Strana, la posta elettronica... Si tratta senza ombra di dubbio, almeno per quanto mi riguarda, di uno degli strumenti più incredibili di questi ultimi anni, che ha rivoluzionato il mio modo di comunicare e di lavorare. L'asincronicità delle comunicazioni, ossia il fatto che mittente e destinatario non debbano per forza di cose essere "disponibili" a parlarsi nel medesimo istante, è uno dei punti di forza del mezzo, e al tempo stesso costituisce una delle sue più gravi debolezze.
Mi sta capitando, in questi giorni, di spedire diverse email - sia per lavoro che per questioni personali - a svariate persone, e la cosa che ho notato (ditemi se succede anche a voi) è che se la gente non risponde dopo pochi minuti, al massimo un paio d'ore, allora è *estremamente probabile* (diciamo praticamente certo) non ti risponda più. Il messaggio finisce nel vuoto, dimenticato, sommerso da altri, più importanti o semplicemente più recenti. Il tutto è un po' fastidioso, sia nel caso di messaggi personali (che vorrebbero una risposta) sia nel caso di quelli professionali (quando magari di una risposta hai davvero bisogno).
Che fare? Se posso (caso personale), faccio finta di niente; se non posso (lavoro), rimando la mail cercando di capire come mai alla prima non sia stata data una risposta. La scusa più diffusa? «Si è persa nello spam, ci dispiace, prova a rimandarla». E si ricomincia da capo.
Non so, non sono convinto che sia così che dovrebbe funzionare...