Esistono argomenti e discussioni che, sui quotidiani generalisti, vengono riproposti ciclicamente ogni tot di tempo, non si capisce se per mancanza di argomenti o per desiderio di stimolare le fobie e le paure di ciascuno di noi (a tal proposito, consiglio l'illuminante visione di Bowling a Columbine): matrimonio in crisi, giovani allo sbando, inchieste sui vizi degli italiani, e le "malattie" legate alle nuove tecnologie. Quest'ultimo è un argomento che si può battere ancora parecchio, vista la relativa novità della materia trattata, ma a distanza di mesi le cose che si dicono sono sempre le stesse. Ieri sono comparsi qua e là degli articoli che riportavano lo studio di un centro di Bolzano che si occupa di curare le dipendenze (compresa quella da lavoro), e che lancia il tanto temuto "grido d'allarme" nei confronti delle chat, di Internet, dei videopoker e dei videogame (eh!), che in dosi massicce possono diventare delle vere e proprie malattie. Più o meno le stesse cose dette agli inizi di novembre, quando alcune ricerche statunitensi avevano "scoperto" una nuova patologia, l'"Internet Addiction Disorder".
Personalmente credo che Internet, il "male" che oggi rovina tanta gente, sia nè più ne meno la versione attuale di ciò che dieci anni fa era il telefonino, vent'anni fa la televisione, trent'anni fa la musica rock... Ogni epoca sembra possedere qualcosa che turba, rovina, "fa ammalare" la gente. I sintomi sono sempre, inequivocabilmente gli stessi, anche se cambiano le cause che li provocano. Il che fa pensare che la vera causa non sia lo "strumento" che porta alla perdizione, ma chi lo usa... Questo, però, non lo dicono mai.
PS E a proposito di stare collegati a Internet, tenetevi liberi la prossima settimana, fate fare il tagliando ai modem, perchè nei giorni dell'E3 avremo un quantità immane di roba da farvi vedere da Los Angeles!