindi "maestro" di calcio nel Settore Giovanile e osservatore. Una maglia lunga una vita, la maglia dell'Inter. Giovanni Invernizzi, nato ad Albairate in provincia di Milano il 26 agosto 1931, ci ha lasciato poche ore fa, dopo una lunga degenza al Policlinico di Milano.
Invernizzi, cresciuto calcisticamente dell'Audace Abbiategrasso, viene ingaggiato giovanissimo dall'Inter e, poco più che diciottenne, esordisce in prima squadra (Torino-Inter 1-0, 30 aprile 1950). Lo lancia l'allenatore Giulio Cappelli. Il ragazzo, mediano laterale di solita struttura fisica, instancabile e dotato tatticamente, viene poi ceduto in prestito a Genoa (1951), Triestina (1953) e Udinese (1954) per completare la formazione agonistica. Rientrato a Milano veste la maglia nerazzurra sino al 1960 (quando passa al Torino) e viene anche promosso capitano (nell'autunno 1958 cede la fascia ad Antonio Valentin Angelillo). Nella sua carriera di calciatore anche un'esperienza al Venezia. La sua ultima squadra è il Como, ma è l'Inter la sua casa, la sua passione, ben oltre le 149 presenze e i 6 gol ufficiali. Una sola presenza e sfortunata nella Nazionale maggiore, il 15 gennaio 1958, a Belfast, contro l'Irlanda del Nord, nella gara che certifica l'esclusione degli azzurri (battuti 2-1) dal Mondiale in Svezia.
È da allenatore che Invernizzi regala all'Inter quello che ha sempre sognato: lo scudetto. Succede tutto nella stagione '70-'71 quando, improvvisamente, dopo l'esonero di Heriberto Herrera, il presidente Ivanoe Fraizzoli lo convoca in sede e gli affida la responsabilità della prima squadra. Gianni, poi soprannominato "Robbiolina" dagli amici e gioranlisti, lascia il Settore Giovanile e si mette a disposizione di un gruppo che realizzerà un'impresa storica. È l'annata del cosiddetto "Secondo Sorpasso". Recupera Jair e Bedin, ridisegna la squadra con Burgnich libero, lancia nel ruolo di terzino destro il giovane Bellugi. La nuova Inter di Invernizzi batte 2-0 il Torino in casa e perde la seconda gara (2-1) a Napoli. Ma, secondo la leggenda, è durante il viaggio di rientro a Milano che vengono gettate le basi della rimonta. È il 22 novembre 1970. La classifica dice che il Napoli è avanti di sette punti e il Milan di sei.
L'Inter, contro ogni pronostico, infila 23 risultati utili consecutivi (record battuto quest'anno solo dalla squadra di Roberto Mancini), raggiunge e sorpassa il Napoli di Chiappella e il Milan di Rocco. Scudetto vinto a quota 46 punti, con 4 di vantaggio sui rossoneri. Memorabile il derby del 7 marzo 1971: dopo 30 minuti di gioco è già 2-0 per i nerazzurri grazie ai gol di Mario Corso (punizione da Mandrake) e Sandro Mazzola (colpo di testa). Invernizzi e la squadra festeggiano la vittoria il 2 maggio, a San Siro, rifilando 5 gol al Foggia. Roberto Boninsegna è capocannoniere, con 24 gol in 28 gare. L'anno seguente il viaggio in campionato della squadra non è brillante, ma raggiunge la semifinale di Coppa Italia e, soprattutto, la finale di Coppa Campioni (persa 2-0 a Rotterdam contro l'Ajax). La terza stagione di Invernizzi allenatore s'interrompe durante la stagione, quando viene sostituito da Enea Masiero.
Invernizzi, all'Inter, era di casa. Per tanti anni è stato osservatore (con base sempre e comunque ad Abbiategrasso), ha lavorato per il Settore Giovanile. Era normale e un piacere per tutti, sino a qualche mese fa, trovarlo quasi ogni giorno in sede, pronto a regalare esperienza e consigli a tutti, sempre e solo per il bene della maglia nerazzurra. Lo ricordiamo, come probabilmente sarebbe piaciuto a lui, con i "ragazzi" della sua Inter da scudetto: Bedin, Bellugi, Bertini, Boninsegna, Bordon, Burgnich, Cella, Corso, Facchetti, Fabbian, Fristalupi, Giubertoni, Jair, Mazzola, Oriali, Pellizzaro, Reif, Righetti, Lido Vieri.
