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Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Unhappy Actarus schianta Goldrake. :no:



    Actarus
    La vera storia di un pilota di robot


    Claudio Morici


    Ho preso questo romanzo (?) pieno di aspettative, dietro segnalazione di Ragna. Credevo ( speravo ) fosse un rivisitazione della dura vita di un pilota di Robot impegnato contro il male ai tempi moderni, e quindi una parodia comica e leggera di un mostro sacro dei manga anni 70 ( col quale, lo ricordo con un briciolo di commozione, sono cresciuto ).

    Quello che invece ho trovato è un libricino a tratti addirittura pesante pieno di situazioni potenzialmente divertentissime risolte in maniera che lascia purtroppo con l'amaro in bocca.

    aprire per saperne un po' di piu' sulla trama ( se possiamo chiamarla cosi' )
    Spoiler:


    La storia comincia con Actarus alla prese con la Peroni, e continua cosi' fino alla fine.
    Actarus è un alcolizzato.
    La cosa vi assicuro NON FA RIDERE. La parola Peroni è un marchettone infinito. Un tormentone assurdo e inspiegabile ( artisticamente, mentre razionalmente assume i contorni della pubblicità subliminale, e manco troppo.. subliminale ) . Lo ripeterà non meno di 2/3 volte per pagina, con picchi di 5/6!!!! - non è che le ho contate ma davvero non se ne puo' piu' ad un certo punto! "Ce la faro' ad arrivare alla moto per prendermi la Peroni? Si certo sono solo 5 min. E poi ne ho ancora 10 di Peroni. Ma le avro' messe nel frigo, e ho acceso il frigo? Perchè bere le Peroni calde non è bene, e poi con 10 Peroni fino a casa dovrei farcela, sono quasi un litro a km! ma và và...

    Ok, scesi a patti con questo si scopre che Alcol è un assassino a piede libero, Venusia la da a tutti e il Professore è forse un idiota paravento con paresi facciale. La cosa vi assicuro NON FA RIDERE.

    La trama, è semi-inesistente. Actarus non sale manco una volta su Ufo Robot mentre invece ci parla sempre di quanto sia brutta la vita, della ricerca di un nuovo lavoro, del mobbing, dei luoghi comuni e di quanto al lavoro si chatti invece di produrre.... anche in questo caso: la cosa vi assicuro NON FA RIDERE, vabbè, a volte si, ma di solito no ( e di sicuro dopo averla letta per tre o quattro volte ).

    Si arriva ad un finale scialbo in cui il protagonista si prende ( ma davvero poi?? ) una mezza rivincita' sulla società che vuoi tarparlo o incanalarlo in una via ben definita.


    Non so se sono stato abbastanza chiaro ma : la cosa vi assicuro NON FA RIDERE. Potenzialità enormi, situazioni in cui è piu' facile far scappare una risata che invece lasciarti basito sprecate miseramente da una ispirazione comica che viene a mancare quando invece servirebbe di piu'.

    Credo di averlo ammazzato abbastanza sto romanzo quindi voglio aggiungere qualche cenno positivo.

    Il cinismo che permea il racconto a qualcuno potrebbe piacere. La metafora della vita moderna alla fine è anche semi-azzeccata e in alcune situazioni ci si potrebbe pure ritrovare ( ma è davvero troppo poco e cmq questo NON credo nasca come romanzo di approfondimento, quanto come "rivisitazione comica" a dire dal titolo ... o no? ).

    Actarus al posto delle esclamazioni usa gli urli di battaglia ( questo in vero FA RIDERE ) .. a seconda della situazione, di lavoro... di abbordaggio.... di bevuta, tira fuori la giusta combinazione e ( una / due volte il risultato è da ROTFL. Pugni rotanti! Razzo perforante! Agganciamento! Diciamo che giocare sugli stereotipi è la cosa che riesce meglio all'autore.

    Se non vi aspettate sonore risate a base di perculaggi del noto manga ( che pure ci sono e fanno pure ridere, in questo caso, ma sono pochissimi e potrei raccontarveli qui ) bhè che dire .. butatte pure i vs preziosi euri... ( per fortuna che l'ho preso in economica e col 50% di sconto "usato" da Mel , se no a sto punto a Ragna me lo magnavo ) : SCONSIGLIATISSIMO.


    GIUDIZIO FINALE
    PRO:
    + c'è Actarus, Alcol, Venusia e veganiani.
    + alcuni ( pochi ) dialoghi sono divertenti
    + il paese natale di Actarus è una specie di Brasile a carnevale senza aids.


    CONTRO:
    - storia inesistente.
    - umorismo impalpabile.
    - tante aspettative andate in fumo
    - troppo stereotipato.

    grafica ( copertina ): **** ( t'inganna e ti fa venire voglia di compralo )
    giocabilità ( stile di scrittura ): **( a tratti proprio pesante )
    longevità ( storia vera e propria ): ** ( qualche battuta qua e là, niente trama, un po' poco è? )
    globale: *

    Configurazione minima ( non avere davvero altro da leggere )
    Configurazione consigliata ( stavolta mi piacerebbe che qualcuno consigliasse me su rivisitazioni mangose e robottose ).
    Ultima modifica di sava73; 03-04-08 alle 18:59:09

  2. #2
    GauL2077
    ospite

    Predefinito Re: Actarus schianta Goldrake. :no:

    l'ho comprato pure io ho letto le prime righe non ho letto il resto perchè mi hai traumatizzato, ho paura a leggerlo ora




  3. #3
    The Puppet Master
    ospite

    Predefinito Re: Actarus schianta Goldrake. :no:

    Sava mi hai fatto venire un mezzo infarto! Dal titolo e dallo smile, chissà perchè, ho pensato che Go Nagai fosse morto!

  4. #4
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    Predefinito Re: Actarus schianta Goldrake. :no:

    se legge sto romanzo ... si suicida certo al 100%

  5. #5
    GauL2077
    ospite

    Predefinito Re: Actarus schianta Goldrake. :no:

    mi auto quoto
    Citazione Originariamente Scritto da GauL2077 Visualizza Messaggio
    allora si legge in 2 ore e mezza o poco più è uno spaccato del peggio della vita lavorativa odierna, problemi sulle relazioni tra nazioni, razzismo, e chi più ne ha ...., enfatizzato e portato un pò all'eccesso,

    l'idea è buona, è un libro di critica sociale nascosto nel mondo dei cartoni animati dei robottoni (di cui fa anche emergere in parte l'infantilismo di certe scelte di sceneggiatura) ed in due o tre occasioni strappa anche un mezzo sorriso, ma alla lunga la capacità narrativa dell'autore non è in gradodi allietarvi con un fraseggio degno di nota o chissà quale capacità linguistica

    insomma se non fosse così corto lo si abbandonerebbe ben presto

    imho

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