Alla famiglia Invernizzi il cordoglio di F.C. Internazionale Milano e dei tifosi nerazzurri.
inter.it
mi dispiace,non l'avevo mai sentito nominare....
Gnurant.michele martiradonna ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 23:04
mi dispiace,non l'avevo mai sentito nominare....
per chi non l'ha mai sentito nominare: asiniiiii. è stato un grande ha portato l' inter da uno scudetto insperato ad una vittoria eclatante ed ad una finale di champions persa contro l'Aiax l'anno dopoRex ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 23:03
L'INTER PIANGE GIANNI INVERNIZZI
Lunedì, 28 Febbraio 2005 20:53:03
MILANO - Prima calciatore, poi allenatore, quindi "maestro" di calcio nel Settore Giovanile e osservatore. Una maglia lunga una vita, la maglia dell'Inter. Giovanni Invernizzi, nato ad Albairate in provincia di Milano il 26 agosto 1931, ci ha lasciato poche ore fa, dopo una lunga degenza al Policlinico di Milano.
Invernizzi, cresciuto calcisticamente dell'Audace Abbiategrasso, viene ingaggiato giovanissimo dall'Inter e, poco più che diciottenne, esordisce in prima squadra (Torino-Inter 1-0, 30 aprile 1950). Lo lancia l'allenatore Giulio Cappelli. Il ragazzo, mediano laterale di solita struttura fisica, instancabile e dotato tatticamente, viene poi ceduto in prestito a Genoa (1951), Triestina (1953) e Udinese (1954) per completare la formazione agonistica. Rientrato a Milano veste la maglia nerazzurra sino al 1960 (quando passa al Torino) e viene anche promosso capitano (nell'autunno 1958 cede la fascia ad Antonio Valentin Angelillo). Nella sua carriera di calciatore anche un'esperienza al Venezia. La sua ultima squadra è il Como, ma è l'Inter la sua casa, la sua passione, ben oltre le 149 presenze e i 6 gol ufficiali. Una sola presenza e sfortunata nella Nazionale maggiore, il 15 gennaio 1958, a Belfast, contro l'Irlanda del Nord, nella gara che certifica l'esclusione degli azzurri (battuti 2-1) dal Mondiale in Svezia.
È da allenatore che Invernizzi regala all'Inter quello che ha sempre sognato: lo scudetto. Succede tutto nella stagione '70-'71 quando, improvvisamente, dopo l'esonero di Heriberto Herrera, il presidente Ivanoe Fraizzoli lo convoca in sede e gli affida la responsabilità della prima squadra. Gianni, poi soprannominato "Robbiolina" dagli amici e gioranlisti, lascia il Settore Giovanile e si mette a disposizione di un gruppo che realizzerà un'impresa storica. È l'annata del cosiddetto "Secondo Sorpasso". Recupera Jair e Bedin, ridisegna la squadra con Burgnich libero, lancia nel ruolo di terzino destro il giovane Bellugi. La nuova Inter di Invernizzi batte 2-0 il Torino in casa e perde la seconda gara (2-1) a Napoli. Ma, secondo la leggenda, è durante il viaggio di rientro a Milano che vengono gettate le basi della rimonta. È il 22 novembre 1970. La classifica dice che il Napoli è avanti di sette punti e il Milan di sei.
L'Inter, contro ogni pronostico, infila 23 risultati utili consecutivi (record battuto quest'anno solo dalla squadra di Roberto Mancini), raggiunge e sorpassa il Napoli di Chiappella e il Milan di Rocco. Scudetto vinto a quota 46 punti, con 4 di vantaggio sui rossoneri. Memorabile il derby del 7 marzo 1971: dopo 30 minuti di gioco è già 2-0 per i nerazzurri grazie ai gol di Mario Corso (punizione da Mandrake) e Sandro Mazzola (colpo di testa). Invernizzi e la squadra festeggiano la vittoria il 2 maggio, a San Siro, rifilando 5 gol al Foggia. Roberto Boninsegna è capocannoniere, con 24 gol in 28 gare. L'anno seguente il viaggio in campionato della squadra non è brillante, ma raggiunge la semifinale di Coppa Italia e, soprattutto, la finale di Coppa Campioni (persa 2-0 a Rotterdam contro l'Ajax). La terza stagione di Invernizzi allenatore s'interrompe durante la stagione, quando viene sostituito da Enea Masiero.
Invernizzi, all'Inter, era di casa. Per tanti anni è stato osservatore (con base sempre e comunque ad Abbiategrasso), ha lavorato per il Settore Giovanile. Era normale e un piacere per tutti, sino a qualche mese fa, trovarlo quasi ogni giorno in sede, pronto a regalare esperienza e consigli a tutti, sempre e solo per il bene della maglia nerazzurra. Lo ricordiamo, come probabilmente sarebbe piaciuto a lui, con i "ragazzi" della sua Inter da scudetto: Bedin, Bellugi, Bertini, Boninsegna, Bordon, Burgnich, Cella, Corso, Facchetti, Fabbian, Fristalupi, Giubertoni, Jair, Mazzola, Oriali, Pellizzaro, Reif, Righetti, Lido Vieri.
Alla famiglia Invernizzi il cordoglio di F.C. Internazionale Milano e dei tifosi nerazzurri.
inter.it
uccio ha scritto mar, 01 marzo 2005 alle 00:26
Gnurant.michele martiradonna ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 23:04
mi dispiace,non l'avevo mai sentito nominare....
Barbun'..
Onore al grande "Robbiolina" (per gli amici) o Gianni.
Sì, ma tanto non lo comprate. Viene al MilanRex ha scritto lun, 28 febbraio 2005 alle 22:59
A me il portiere (Roma) sembra ben piazzato, il fatto è che il tiro è improvviso e potente. Un grandissimo goal
Roma al Milan?
Non è tanto bella 'sta battuta...elgrigno ha scritto mar, 01 marzo 2005 alle 20:45
Roma al Milan?
Mica è una battutaManu1986 ha scritto mar, 01 marzo 2005 alle 20:59
Non è tanto bella 'sta battuta...elgrigno ha scritto mar, 01 marzo 2005 alle 20:45
Roma al Milan?
Segnalo l'intervista che Gianni Invernizzi ha concesso alla rivista ufficiale dell’Inter, Inter Football Club, e pubblicata sul numero di marzo 2004. La potete trovare sul sito dell'Inter, chi come me non lo conosceva moltissimo potrà trovarla una piacevole quanto amara lettura. Racconti di calcio d'altri tempi
Siete pronti a soffrire domenica?
Perchè, quand'è che non soffriamo?
Mi.. è vero!uccio ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 20:38
Perchè, quand'è che non soffriamo?
Ti elenco i tornei dove non soffrite...uccio ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 20:38
Perchè, quand'è che non soffriamo?
Trofeo TIM
Trofeo Birra Moretti
Amichevoli estive
Trofei intercondominiali
Sapete ke skerzo nè!
Mi fidavo di voi!! Dovevate batterli quei culattoni milanisti!!
si sa che al cul non si comanda..
terrornoize ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 20:46
Ti elenco i tornei dove non soffrite...uccio ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 20:38
Perchè, quand'è che non soffriamo?
Trofeo TIM
Trofeo Birra Moretti
Amichevoli estive
Trofei intercondominiali
Sapete ke skerzo nè!
Mi fidavo di voi!! Dovevate batterli quei culattoni milanisti!!Storie. Il fatto è che su di voi non si può fare alcun affidamento Non lo sapevi, terror??The Great Guerra ha scritto gio, 03 marzo 2005 alle 17:34
si sa che al cul non si comanda..
A proposito, tra qualche settimana ci sarebbe un Juventus-Inter...